Nido

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Attenzione scena sessuale esplicita.

Corea del Sud. Isola di Jeju. 1987

Ansimi, e sussulti, era questo che Jisung emetteva, ogni volta che Minho affondava in lui con impeto.

-AH....Min.. -

Non era la prima volta che lo facevano in quella posizione; Minho appoggiato alla tastiera del letto con le mani di Jisung sulle sue cosce, e quest'ultimo seduto sopra di lui, con la schiena contro il suo petto, mentre l'altro gli teneva le gambe divaricate, in modo da esporre, senza vergogna, il suo pene eretto alla stanza.

-Ji... Jisung, sei così caldo.. -

Un gemito più acuto uscì dal suo torace, incapace di reagire altrimenti al commento del più grande.

-Ci sono, t-ti prego non fermarti.. -

-No-no.. Non.. -

Ogni volta che la punta di Minho premeva sulla sua prostata, il corpo gli andava in defibrillazione, piegandosi indietro, strofinando i capelli scuri dell'altro con i propri, tenendo in contatto più che poteva la loro pelle sudata, ed i loro sguardi illuminati dal rosso della passione.
Approfittò di quel cambiamento per attirare il più grande a sé, appoggiandogli una mano sulla guancia, facendo in modo, che come i loro bacini fossero uniti, anche le loro bocche lo fossero altrettanto.
Un braccio di Minho si spostò da sotto il suo ginocchio, per avvolgergli la vita e tenerlo saldo contro il suo pube, penetrandolo sempre più senza ritegno, emettendo piccoli ringhi ad ogni colpo.

-Ah.. Cazzo.. -

Un rivolo di saliva collegava i loro canini; Jisung non fece in tempo a trovarlo adorabile, che venne con forza su se stesso, e sulle gambe dell'altro, stringendosi a sua volta intorno corpo estraneo dentro di lui, il quale si rilassó soddisfatto, lasciando fluire al suo interno il bianco piacere dell'orgasmo.
Stettero per alcuni momenti in silenzio, a godersi la tranquillità dopo l'euforia, con il corpo nudo di Minho ancora contro il suo, intanto che questi gli posava caldi baci sull'incavo del collo, strofinando il naso contro di esso con veemenza, e parsimonia.

-Pesca e Limone. Sei incredibilmente inebriante. -

Era stato un sussurro, ma l'aveva sentito ugualmente, ed un moto di genuina sorpresa si sprigionó in lui.

-È di questo che so? -

Era una domanda posta con la stessa innocenza di un bambino, felice di conoscere qualcosa a cui era sempre rimasto all'oscuro.
Minho lo guardò per qualche secondo, per quanto quella posizione potesse permetterglielo, ma sorrise divertito da come l'altro gli venne incontro, studiandolo con gli occhi scuri, pieni di interesse, ed appagati dal sesso; il viso morbido era arrossato, e stremato, mentre i capelli biondi gli si erano appiccicati alla fronte, incorniciandogli l'espressione curiosa che ne delineava i tratti, le labbra invece erano schiuse mostrando i canini sporgenti, illuminati dalla luce della mattinata, che silenziosa era sgusciata fuori dalla finestra.

-È la prima volta che me lo dici. -

Il sorriso gli si allargò, nel constatare che Jisung aveva effettivamente ragione.

-Ti piacerebbe se te lo descrivessi? -

Il più piccolo annuii titubante e come da richiesta, Minho lo accontento, immergendosi di più all'interno della sua spalla.

-È qualcosa che ricorda l'estate, la brezza che scorre tra gli alberi di limoni, e la dolcezza dei fiori di pesco in fioritura. -

Jisung schiuse gli occhi, ascoltandolo, rosso in viso, crogioandosi nei suoi complimenti, mentre veniva accarezzato, coccolato, baciato. Lo faceva sentire così importante anche quando non credeva di meritarlo, ed era convinto che Minho valesse molto di più di quanto valesse lui, e non era giusto che fosse l'unico a prendersi tutti quegli elogi, così schiuse lo sguardo ammirando la figura armoniosa dell'altro, guardando come le sue ciglia folte si muovessero come le ali di una farfalla, delineando alla perfezione la forma felina dell'occhio.
Stava scolpendo nella sua mente quell'immagine, non potendo fermarsi dal pronunciare le parole che ne seguirono.

Ambrosia | minsung |Where stories live. Discover now