meet in an onigiri restaurant, romantic isn't it? | miya osamu

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la mia schiena dolorante mi avvisò che era ormai ora di staccare da quel maledetto computer, detto anche l'oggetto occupante le mie giornate

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la mia schiena dolorante mi avvisò che era ormai ora di staccare da quel maledetto computer, detto anche l'oggetto occupante le mie giornate.

mi alzai dalla mia postazione abbastanza monotona, di un color bianco latte che veniva interrotto solo dal grigio del tappetino per il mouse. mi stiracchiai leggermente, facendo attenzione a non recare troppi danni all'ambiente circostante, molto stretto. stirai leggermente con le mani il mio completo scuro, cercando di renderlo più presentabile.

dalla grande finestra che potevo scorgere dalla fine dell'ufficio, potei notare il sole calante, che mi fece chiudere un occhio per la sua luce accecante. decisi quindi di raccattare tutti i fogli sparsi per la lastra di legno bianca e riporli nella mia borsa a tracolla anch'essa di un colore scuro.

presi tutto ciò che rimaneva e chiamai l'ascensore, salutando cordialmente le poche persone rimaste che incontrai per il tragitto. uscì dalla struttura e mi diressi verso casa.

come ogni giorno a quell'ora, l'unica cosa che interruppe i miei pensieri fu il brontolare del mio stomaco, visto che avevo mangiato a stento un'insalata per pranzo. ricordando di non aver fatto la spesa e che, di conseguenza, il frigo non avrebbe offerto chissà chè per cena, il primo pensiero fu quello di cenare fuori, visto che comunque non c'era nessuno che mi stesse aspettando.

un'insegna colorata, accompagnata da diversi tavolini dai colori chiari, attirò la mia attenzione. probabilmente anche il mio stomaco stava facendo i salti di gioia, infatti scoprì poco dopo che si trattava di un ristorante di onigiri. 'onigiri miya' diceva l'insegna, nome alquanto familiare per la mia mente, nonostante ne sentissi a centinaia ogni giorno.

il rumore dei miei tacchi neri che battevano sul pavimento in pietra del ristorante accompagnavano la mia entrata, dando non poco nell'occhio. il ristorante non era troppo grande, ma comunque dava l'aria di essere un posto davvero accogliente. mi avvicinai al bancone dietro cui un ragazzo dalla maglietta nera giaceva immobile, controllando dei fogli sparsi nella parte interna del bancone stesso.

mi tolsi delicatamente gli occhiali da sole che avevo indossato poco prima, vista la luce abbagliante che illuminava ancora le strade, tenendoli in mano. questo gesto attirò l'attenzione del ragazzo dalla maglietta nera, che infatti alzò lo sguardo che non lasciava trasparire alcuna emozione sul mio volto.

<<salve, vorrei ordinare degli onigiri da mangiare qui.>> dissi, con tutta la calma del mondo, riponendo gli occhiali nella loro custodia e, successivamente, nella borsa sulla mia spalla. il ragazzo riportò per un attimo lo sguardo sui fogli, ma solo per prenderli e scostarli.

<<certo, li vuole semplici?>> mi disse lui, poggiando le due braccia sulla superficie di marmo bianco del bancone, mettendo in risalto i muscoli che non avevo notato prima. annuì solamente.

<<va bene, si accomodi, la chiamerò quando saranno pronti.>> annuì nuovamente, rivolgendogli una specie di sorriso, abbastanza improvvisato a dire la verità, mentre lui mi indicava con un cenno del capo un tavolo libero a cui mi sarei potuta accomodare. mentre mi dirigevo al tavolo che mi aveva gentilmente indicato il ragazzo, mi sorse un dubbio su una cosa a cui avevo fatto poco caso prima di quel momento.

<<scusami, una curiosità, ma qualcuno qui è imparentato con i gemelli atsumu e osamu miya?>> girai il busto in direzione del ragazzo, che aveva riportato la sua attenzione a quelle carte. lui alzò lo sguardo, sorridendo leggermente alla mia faccia, che scoprì dopo essere molto confusa.

<<sono 'samu, t/n, sono sorpreso che tu non mi abbia riconosciuto>> il ragazzo dietro al bancone si tolse il cappellino che indossava ridacchiando leggermente, rivelando i suoi un tempo grigi capelli, che adesso erano ritornati al loro castano naturale. mi portai una mano alla bocca, forse per lo stupore. fosse stato atsumu mi sarebbe andata molto meglio, pensai, ma non perché preferissi il ragazzo dai capelli ancora tinti al suo gemello, ma perché il miya che mi ritrovavo davanti era stata una delle mie cotte peggiori nel periodo delle superiori.

rimasimo a fissarci per un paio di secondi, che a me sembrarono ore, finché gli angoli della sua bocca non si incurvarono all'insù, mostrandomi uno dei suoi migliori sorrisi, mentre si risistemava il cappello sul capo e ritornava alle sue poche scartoffie.

io lo guardavo ancora, mi stavo godendo di ogni espressione del suo viso, della calma con cui affrontava la vita, di come le sue sopracciglia, che anche se nascoste leggermente dal cappellino potevo vedere, si incurvavano alla lettura di qualcosa di diverso, di tutto. gli rivolsi un mezzo sorriso anch'io, che lui però non poté vedere, per poi girarmi ma non dirigermi verso il tavolo.

ero rimasta immobile in mezzo alla sala, non sapendone nemmeno il motivo. intanto sentii il ragazzo non molto distante da me posare definitivamente i pezzi di carta che stava leggendo.

<<ehi, osamu, che ne dici qualche volta di uscire? cioè, magari un'uscita con i vecchi ragazzi del liceo o qualcosa del genere. sai, mi mancano molto quei tempi.>> mi girai di nuovo, questa volta completamente, e glielo chiesi, ciò che mi ripassava nella mente dal momento in cui lui aveva rivelato la sua identità. gli rivolsi uno dei miei sorrisi più sinceri, quelli che mi venivano anche difficili da fare con i miei colleghi, ma che con lui erano sempre stati facilissimi.

<<certo.>> alzò lo sguardo dal salmone che stava prendendo poco prima, guardandomi negli occhi. sorrise anche lui, ma questa volta leggermente, ritornando quasi immediatamente al lavoro che stava facendo poco prima.

questa volta mi diressi davvero al mio tavolo, aspettando che gli onigiri fossero finalmente pronti, scorrendo pigramente le varie notifiche sul mio cellulare, giusto per passare il tempo.

angolino in cui fantastico su personaggi che non esistono: salve :D

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angolino in cui fantastico su personaggi che non esistono:
salve :D. si è l'ottantesima storia che inizio ma che non finirò mai. bho mi andava di scrivere qualche one-shot, che ne dite? osamu è un personaggio davvero interessante secondo me, quindi si lol. enniente ditemi che ne pensate perché sono curiosa qkdbsnd. adios.

PS: scusate se è un po' corta :').

❝ 𝐉𝐔𝐋𝐈𝐄𝐓 ❞ , one-shot Where stories live. Discover now