Sete

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Anno 1960, Corea del Sud 

Il cadavere era di una donna: il volto risultava irriconoscibile dato il suo sfracellarsi contro una roccia, il seno invece era esposto; mostrava morsi ovunque, mentre la parte inferiore del corpo si trovava a pochi metri di distanza da dove stava la parte superiore. Nonostante tutta quella brutalità, il sangue rappreso sul terreno era ben poco.

-Dici che sia un vorace? -

Hyunjin sorrideva a denti stretti aspettando una sua risposta. Gli occhi che di norma dovevano essere neri come il petrolio adesso si stavano scaldando di un vermiglio scuro, e poteva vedere i canini esposti farsi sempre più sporgenti.

-Me lo stai chiedendo perché è quello che pensi?-

-Minho, è esattamente quello che farei io.... Anzi, secondo me si è risparmiato.-

Il posto dove avevano trovato il cadavere era nei pressi del monte Buhkan, non troppo lontano dalla periferia di Seul, ma abbastanza inoltrato nella foresta perché un vorace potesse smettere di trattenersi. Bastava guardare Hyunjin per confermare quella teoria, lui che stava contenendo a stento la fame dopo aver visto solo tre gocce di sangue.

-Ti sei risposto da solo allora.-

Lo vide aprire e richiudere le zanne, mentre passava la lingua tra i canini, cercando di inghiottire qualcosa che in quel momento non poteva assaporare.
Di norma ad un vampiro bastava cacciare una volta a settimana per resisterne almeno due senza nutrirsi. I vampiri più vecchi riuscivano a trattenersi anche mesi, invece per i voraci era assai più complicato: sentivano la costante necessità di mangiare per calmare una sete impeccabile. Trovavano estremamente eccitante la caccia e, prima di essere sazi, lasciavano una carneficina al loro passaggio che poteva durare un lungo tempo indefinito.
Hyunjin era riuscito ad andare avanti per mesi senza fermarsi, Minho se lo ricordava bene, era stata la prima caccia di un vorace a cui aveva partecipato.
Nell'anno 941, durante la dinastia Goryeo, il primo principe Hwang Hyunjin sarebbe dovuto morire di polmonite dopo essere stato surclassato dal fratello minore per il titolo di principe ereditario.
Hyunjin avrebbe potuto essere un sovrano esemplare, ma la sua malattia lo portò alla rovina, e quando un medico riuscì a guarirlo, trovò un modo tutto suo di ottenere ciò che gli era stato negato, portando distruzione in grande parte dei regni settentrionali del Balhae che a suo dire gli spettavano di diritto.
Bang Chan aveva spiegato che la guarigione da una malattia che lo aveva limitato fisicamente per molto tempo, aveva portato il suo corpo a sfogarsi con la fame, e Hyunjin, una volta trasformato, era stato indotto ad un circolo vizioso di pura pazzia.
Minho era consapevole di quanto il principe potesse essere pericoloso. All'epoca il gruppo mandato per ucciderlo era una squadra di tutto rispetto, a detta di Mr Sakurada, eppure era stata messa in seria difficoltà. Bang Chan aveva rischiato la morte, Seungmin aveva perso tutti e quattro gli arti, mentre Minho e Felix erano stati lasciati in balia dei capricci del vorace. Un mese era trascorso per trovarlo, un altro perché Minho riuscisse a sconfiggerlo. Avrebbe dovuto ucciderlo, erano questi gli ordini; come supervisori del loro mondo nessuno doveva sapere dell'esistenza dei vampiri, e chiunque metteva a rischio il loro segreto rischiava la pena capitale, senza alcun eccezione. Eppure non lo fece. Il volto spaventato dell'altro vampiro, accasciato a terra mentre soffocava nel suo stesso sangue, gli fece ricordare chi era stato qualche anno prima, e di come gli occhi disperati di Hyunjin fossero così simili ai suoi. A Minho era stata concessa un'altra possibilità, e in quel caso, la possibilità di Hyunjin aveva assunto la forma di Felix. Quest'ultimo si era messo a quattro di spade tra lui e il loro obbiettivo, accorgendosi prima di chiunque altro della sofferenza che il principe portava su di sé, di come il suo agire sconsiderato non fosse altro che una richiesta di punizione: Hyunjin voleva solamente qualcuno che lo fermasse. Mosso dal l'empatia e dalla compassione, Minho alla fine non ci riuscì, non voleva farlo, ed una volta rientrati alla base con il corpo martoriato del vorace ancora in vita, si prese la responsabilità dell'intero fallimento della missione; non senza le proteste di Felix, certo, ma l'amico doveva occuparsi del principe, e finché Bang Chan e Seungmin non avessero compreso le loro motivazioni, i due potevano contare solo l'uno sull'altro.
Fu una vera impresa convincere la Commissione di Giudizio a risparmiare un vorace. Lo condannarono ad un periodo di digiuno durante tutto il suo processo, a cui purtroppo Minho non poté assistere, chiuso in una bara d'acciaio immerso nel Mare d'Oriente per trent'anni: quella fu la sua punizione. Quando venne ripescato, fu un miracolo che la sua sanità mentale non fosse andata perduta, ma solo allora venne a conoscenza che il fato di Hyunjin era legato alla pena capitatogli.
Se lui non fosse impazzito durante la sua segregazione, l'altro avrebbe potuto tornare a nutrirsi. Hyunjin fu il primo vorace a non toccare sangue per oltre trent'anni, dimostrando una volontà straordinaria e sancendo così il suo perdono e la grazia di essere risparmiato.

Ambrosia | minsung |Where stories live. Discover now