only since I met you | bokuto kotarō

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prima di iniziare vi dico che, la parte in corsivo subito dopo questo spazio autrice, è una specie di introduzione, e che, di conseguenza, non sono i pensieri della reader.

'lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo; lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra

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'lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo; lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra. Lo riconoscerei anche nella morte, anche alla fine del mondo.' questo diceva il mio libro preferito, e io aspettai tanto per trovare la persona che avrei riconosciuto tra mille, ma un giorno, in una giornata di sole, ti trovai.

il caldo sole di mezzogiorno illuminava il piccolo centro della città marittima, rendendo il clima afoso e l'aria davvero irrespirabile. le uniche persone rimaste ancora in giro a quell'ora rimanevano rintanate sotto le tettoie dei bar o sotto i loro ombrelloni in spiaggia.

l'unico poco sano di mente da rimanere sotto il sole cocente di mezzogiorno era lui, quel ragazzo dai capelli bianchi con sfumature nere, che stava improvvisando delle schiacciate su una piccola parte della spiaggia, quella in cui non c'erano ombrelloni.

lo guardavo abbastanza stupita, vista la sua resistenza incredibile. non avrei potuto fare niente di simile, vista la mia sensibilità verso i raggi del sole, quindi decisi di rimanere a leggere tranquillamente sotto l'ombrellone dell'angolo lettura, nonché un piccolo spazio instituito in un angolo della grande spiaggia.

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trovare un libro noioso è sempre stata una cosa davvero rara per me, visto che tutti quelli che mi ispiravano non delusero mai le mie aspettative. quella volta non fu così. quel libro che accompagnò il suono delle onde del mare per la mia intera estate aveva deciso di finire davvero male.

chiusi il libro, delusa, poggiandolo nello zaino scuro al mio fianco e togliendomi gli occhiali da sole che usai per leggere, rimanendo per un po' a fissare la sabbia.

<<quel libro è una vera palla, lo dice anche akaashi!>> una voce dall'altro lato dell'ombrellone di paglia mi fece sobbalzare, facendomi scostare il braccio dal tavolino attaccato all'asta di plastica.

girai il capo verso la voce, e quello che mi trovai davanti fu uno spettacolo che non sarebbe passato indifferente nemmeno ad un cieco.

due grandi occhi color oro incontrarono i miei (c/o), unendoli come con una catena, rendendo impossibile distogliere lo sguardo. mi rivolse un sorriso accecante, facendomi quasi chiudere un occhio dalla sua lucentezza.

l'avevo già visto. quei capelli color latte contrastanti con le sfumature nere come la pece, li osservai meglio di quanto feci prima, il corpo allenato, che prima avevo avuto l'occasione di ammirare solo posteriormente. il pallone ormai pieno di sabbia giaceva sulle sue ginocchia, minacciando di cadere da un momento all'altro.

mi ricomposi un attimo, sedendomi composta e schiarendomi la voce. lui mi seguì con lo sguardo in ogni azione che compievo.

<<ha ragione, l'ho letto anch'io, il finale fa schifo.>> un'altra voce mi prese alla sprovvista, sorprendendomi alle spalle. mi girai di nuovo con una sottospecie di sobbalzo. questa volta un corvino dai lineamenti spigolosi mi stava guardando di sfuggita con i suoi stupendi occhi blu, mentre ritornava al suo libro, diverso da quello che aveva appena citato.

❝ 𝐉𝐔𝐋𝐈𝐄𝐓 ❞ , one-shot Where stories live. Discover now