6. Josh fa decisamente troppe domande

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Il vento è lieve e contribuisce a rendere questa giornata piacevole. Tengo le mani nelle tasche della mia felpa sgualcita che un tempo usavo quando alle prime luci dell'alba uscivo per andare a correre.
Cosa che non faccio più, ora preferisco dormire. Non che non mi tenga in forma, ma mi sento troppo vecchio per certe cose. Nonostante ciò non salto il mio allenamento quotidiano, dopotutto in carcere allenarmi era l'unica cosa capace di farmi evadere da quelle quattro mura.

Sono seduto da parecchio tempo e in lontananza vedo Ambra avvicinarsi.
"Maya mi ha mandato a cercarti"
"Non ce n'era bisogno"
"Lo so, ma Maya si preoccupa sempre" sbuffa sedendosi accanto a me. Appoggia le mani sulle sue ginocchia coperte dal tessuto floreale del suo vestito leggermente grande per il suo fisico snello.  Si sistema la lunga treccia dalla quale sono usciti alcuni capelli specchiandosi con la cover a specchio del suo cellulare.
"Lascia stare Cristian, è fatto così" commenta.
"Ha ragione" dopotutto concordo con il 99% delle cose che ha detto.
"Ha esagerato, e con questo non ti voglio dire che sono d'accordo con la decisione di Maya. Però lei è fatta così e dopotutto se a Mattia va bene noi non possiamo dirle molto"
"È straordinaria quella ragazza" dico sorvolando sul fatto che anche a lei non va a genio la mia presenza.
"Già, sia lei che Mattia sono due persone eccezionali. A volte li invidio" mi confessa sottovoce.
"A chi lo dici!" Le sorrido "non mi sarei mai aspettato che Mattia accettasse la mia presenza"
"Lui si fida completamente di Maya; è questa la loro forza...beh ora torniamo dagli altri altrimenti danno pure me per dispersa"

"Menomale che dovevi fare solo due passi" mi sgrida Maya nello stesso modo con cui si sgriderebbe un ragazzino di ritorno oltre il coprifuoco.
"Ho perso la cognizione del tempo... tuo fratello è andato via?" Le chiedo guardandomi intorno e non scorgendo né la sua figura né quella del figlio Marco.
Lei annuisce continuando a controllare il figlio che corre con la coda dell'occhio.
"Mi dispiace" Maya mi guarda corrucciata "Intendo per questa situazione. Stai litigando con tuo fratello per una cazzata"
"Non è una cazzata e poi gli passerà. Su questo argomento abbiamo sempre avuto due visioni contrastanti tanto da smettere di parlarne"
"Grazie Maya, non sai quanto tutto questo mi faccia stare bene e quanto io ti ammiri"
"Tutti commettono errori e tutti meritano una seconda opportunità" mi ripete andando poi dal figlio che continua a chiamarla. Gli corre incontro e lo solleva in aria sbaciucchiandolo mentre lui si ribella per quell'esplosione di affetto. Quanto avrei voluto che mia madre facesse così con me.

"Comunque Josh ti adora" Ambra si siede accanto a me mentre gli altri si sono seduti su un telo poco distanti da noi.
"Sarà perché sono una novità"
"No, stravede per te. Quando lo vado a prendere all'asilo non fa altro che chiedermi se sei a casa" ridacchia.
Iniziamo a chiacchierare del più e del meno e le ore passano in fretta. Il sole inizia a calare complice la primavera appena iniziata. Il cielo si tinge di sfumature rossastre, mentre la felpa diventa leggera a causa del lieve abbassamento delle temperature.
"Che lavoro fai?" Le chiedo curioso. Ha un modo di esprimersi che mi rapisce. Il modo di muoversi, di gesticolare, il tono squillante utilizzato anche per parlare di argomenti di poca importanza.
"Sono responsabile della contabilità al The Moon's Shark, un locale vicino al centro di Milano"
"Non lo conosco"
"Ha aperto da un paio d'anni, ma ora sta attirando molta gente. Dovresti venire una volta insieme agli altri. Alcuni sabato sera Maya lascia il bimbo dalla madre e usciamo tutti insieme"
"Anche il bar è un vostro incontro fisso!" Rido ricordando il primo incontro e ció che mi disse Cristina, sul fatto che fossero clienti abituali da prima che lei arrivasse in città.
"Sì, dalle superiori quando abbiamo tempo ci troviamo lì. Certo con gli anni che passano e con le vite di ognuno non è semplice accordarsi, ma cerchiamo sempre di vederci"
"Si vede che siete uniti!" Le dico "è bello aver sempre qualcuno su cui poter contare"

Josh corre verso di me e mi tira da un braccio.
"Vieni a giocare con me a palla, per favore". Come si fa a dire di no ad un faccino del genere? Annuisco e lo seguo in mezzo al prato mentre Ambra mi mima un "ti adora" con le labbra. Forse non ha tutti i torti.

"Ma sei bravissimo!!" mi complimento con lui mentre calcia la palla con forza "vuoi fare il calciatore?"
"No, voglio diventare come papà che vince tuuutte le gare" si mette a correre in cerchio simulando di essere in sella ad una moto.
"Scommetto che sarà un ottimo insegnante"
"Anche tu mi aiuterai. Papà ha detto che anche tu correvi in moto" dice alzando le spalle, come se fosse ovvio che tra un po' di anni farò ancora parte di quella che definisco una buona compagnia.

"Prima ti ho sentito litigare con lo zio, perchè?" Non pensavo ci avesse sentito, non mi aspettavo nessuna domanda del genere, ma d'altronde parliamo di Josh il bambino più sveglio e curioso che io abbia mai conosciuto.
"mhhh, vedi..." temporaggio sforzandomi di trovare una motivazione che sia vera, ma che non gli riveli certi particolari di cui è meglio non venga a sapere "io e tuo zio non andiamo d'accordo... lui pensa che non sono stato abbastanza bravo a salvare tua mamma".
"La mamma invece dice che tu l'hai aiutata a sconfiggere i cattivi"
"Ma è normale che le persone abbiano opinioni differenti".

***

"Lasciami in pace Cristina" sbuffo scappando dalla sua fastidiosa voce.
"Ti vedo felice, voglio sapere il motivo"
"Perché gli altri giorni sono triste?" Chiedo.
"No, però hai sempre il muso e di sicuro non canticchi sottovoce le canzoni"
"Se lo dici tu"
"Dai, dimmelooo" è da quando ho iniziato il turno che continua a rompermi le scatole. Come si spiega ad una persona che praticamente non sa niente di te che sei appena uscito di prigione e inizi ad intravedere uno spiraglio di luce sottile grazie alle persone che ti circondano.
Se glielo dicessi in questo modo probabilmente zittirei la sua parlantina per un bel po' di tempo. In ogni caso non le svelerò il mio passato. In questa cittadina è una delle poche persone che ancora non sa nulla di me e lo preferisco.

Spazio autrice:
Instagram: @soniaamancini

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