23. Mi sto innamorando di te

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Ambra
Sono passate quasi ventiquattr'ore da quando ho lasciato Leonardo con sua madre. Stamattina gli ho mandato un messaggio, ma non ha risposto. Questo pomeriggio l'ho chiamato ed è partita la segreteria telefonica.
Sono preoccupata, non é da lui non rispondere, per questo motivo dopo una giornata di lavoro estenuante mi sto dirigendo al bar, dove dovrebbe essere. Il corpo mi urla di tornarmene a casa, farmi una doccia fresca e filare subito a letto, ma il mio cuore e il mio cervello mi spingono ad andare da tutt'altra parte.
Parcheggio proprio davanti al bar, spio dalle vetrate, ma al bancone noto solo Cristina alle prese con un cliente.

Entro nel locale guardandomi intorno, Cristina mi sorride e appena finisce di servire il cliente mi faccio avanti.
"Leo? È qui?" Le chiedo.
"Sì, è nello spogliatoio, ha appena staccato. Se vuoi vai"
Seguo il suo consiglio svoltando nel breve corridoio che porta allo stanzino. Persa tra i miei pensieri mi scontro con qualcuno. Appena alzo gli occhi trovo il motivo dei miei pensieri.
"La prossima volta che non rispondi ai messaggi e alle chiamate ti stacco le orecchie"
"Ho lasciato il cellulare a casa, mi sono dimenticato"
"Non mi interessa, ero preoccupata" guardo da tutt'altra parte troppo intimidita dai suoi occhi.
"Sto bene, mi dispiace di essere sparito" lo abbraccio stringendolo forte.

Camminiamo vicini, sotto il cielo stellato della piccola città che ci fa dà casa. Leonardo decide di fermarsi, per sedersi su una panchina mezza rotta.
"Che facciamo qui?" Mi guardo intorno.
"Questa è la mia panchina"
"La tua panchina?" Chiedo confusa.
"Ero qui, quando ho deciso di dare una svolta alla mia vita. Ho chiamato Mattia, ho deciso di raccontargli tutto, ho deciso di essere un uomo. È stato il primo passo alla ricerca di me stesso. Per la prima volta nella mia vita ho sentito che stavo facendo la cosa giusta.
Sapevo che confessando mi sarei messo nei guai. Sono scappato all'estero, ma sono tornato indietro e mi sono costituito. Ero stanco di scappare, di non prendermi le mie responsabilità. Sapevo bene a cosa andavo incontro, ma non ho avuto paura.
Ho passato vent'anni della mia vita a elemosinare amore da mio zio, a cercare di colmare il vuoto che sentivo. Lo assecondavo in ogni sua azione, troppo timoroso di perdere anche lui.
Oggi posso dire che l'amore viene da sé, e me l'ha dimostrato Maya prima di tutti. Mi sento amato ora, ma di un amore sano, di un amore che non chiede nulla in cambio.
Mi dispiace di averti fatto preoccupare oggi, ma avevo la testa da tutt'altra parte"
"Tutti ti amano Leonardo, perché sei sempre te stesso" appoggio la testa sulla sua spalla e la mano sul suo petto. Il cuore batte forte.
"Ti va di raccontarmi cosa è successo con tua mamma?" Gli chiedo
"Le ho detto che non sono pronto, e non so se lo sarò mai. Le avrei dato un posto dove dormire finché non si fosse sistemata, ma stamattina non c'era già più. Mi ha lasciato un bigliettino con scritto che avrebbe rispettato i miei tempi e mi ha dato il suo numero di telefono"
"Sei sicuro della tua scelta?"
"In questo momento sì. Ora sto bene, mi sto costruendo una vita e non voglio che questa mia serenità venga turbata. Ho vissuto una vita senza di lei, posso continuare a farlo"
"Dovrei andare a trovare i miei... ma non riesco" gli confido "eppure mi mancano troppo"
"La tua situazione è completamente diversa dalla mia. Non prendere come esempio la mia scelta. Loro ti hanno cresciuta e ti hanno amato, io questo non l'ho mai avuto"
"L'ultima volta che li ho visti è stato al funerale di Kevin. Dopo quel giorno ho escluso tutti, mi sono chiusa in me stessa, con la sola eccezione di Maya. Ma forse ora sono pronta, forse è la tua situazione a spronarmi. Io non so come avrei fatto senza di loro, io non riesco a immaginare una vita in cui loro sono lontani"
"Il tuo stesso comportamento ti porta all'autodistruzione e sono sicuro che anche loro ne soffrono"
"Lo so, ma guardare i loro occhi è come rivivere tutto. Loro mi guardano come se fossi una vittima, ma qua la vittima non sono io. Non lo riescono a capire, ed io mi arrabbio"
"Sono solo distrutti nel vedere la loro figlia stare male. È questo che fanno i genitori, soffrono per i propri figli"
"Sai sempre dire e fare la cosa giusta e a volte ti invidio" gli sorrido accarezzandogli la guancia ispida.
"Tu mi porti ad essere quello che sono" sussurra con gli occhi fissi nei miei.
"E tu porti nella mia vita la speranza di essere nuovamente felice"

Leonardo azzera la distanza che ci divide posando le sue labbra sulle mie in un bacio mozzafiato. Mi stringe le guance, come se volesse tenermi lì, per impedirmi di scappare. Lo stomaco mi si attorciglia, il cuore pompa velocemente. Vorrei che questo istante durasse per sempre.
Leo poggia la fronte sulla mia, regolando i respiri che si sono fatti accelerati.

"Sarai felice, ti renderò felice perchè te lo meriti. Mi sto innamorando di te Ambra...".
Trattengo il respiro per questa confessione. Cerco di staccarmi, perché non voglio illuderlo. Non voglio che lui si affezioni cosí a me, non so se posso dargli quello che cerca e quello che merita.
"Non scappare" mi tira verso di sé e finisco con la guancia appoggiata al suo petto.
"Non posso darti quello che vorresti"
"Non ti sto chiedendo niente"
"Non voglio illuderti, non voglio farti soffrire" stringo la sua maglia in un pugno.

***

"Adesso mi spieghi perché mi hai chiamato con tutta questa urgenza!" Esclama Maya entrando di corsa dalla porta di casa mia "ti rendi conto che è mezzanotte, ho un figlio e domani mi devo svegliare presto per andare al lavoro?" Si butta sul divano strofinandosi gli occhi.
"Non ti avrei chiamato se non fosse stato urgente"
"Avanti, dimmi!"
"Leonardo si sta innamorando di me"
"Mhh" mugugna.
"Che risposta è?!" Chiedo esasperata.
"È già innamorato di te, e anche da un po"
"Ma che dici?" Alzo la voce per poi portarmi una mano davanti alla bocca. Ci manca solo che Leonardo senta dal suo appartamento che sto parlando di lui.
"L'avevano capito tutti tranne voi" alza le sopracciglia.
"Io non posso dargli quello che merita, il mio cuore è di un altro"
"Devi lasciarlo andare Ambra... è ora che tu vada avanti"
"Non posso dimenticarlo" tiro su con il naso.
"Non si tratta di dimenticarlo. Nemmeno lui ti chiede questo, non si permetterebbe mai. Vuole solo un posto nel tuo cuore, anche se piccolo a lui andrebbe bene"
"Merita di più, merita qualcuno che sappia amarlo e che pensi solo a lui"
"Non spetta a te decidere cosa si merita. Lui è adulto, intelligente ed è consapevole che tu ami Kevin e che non smetterai di farlo"

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