veil of embarrassment | akaashi keiji

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in questa one-shot la narrazione sarà in terza persona!

myakaashiii ole

(c/c): colore capelli, nel caso di 'la (c/c)' sarebbe tipo 'la mora / la bionda' e via dicendo.
(c/o): colore occhi
(l/c): lunghezza capelli

PS: quando ve lo dirò io, potrete mettere play alla canzone vicino al titolo della storia.

le grandi dita di lui sfioravano i tasti candidi di quel pianoforte nero come la pece, lucido come nient'altro gli potesse venire in mente in quel momento

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le grandi dita di lui sfioravano i tasti candidi di quel pianoforte nero come la pece, lucido come nient'altro gli potesse venire in mente in quel momento. danzavano in sincronia seguendo ciò che era riportato sui fogli davanti a esso, provocando una dolce melodia molto orecchiabile, che avrebbe apprezzato chiunque.

in quella stanza dal parquet scuro si poteva scorgere un ragazzo dagli occhi ormai chiusi, viste le tante volte che aveva premuto quei tasti dai colori complementari, che ondeggiava lentamente la testa seguendo la musica.

nella stanza accanto, le sottili dita di lei sfioravano delicatamente le tese corde dello strumento sulla sua spalla, così dolcemente che non pareva una creatura umana. anche lei ondeggiava lentamente a tempo di musica, portando con sè lo strumento nei suoi movimenti. anche lei aveva gli occhi chiusi, vista la conoscenza approfondita del violino di acero che portava in spalla.

le loro melodie concordavano, ma senza saperlo. suonavano insieme, quando lui cambiava il tono della melodia, anche lei lo faceva. le loro anime erano collegate, o forse lo erano quelle dei loro strumenti, o forse entrambe.

un violento rumore interruppe la melodia di lei, ma quella del ragazzo continuava a scorrere, nell'attesa che l'altra riprendesse.

la porta della camera in cui lei suonava era stata sbattuta, mostrando la figura della manager, nonché sua più cara - e unica - amica, poggiarsi alla porta per riprendere fiato.

la ragazza posò immediatamente lo strumento, riponendolo con cura nella custodia di stoffa nera. si diresse verso la ragazza che stava ancora stabilizzando il respiro, visto che era a conoscenza del fatto che quando arrivava di corsa da lei c'era qualcosa di molto importante che doveva sapere.

appena fu abbastanza vicina alla manager ridacchiò leggermente alla scena, portando la ragazza sulla soglia della porta a rimettersi composta e porgerle una cartellina rossa stracolma di fogli.

la ragazza dai capelli (l/c) ritornò seria e si ricompose anche lei, afferrando l'oggetto dal colore caldo che le fu porso poco prima. l'aprì con la stessa delicatezza con cui prima suonava il violino, quasi angelica.

gli occhi di lei si spalancarono.

<<già.>> disse l'altra ragazza, leggermente più grande della violinista, con fierezza.

la musicista non riusciva a darle ascolto, infatti per lei la sua era solo una figura che muoveva le labbra, non provocando alcun suono.

non sentiva niente in quel momento, se parliamo di suoni. di sentimenti ed emozioni, invece, ne stava sentendo fin troppe, così tante che le pareva di poter scoppiare da un momento all'altro.

❝ 𝐉𝐔𝐋𝐈𝐄𝐓 ❞ , one-shot Kde žijí příběhy. Začni objevovat