Mitsuya

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Richiesta di
Nobara_ti_mena
Spero ti piaccia!

ReaderFem x Mitsuya Takashi
Genere: Soft

Fem

Mare

T/N POV
T/N:"Forza muoviti! Dai sei lento!"
Mitsuya:"Non rompere! Mi hai fatto guidare per tre ore... Sei arrivata da me alle due di notte svegliando tutti per cosa? Farmi guidare? Perché ti ho assecondato?"
L'ultima domanda era più per sé stesso che per me infatti era stata posta con un tono di rimprovero e di sconfitta. Ridacchiai divertita per poi girarmi nella sua direzione regalandogli un ampio sorriso.
T/N:"Perché volevo vedere il mare per la prima volta"
Lui era rimasto fermo immobille dopo la mia affermazione come se una freccia lo avesse appena colpito in piena fronte. Probabilmente non se lo aspettava, avevo sempre decantato il mare come una meraviglia come un posto magico e unico e sapere che parlavo di qualcosa di ignoto, di qualcosa che non avevo mai visto se non su fotografia lo aveva lasciato intontito. Ripresi a camminare per le vie della città di Yokohama, il clima non era eccessivamente freddo e l'aria densa mi colpiva il viso in modo tranquillo. Era ancora presto e per questa ragione la città si stava svegliando con piccoli sbadigli che segnavano l'inizio di un nuovo giorno. Tokyo era in parte vicina al mare ma mi sembrano spiagge sempre troppo affollate e vive che avevo preferito andare in una città meno nota. Molte volte la tentazione di correre verso la riva per ammirare quel paradiso che tanto bramavo si era fatto spazio dentro di me ma ero stata vittima delle situazioni. Ma oggi non sarebbe andata a finire così, questo era il momento giusto per vedere il mare con il mio migliore amico, sentire ed ammirare le onde infrangersi sulla sabbia e correre con i granelli di silice ad imbrattarmi i piedi. Fare il bagno in quell'acqua salata e azzurra che sembrava non avere fine come un lago infinito, osservare i pesci nuotare o anche semplicemente vedere i bambini divertirsi. Lo avevo sognato più di una volta e poi ora ero con la compagnia migliore che potessi desiderare. La mano del mio amico si era intrecciata con la mia lasciando che delle piccole scosse mi attraversano il corpo, cercai di non darci troppo peso e con timidezza ricambiai la sua stretta. I suoi occhi color pastello si erano scontrati coi miei mentre sul suo viso si era dipinto un sorriso incoraggiante. Averlo così vicino era bello, lui era sempre stato presente nella mia vita o almeno a me piaceva pensarla così, ci eravamo conosciuti alle elementari e da quando era entrato nella mia vita tutto aveva ripreso a girare nel senso giusto. Il suo odore di curcuma, mischiato al tepore emanato della sua mano e quella luce che emanavano le sue pupille cose se racchiudesse una stella dentro i suoi occhi.
Mitsuya:"Avresti dovuto dirmelo, stai per realizzare il tuo sogno"
Scossi il capo per poi ridere di gusto, era sempre stato così premuroso e preoccupato come se volesse rendere il mondo più bello per le occasioni speciali. Avevamo ripreso a camminare osservando il cielo che a ogni nostro respiro diventava sempre più chiaro, il crepuscolo si era abbattuto su di noi lasciando che quel fitto strato di stelle sparisse con lentezza. Nella strada che stavamo percorrendo si sentivano le nostre scarpe che in modo monotono si scontravano col suolo riproducendo quasi le lancette di un orologio e scandendo il tempo. Era ormai da tempo che sognavo questo momento e lo sognavo con lui, col mio migliore amico di fianco, con il ragazzo che amavo al fianco. Avevo cercato in ogni modo di reprimere i miei sentimenti per Mitsuya, non volevo complicare la nostra amicizia e sapevo che i miei sentimenti erano d'intralcio. Così col  tempo avevo imparato a nasconderli e a negarli persino a me stessa pur di poter rimanere al suo fianco, mi andava bene così se potevo vederlo sorridere. Sentii Mitsuya trattenere il respiro per una manciata di secondi mentre le nostre mani si erano sciolte come un laccio mal legato. Il suo fiato aveva iniziato ad accarezzarmi l'orecchio mentre le sue mani si erano posate sopra alle mie palpebre. La mia schiena si era appoggiata con leggerezza a lui lasciando che i nostri battiti si unissero creando una melodia di fuochi d'artificio.
Mitsuya:"Tieni gli occhi chiusi"
