12. Il tempo di andare avanti

302 22 1
                                    

Ambra

Ho bisogno di sapere che lui mi perdona. Ho bisogno che mi dica che un errore non manda all'aria una vita intera. Ho bisogno che mi stringa al petto e mi dica che mi ama lo stesso.
Ma io sono sola seduta sul divano di casa mia che fisso il vuoto.

Il citofono suona, controllo dalla webcam e apro il cancello. È Maya.
"Ei" mi saluta.
"Ciao, che ci fai qui alle sette di mattina?"
"Ho fatto un salto per vedere come stai prima di andare al lavoro"
"Te l'ha detto" rido amara.
"Sì, era sconvolto e lo sei pure tu. Perché non mi hai chiamata?"
"Perché avrei dovuto chiamarti?" Chiedo con gli occhi lucidi. Lei sa, sa tutto. Sa quanto questo mi stia distruggendo, stia distruggendo ciò che mi era rimasto.
"Lui non ti giudicherebbe... lui ne sarebbe contento" si avvicina "sarebbe fiero di te"
"Fiero? Che la sua futura moglie baci un altro?!"
"Lui non tornerà" dice piano forse con la paura di spezzarmi. Ma io sono già spezzata, lo sono da quel maledetto giorno.
"Pensi che non lo sappia? Pensi che io non sappia che non lo vedrò più, che non potró più abbracciarlo, che non potrò fare nulla della vita che ci stavamo programmando? Lo so bene, lo vivo ogni giorno, ma questo non mi fa allontanare da lui. Per me è inconcepibile farlo, allontanarmi dall'unico uomo che voglio qui ora nella mia vita"
"Non puoi rimanere in questo limbo. Lui vorrebbe vederti felice, anche con un'altra persona"
"Ma io non mi ci vedo con nessun altro, non posso dimenticare tutto quello che c'è stato. Non posso e non voglio"
"Se devi piangere fallo, sfogati" sa bene che non mi piace farlo davanti alle persone, non mi piace mostrare il mio dolore.
"Smettila di trattarmi come se fossi una bambina"
"Non ti sto trattando come una bambina. Sono tua amica e sono preoccupata per te"
"Tu non capisci! Non puoi capire!" Le urlo addosso spingendola.
"Lo so, cavolo! So di non poterti capire perché Mattia è qui con me e non riesco ad immaginarmi senza di lui. Io so che stai soffrendo. Ma tu mi stai allontanando, e io non so cosa fare per aiutarti. Per far tornare la mia Ambra. Io voglio che tu sia felice, che tu stia bene e che tu vada avanti per quanto difficile possa essere farlo. E non devi colpevolizzarti per un bacio che non hai rifiutato subito. Lui vorrebbe solo la tua felicità, non te lo devi scordare" mi abbraccia mentre io cerco di nascondermi quando alcune lacrime mi rigano il viso.
"Come posso essere felice? Io non ce la faccio. Tutto quello che sognavamo; il matrimonio, la famiglia, i viaggi. Tutto si è volatilizzato quella sera"
"Lo so, ma tu devi vivere per lui... perché se la sua vita è stata spezzata, la tua ha ancora possibilità di essere vissuta sul serio. Lo devi fare per te e per lui".

"APRI QUESTA MALEDETTA PORTA" Leonardo sbatte i pugni sulla porta di casa mentre Maya si stacca dall'abbraccio.
"Parlane con lui, condividi il tuo dolore. Sii egoista per una volta" mi dice prima di aprirgli la porta e andarsene.

Mi volto di spalle cercando di ricompormi. Sento il suo sguardo addosso, ma non oso alzare la testa.

"Parlo io altrimenti non ne usciamo più" inizia mentre vedo i suoi piedi spostarsi vicino al divano, dove si siede "ieri ti ho detto che ho sbagliato. È una cazzata, se ti ho baciato non è di certo per sbaglio. È stato automatico, non lo so. Forse attrazione fisica.
All'inizio sembrava che anche tu lo volessi, poi mi hai spinto via. Sono scappato perché ero confuso. Forse ti faccio schifo, non lo so, ma ho bisogno che tu me lo dica. Che tu mi dica perché prima sembrava che lo volessi pure tu e poi mi hai allontanato"
"Ovvio che non mi fai schifo. Non so cos'è successo ieri. Tu mi hai baciato e mi sembrava giusto, poi sono tornata alla realtà e mi sembrava tutto così sbagliato. Io ho un passato non molto lontano, che è doloroso ed è quello che mi allontana. Io vorrei dirti altro, sul serio, ma non ce la faccio. Non ora, magari un giorno spero di riuscirci. Meriti delle spiegazioni ma ora non riesco. Non hai nessuna colpa".

Lui si alza pronto ad andarsene, ma lo blocco e lo abbraccio sperando mi possa capire, sperando che non mi odi e che non mi allontani.
Si irrigidisce per il gesto improvviso, ma poco dopo si rilassa.
"Mi dispiace per qualunque cosa sia successa" mi dice e io lo stringo ancora di più impedendomi di farmi travolgere dalle emozioni.
E mi sento bene, sento che questa persona forse riuscirà ad aggiustare il mio cuore. Forse una speranza c'è. Ed è qui, davanti a me.
Maya ha ragione, devo iniziare ad andare avanti, a guardare al futuro. Perché la mia vita non è finita, e voglio meritarmela per chi ora non ce l'ha più.
Sarà difficile, ma ci devo provare prima che sia troppo tardi, prima che nulla possa rimettere insieme i pezzi.

"Comunque sono andato con Mattia a prendere la tua macchina per portarla dal meccanico. Ha detto che era un problema di batteria, quindi tempo di cambiarla e tornerà come nuova"
"Grazie, non dovevi" apprezzo il suo tentativo di distrarmi e apprezzo anche il fatto che non insista troppo.

Talk to meWhere stories live. Discover now