Luna Crescente

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1969 Prefettura di Yamanashi. Villa Sakurada. Notte

La battaglia era cominciata; l'odore di quella notte sembrava urlarlo al vento con una folata piena di lacrime e sangue. Jisung ne era stato travolto, lì sul tetto, mentre teneva gli occhi puntati verso l'orizzonte, dove i suoi amici stavano lottando per loro stessi e per lui. Emise un piccolo sibilo, sopprimendo il ringhio che premeva nella sua gola.

-Non corrucciarti ce la faranno. -

Un ammaccato Felix fece capolino alla sua destra.

-Dovresti riposare. -

-E tu non dovresti pensarci. -

Il vampiro albino raggiunse il suo fianco in un attimo, sedendosi a gambe incrociate e scacciando anche se di poco quello spirito opprimente che lo avvolgeva.
I capelli biondi erano stati tagliati insieme alla parte del suo corpo mancante, adesso i ciuffi chiari erano più corti, ma per fortuna il braccio si era rigenerato fino al gomito, e la pupilla era tornata a splendere di un vivace colore azzurro.
Jisung avrebbe mentito se avesse affermato di non provare ammirazione per la persona che gli sedeva accanto. Felix era appena uscito dall'inferno, eppure era bastato far passare qualche settimana perché ritornasse a sorridere come prima. Lui non si sarebbe ritenuto capace di ciò; troppo insicuro, troppo emotivo, ancora adesso gli effetti di una guerra che non lo riguardava più gli provocavano una rabbia fastidiosa.

-Jisung ti ho mai spiegato perché i capelli dei vampiri cambiano colore durante la trasformazione? -

A quella domanda scosse la testa, leggermente sorpreso da quel nuovo discorso.

-A conti fatti, i nostri tratti asiatici non ci danno il permesso di accedere ad una grande scala di colori, quindi, se dobbiamo metterla sulla genetica, i nostri capelli dovrebbero essere dello stesso colore del petrolio. Sicuramente ti sarei accorto anche tu però che dopo essere stato morso, la tua chioma ha assunto le stesse sfumature del miele. -

D'istinto si tocco la testa immergendo le dita nei morbidi ciuffi biondi.

-Sì.. diciamo che ho avuto troppo a cui pensare perché potessi farci caso. Allora, perché succede... questo?-

L'altro allargò il sorriso, contagiando anche quello di Jisung, che timido si fece strada sulle sue labbra.

-Presumo per lo stesso motivo per cui i capelli di Changbin siano mutati dello stesso colore del cielo notturno, o del perché quelli di Bang Chan siano diventati della stessa tonalità delle sabbiose dune d'Egitto... -

-Che paragoni... -

-Shh, lasciami finire.
Il cambiamento di questa pigmentazione non è stato appurato scientificamente, i nostri strumenti non sono ancora così all'avanguardia, tuttavia è presente una teoria che ritengo abbastanza plausibile da poter essere vera. -

Lo sguardo di Felix si distolse da quello di Jisung per posarsi sul velo terso e blu del cielo, troppo nuvoloso perché le stelle potessero avere voce in quella fredda notte.
Gli occhi del ferito erano diventati così malinconici che l'altro non era certo avrebbe continuato il discorso, ma Felix proseguì un secondo dopo.

-La vita che la persona aveva prima di trasformarsi determina il percorso fatto, ed anche la mutazione del corpo; si pensa che sia questo il fattore scatenante. -

Jisung schioccó la lingua sul palato.

-Un po' vago non trovi? -

Felix sorrise girandosi verso di lui.

-Sì, ma almeno è servito per cambiare argomento. -

Ed era vero. La curiosità lo aveva tirato dentro come una calamita, e voglioso di saperne sempre di più si era immerso nelle parole dell'amico, chiudendo tutti gli altri sensi. Ritornò a fissare il punto dell'orizzonte dove gli altri stavano continuando a lottare.

Ambrosia | minsung |Where stories live. Discover now