Onde, un monotono ma unico suono, una tempesta di pensieri di parole che veniva trasportata da quel suono melodico. Appena le mie orecchie avevano captato quel suono la curiosità e l'emozione avevano iniziato a percorrere ogni cellula del mio corpo, lasciandomi inerme sotto quella sensazione. Sentivo come un retrogusto in bocca come se avessi appena assaporato solo una parte del mio piatto preferito e il mio palato ne desiderava altra. La mano del mio amico si era spostata lasciando il posto a una superficie ben più ruvida che avevo capito essere una bandana. Portai quasi in autonomia le mie dita sopra quel tessuto che profumavano di lui cercando di imprimermi nella memoria quella consistenza ruvida al tatto. Volevo memorizzare tutto, incidere nella mia memoria quel momento come a volerlo far diventare un pezzo di me, qualcosa che avrei sempre conservato come una lettera o un oggetto particolare. Mitsuya mi aveva preso con delicatezza le mani incominciato a camminare, guidandomi dove sapevo il mio cuore mi avrebbe portata. Ogni passo era un battito più forte era un tamburo nel petto e quella strana sensazione di malinconia mischiata alla gioia. Poi il vento che fino a poco prima era leggero ed impacciato aveva preso a soffiare con maggior impeto giocando con le mie ciocche e coi miei vestiti, mischiandomi con lui e con le sue storie che sussurrava in ogni dove. Sorrisi estasiata per poi sentire il tessuto soffice della bandana scivolarmi via dagli occhi lasciando che quel chiarore appena nato mi colpissero il viso ora scoperto. Aprii con lentezza gli occhi come per paura, per poi essere investita da uno spettacolo senza uguali, sentii le lacrime affollarmi gli occhi mentre a stento ero riuscita a tenere un sorriso. Il sole stava sorgendo rispecchiandosi ancora addormentato sulla superficie di quella distesa d'acqua, le onde che come dei piccoli vortici giocavano con la riva e si seguivano all'infinito come in un romanzo d'amore percorso da mille peripezie. La sensazione alla bocca dello stomaco che si faceva sempre più forte fino a farmi ridere di gusto per la gioia, mi sembrava di guardare un dipinto, il mescolarsi dei colori e quelle sfumature che ci regalava il sole era tutto così inverosimile che mi sembrava di essere affogata in un sogno ad occhi aperti. Eppure ero vero, potevo sentire il sole sulla pelle e le mie scarpe sprofondare di poco nella sabbia pennellata di arancione dal sole. Il vento che si abbatteva sulla mia figura era come un grido, come una canzone che ti faceva venire voglia di ballare fino allo sfinimento. Mi ero inginocchiata per poi sfilarmi con forza le scarpe e i calzini lasciando che i miei piedi sentissero quella superficie grumosa e soffice. Senza nemmeno rendermene conto avevo iniziato a correre verso quello specchio d'acqua per poi immergere con timidezza i piedi dentro a quel freddo riflesso del sole. Mi voltai verso Mitsuya cercando il suo sguardo che era già posato sul mio e senza avere il minimo controllo su me stessa sorrisi in modo più ampio. Lui poi aveva portato la sua attenzione verso il suolo sabbioso con fare dubbioso, poi i suoi occhi si erano alzati nuovamente su di me.
Mitsuya:"T/N... I-IO TI AMO!"
La gioia di quell'istante era stata invasa da un tepore al petto mente le mie guance si erano scaldate come ustionate dal sole. Takashi aveva abbassato nuovamente il viso nascondendo i suoi occhi con le ciocche corte dei suoi capelli bianco cenere. Sentii le mani sudare mentre il cuore aveva preso a palpitare incontrollato nel mio petto, cercando di distruggermi la cassa toracica.
T/N:"Anche io.... ANCHE IO! TI AMO MITSUYA"
Il mare che fino a poco prima era stata la mia attrazione principale aveva come perso di importanza mentre i miei piedi si erano mossi verso la figura di Mitsuya quasi in autonomia. Mi ero schiantata contro il suo corpo facendoci cadere al suolo mente i nostri occhi non avevano smesso di cercarsi nemmeno per un secondo. I nostri respiri si erano mischiati lasciando un leggero imbarazzo cullato dalle onde, il mio rossore si era unito al suo mente i sorrisi che ci dipingevano il viso erano come un peso in meno dal cuore come una tempesta dopo la quiete monotona. Ora il vento aveva un'altra storia da raccontare.

Parole: 1431

Tokyo revengers Where stories live. Discover now