the piano boy | eijiru

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trama: eiji sta suonando il pianoforte in una piccola stanza. haru si trova nel nekoma per puro caso, mentre cerca gli altri per l'inizio di una partita. nota una piacevole melodia venire dal centro del corridoio e così, curioso, scopre il castanoo suonare il pianoforte con una tale delicatezza da rimanere incantati. ma il musicista sembra non essersene accorto.

giaceva immobile, sfiorando i tasti candidi di quel piccolo pianoforte davanti a lui, che ai suoi occhi sembrava gigante

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giaceva immobile, sfiorando i tasti candidi di quel piccolo pianoforte davanti a lui, che ai suoi occhi sembrava gigante.

una melodia abbastanza casuale si generava davanti ai suoi occhi per merito suo, era questo ciò che l'aveva fatto innamorare di quel magnifico strumento.

nonostante fosse casuale il suono era orecchiabile, quasi piacevole.

ma non la pensava così il ragazzo dagli occhi color lavanda, che ne era rimasto incantato. per lui poteva definirsi arte.

la melodia continuava, prendendo sempre un ritmo più veloce, man mano che il castano acquisiva più sicurezza nel suonare.

al ragazzo sulla soglia della porta la creatura seduta su quello sgabello non sembrava umana, dalla sua maestria con quell'oggetto - per lui - fin troppo complicato.

il musicista non interruppe l'arte che stava creando, non avrebbe mai potuto. ormai era caduto nell'abisso dell'amore per la musica.

ciò che ne usciva fuori poteva vagamente essere paragonato ad una canzone, qualcosa nascosto così bene nella mente del corvino che era difficile da ricordare.

dal fondo del corridoio che percorreva la struttura, quello in cui il ragazzo dai capelli ormai decolorati si era imbattuto in quella melodia poco prima, si poteva udire una voce soave, se così possiamo definirla, canticchiare qualcosa.

<<if you ever feel neglected>> diceva.

<<if you think all is lost>> ancora.

<<I'll be counting up my demons>> continuava, ma non più quella voce. adesso anche il ragazzo del pianoforte sembrava conoscere i versi di quella canzone.

<<hoping everything's not lost.>> entrambe le voci si zittirono dopo quel duetto non voluto, sia quella del musicista sia quella - ormai non più - al fondo del corridoio.

un ragazzo con una molto visibile - anche troppo - ricrescita si poggiò ad una parte della porta, opposta a quella accanto al ragazzo dagli occhi lavanda.

<<ancora coldplay, eh, eiji?>> colui che fino a poco tempo prima stava intonando i versi di quella melodia insieme al corvino e al pianoforte stesso parlò, rivolgendosi al musicista.

il ragazzo dagli occhi verdi si girò di scatto, riconoscendo la voce, interrompendo così il dolce suono, ma non riuscendo a guardare negli occhi il possessore della stessa.

infatti era stato catturato da quegli occhi del colore complementare ai suoi, rimanendone in qualche modo incantanto. non gli succedeva da anni di avere un contatto visivo così intenso con un individuo.

era strano, ma piacevole.

era come la melodia.

era come la sua melodia.

era come la loro melodia.

forse il ragazzo del pianoforte non è così male.

forse eiji non è così male.

angolo autrice: bho mi andava lol

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angolo autrice:
bho mi andava lol. comunque per chi non lo sapesse eiji è il mio oc di haikyuu, mentre haru è quello di Izuki_Todoroki, e noi li shippiamo perché si. enniente questo è. ditemi che ne pensate perché ne sono curiosa ajhsjwhs, non so se mi piace. l'ho scritta totalmente a cazzo but ok.

❝ 𝐉𝐔𝐋𝐈𝐄𝐓 ❞ , one-shot Where stories live. Discover now