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La notte passò veloce, e Azrael non ebbe problemi di prostata, che io sappia.

Lo trovai rannicchiato nell'erba del piccolo giardino, con la coperta umida e il naso rosso dal freddo. Nonostante fossimo quasi a maggio, durante la notte calava la temperatura, e mio fratello ne era rimasto vittima, non che mi importasse, dopotutto.

Lo svegliai con qualche piccolo calcio sulla schiena, e lui si rigirò un paio di volte nell'erba rabbrividendo, prima di aprire gli occhi.

"Ho freddo" disse semplicemente.

"Congratulazioni" risposi "Hai tre minuti per sopravvivere all'ipotermia, cambiarti e levarti dalle palle"

"Hai dimenticato la colazione" mi rimbeccò Azrael.

"Giusto" concordai "Ci dovrebbero essere dei vermi qui intorno, mangiali a tuo rischio e pericolo"

"Per oggi ne farò a meno"

"Buona scelta" risposi "Sono sempre freddi il martedì mattina"

"Esilarante" rispose una volta in piedi.

Lo fissai immobile e dopo qualche istante distolse lo sguardo.

"Ora muoviti" lo rimbeccai "Se entri un'altra volta in casa mia giuro che ti uccido"

"Spaventoso" disse Azrael, con la voce che grondava di sarcasmo "Ho sentito che T è uscito"

Annuii distrattamente, ignorando lo sguardo inquisitore di mio fratello, che sembrava bruciare sulla mia pelle.

"Lui dove resterà? " continuò.

Allargai le braccia, alzando le sopracciglia.

"Io cosa ne so, andrà da sua sorella, aveva una casa qui vicino"

"Me la ricordo sua sorella" mormorò lui.

"Già" lo stuzzicai "Scommetto che anche il suo letto si ricorda di te"

Per una buona volta, Azrael tacque.

"Sei a conoscenza del fatto che appena Thomas scoprirà che sei andato a letto con sua sorella ti ucciderà? "

"Non ho paura" affermò lui.

"Dovresti" risposi semplicemente io" Ora sparisci"

Azrael fece qualche passo, poi si fermò sul ciglio della strada, si volto lentamente e mi scrutò per qualche secondo.

"Ti piacerebbe avere una moto? " chiese poi.

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"Io non lo faccio" sbottai.

Avevo trascinato Azrael nel tavolo della cucina, per parlare del suo "apocalittico" piano.

"È semplicissimo" obbiettò lui "Uno sta fuori a fare il palo, l'altro entra e prende il mezzo, nulla di impossibile"

"E come si farebbe ad entrare? " chiesi

"Si rompe la vetrina, scatterà l'allarme, ma quando arriveranno gli sbirri saremo già sotto le coperte con una bella moto in garage" rispose Azrael.

"La vetrina è fatta di vetro anti-sfondamento, non ci hai pensato?!"

"Qui entra in gioco la mia previdenza" disse mio fratello, sogghignando "Un paio di giorni fa sono passato davanti alla vetrina della concessionaria, stavano cambiando i vetri, quando succede così mettono dei vetri "di prova" fatti di vetro comune, per poi cambiarli in un secondo tempo."

"Facciamo finta che funzioni così" risposi "Se uno sta fuori e uno prende la moto il palo come se ne torna a casa? "

"Possiamo chiamare un tuo amico, così ognuno si prenderà una moto, che ne dici? "

"Dico che ci penso"

"Sei noioso" mi stuzzicò.

"Come facciamo a cambiare le targhe? " chiesi ignorando la provocazione.

"Ho un amico nel settore" ribatté prontamente lui "Gli portiamo le moto, gli diamo qualche banconota in più e lui monta qualche targa riciclata"

La programmazione di Azrael sembrava facile, fin troppo.

Entravamo in una concessionaria di moto fuori dal paese, spaccavamo la vetrina, prendevamo la moto e cambiavamo le targhe: rapido ed indolore. Mi sbagliavo.

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"Chiama Micheal" mi propose Azrael " Lo conosco, per una moto non si ferma davanti a nulla"

"Lo so bene" risposi estraendo il telefono "Ma chiamerò T"

Vidi mio fratello sudare freddo, letteralmente. Si agitò sulla sedia su cui era appoggiato poi disse: " Non mi fido di lui, e se inizia a blaterare in giro quello che faremo? "

Sogghignai tra me e me, anche se T aveva una faccia da cucciolo tutti almeno una volta l'avevano visto arrabbiarsi veramente con qualcuno, e non era decisamente un'ottima cosa trovarsi contro di lui, e Azrael lo sapeva bene.

"Perché non dici la verità? " gli chiesi "Hai paura che T scopra che sei andato assieme a sua sorella, dillo e basta"

"Ok" ammise "Forse ho un leggero timore di quello che potrebbe succedere"

"Ed è proprio per questo che sto chiamando lui, almeno non parli e stai buono, se dobbiamo per forza fare questa follia" risposi.

"Facciamo uno ciascuno" propose Azrael "Così c'è più equilibrio"

"Ma che cazzo stai dicendo? " sbottai "Non sono delle caramelle da smistarsi"

"Modifichiamo il piano" propose Azrael "Entriamo in due, due stanno fuori a guardare che non arrivi nessuno, e quando usciamo con le moto ognuno carica uno di quelli che stavano fuori, semplice no? "

Guardai mio fratello con gli occhi socchiusi: "Non sono sicuro di aver capito" dissi poi.

"Non devi capire nulla fratello" rispose sbuffando "Io sono la mente di tutto il piano"

"E questo dovrebbe rassicurarmi?!" domandai scettico.

Azrael mi rivolse un sorriso furbo, che assomigliava più che altro ad un ghigno da maniaco "Non ti preoccupare" disse poi "Tu e i tuoi...amici siete in buone mani. "

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Chiamai Micheal, che appena sentì la parola "moto" acconsentì a vederci a casa mia, dicendo che avrebbe chiamato T e si sarebbero presentati nel giro di venti minuti.

Riferii la notizia ad Azrael, che annuì distratto, mentre provava a bilanciare l'interruttore della luce, provocando flash fastidiosi quasi quanto lui.

"La puoi smettere?" chiesi leggermente adirato dopo l'ennesimo sfarfallio.

Azrael si fermò immediatamente, si mise a sedere fissando l'orologio a parete, tamburellando le unghie sul tavolo, seguendo la lancetta dei secondi come un folle.

"Si può sapere che problema hai?" sbottai dopo qualche secondo.

"Sono nervoso. " rispose velocemente.

"Per Thomas?" gli chiesi, sapendo già la risposta.

Azrael annuì, mordicchiandosi l'unghia.

Mi lasciai sfuggire un ghigno, che fece alzare un sopracciglio a mio fratello.

"Mi prendi per il culo?" chiese Azrael.

"Indovinato" risposi "Anche perché stai per incontrare il tuo peggior incubo" Dissi indicando la finestra, dove T si stava specchiando, con Micheal di fianco.

STRADADove le storie prendono vita. Scoprilo ora