XXIV

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Durante il viaggio non riuscivo a parlare...vedevo la faccia dello zio Ric incupirsi sempre di più.

Charles non sapeva cosa dire quindi si limitava ad accarezzarmi i capelli.
Sentire che mi era vicino in quel momento mi fece bene al cuore ma nonostante questo ero preoccupata per quello che sarebbe potuto succedere.
Il viaggio era poi interminabile.
Non potevamo avere quindi notizie.

Per la fretta di partire e di andare a vedere Gallen, non ebbi neanche il tempo di dire come si erano stravolti i nostri piani ad Arthur; molto probabilmente pensava che stavamo in un bel hotel a Roma.

-

Dopo nove, se non di più, lunghe ore eravamo finalmente arrivati.

Nel giro di pochi minuti però capimmo che la situazione era sempre più grave, finché non ci dissero quelle quattro parole che non avrei mai voluto sentire.

"Non ce l'ha fatta...."

Scoppiai in un pianto liberatorio, le mie ginocchia non riuscirono più a reggere il peso del mio corpo così si piegarono...sbattendo per terra.
Vidi la faccia di Daniel....era sconvolto ma non potevo biasimarlo Gallen era come il figlio che non aveva mai avuto.
Non sapevo cosa dire.

Poi vidi Charles...lì, fermo, immobile...non parlava.
Odiavo vederlo così, ne aveva passate tante anche lui e onestamente non volevo che subisse anche questo.

Restammo in Australia ancora pochi giorni, quella casa non era più la stessa senza il piccoletto in giro.
Mi ricordo ancora quella volta che disse a Charles che mi piaceva e che per farsi perdonare mi cucinò una torta....oppure quando mi costringeva ad andare in piscina con lui e fare la gara di tuffi.

-

*UN ANNO DOPO*

Ormai era passato un anno da quel maledetto giorno in Australia.
Molte cose però non erano cambiate anzi quasi per niente. Charles e io eravamo innamorati più che mai ed io ero così felice di avere lui al mio fianco. Eravamo per sino andati a convivere in una bellissima casa vicino alla costa, proprio qui a Monaco.

Arthur e Sam invece facevano coppia fissa  e infine c'era lo zio Ric...da quel giorno era cambiato; non sorrideva più come una volta e se lo faceva erano sorrisi falsi...non scherzava neanche più.
Insomma ne era uscito devastato ed io con tutte le mie forze provai a fargli tornare il sorriso...ma non ci riuscì.

"Ciao Zio...so che oggi non è uno di quei giorni... ma devo dirti una cosa"
D: "Ann...tranquilla anzi magari se ci sei anche te non ci penso, ti aspetto"

Andai dallo zio Ric....avevo una notizia da dargli. Per il momento volevo che fosse il primo a saperlo.

*toc toc*

D: "Mia cara Ann....vieni. Mi sei mancata sai"
"Zio...anche tu, guarda ti ho portato qualcosa dall'Italia"

Si perché io e Charles eravamo andati in Italia per la pausa estiva....quell'anno venne anticipata di un mese quindi ne approfittammo.

R: "Ma non dovevi...Ann"
"Ci tenevo veramente, odio vederti così"

Lo sguardo di Daniel si incupì leggermente....

R: "Come mai qui..?"
"Si giusto....siamo venuti a salutarti"
R: "Siamo?"
"Io e il piccoletto..."

Indicai la mia pancia....ero incinta di tre settimane.
A Charles ancora non avevo detto niente, onestamente non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione.

R: "Mio Dio Ann....Auguri!! E Charles?!"
"Oh lui ancora non sa niente....glielo dirò questa sera non appena torna da Maranello...."
R: "Sono il primo quindi?! Sii"
"Si a riguardo di questo, nel caso fosse un maschietto vorrei chiamarlo Gallen...ma volevo chiederlo prima a te"
R: "Ann..."

Una lacrima rigò il viso di Daniel...non sapeva cosa dire così mi abbracciò e iniziammo a piangere tutti e due.
Per la gioia, per la nostalgia.
Non lo sapevamo.
-

*pov Charles*

"Piccola sono tornato...."
A: "Sono in giardino..."

Andai in giardino per salutarla, non la vedevo da due giorni e mi mancava tremendamente.

Vidi dei palloncini...e lei lì che mi aspettava.
"Non sapevo fosse il mio compleanno"
A: "In realtà stiamo festeggiando qualcos'altro...tieni"
"Un regalo?"
A: "Dai aprilo!!"

Non appena aprì il pacco vidi quelle due lineette...quelle due maledette lineette.

"È uno scherzo"
A: "Te lo assicuro è vero"
"Diventerò papà?! PAPÀ?!"
A: "Si..."
"...ti amo cazzo....AVREMO UN BAMBINO....UN BAMBINO"

Non ci vedevo più per la felicità...corsi verso di lei e la abbracciai talmente forte che potevo sentire il suo cuore battere contro il mio petto.

A: "Pensavo non lo volessi..."
"Cosa...Ann io ti amo e questo bambino ne è la prova non vedo l'ora di vederlo nascere..."
A: "Dovremmo dirlo agli altri..."
"Già immagino Arthur e Robert nel ruolo di zii. Non ci credo!"

————

Ero al settimo cielo....Charles voleva tenerlo. Non potevo che non essere innamorata del ragazzo affianco a me e del piccoletto dentro di me.
Si è vero forse ero ancora troppo giovane ma non mi interessava...avevo un figlio, un ragazzo che mi amava incondizionatamente e una famiglia fantastica.

R: "Pronto??"
C: "Robert!!!
R: "Charles...? Perché mi stai chiamando dal telefono di Ann?! E soprattutto perché mi stai chiamando?!"
C: "Rob sono qui per dirti che nel giro di pochi mesi diventerai zio..."
R: "Cosa cazzo stai dicendo"
C: "ROBERT...TUA SORELLA È INCINTA"
R: "Posso parlare con lei??"
C: "In realtà sta parlando con l'altro zio...quindi ti tocca parlare con me"
R: "L'altro zio sarebbe Arthur vero?"
C: "No Gino...ma secondo te..."
R: "Mio Dio diventerò zio...AH AH...sto arrivando bisogna festeggiare"
C: "avviso Ann..."

Così trascorsi la giornata con le persone che amavo di più...finalmente avevo quello che desideravo di più di ogni altra cosa...il ragazzo dagli occhi verdi al mio fianco e il nostro bambino pronto a rallegrare le nostre giornate.

SPAZIO AUTRICE:
Siamo arrivati ad una parte del finale...l'altra la pubblicherò in questi giorni....
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RULES // charles leclercWhere stories live. Discover now