Mikey Lemon

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Richiesta di 4yan04ish1

Piccolo annuncio importante alla fine

Ti odierò se potrò altrimenti ti amerò mio malgrado.
Ovidio

Manjiro Sano X ReaderFem
Genere: Lemon

Contiene scene sessuali

T/N POV
Avevo sventolato contenta l'immagine di un posto perfetto davanti agli occhi del mio ragazzo. Non sapevo spiegare come eravamo entrati in quel discorso troppo smielato ma ci eravamo rimasti incastrati come in dei rovi che ci impedivano di uscirne. La foto ritraeva un piccolo gazebo posto su un dirupo che si affacciava sul mare. Il mare che si intravedeva dietro era lontano dato la differenza di livello tra l'acqua e il verde dei prati. Mikey aveva sorriso per poi lasciar ondeggiare il medaglione sul suo petto. Era la collana che lo avvicinava a quelle persone che aveva perso, a suo fratello e a Baji. I suoi occhi scuri mi studiavano con insistenza ma oramai mi ero abituata a quello sguardo e non mi metteva più a disagio essere intrappolata nelle sue iridi.
T/N:"Se dobbiamo sposarci voglio che sia qui!"
Lui aveva osservato la fotografia per poi sorridere compiaciuto.
Mikey:"Questa fotografia è davvero rovinata. Te la sei rigirata tra le mani un bel po' "
Avvampai di colpo notando solo ora le stropicciature dalla fotografia che gli avevo mostrato. Era vero, avevo guardato quell'immagine quasi fino a sciuparla.
T/N:"Non è che pensassi a te o al matrimonio con te... Insomma non-"
Mikey aveva ridacchiato divertito nel vedere la mia reazione mentre con passi lenti si era avvicinato al mio corpo rannicchiato contro la parete. Le sue mani erano sempre state estremamente delicate come se avesse avuto paura di rompermi. Le sue dita che accarezzano lente le mie guance erano estremamente piacevoli, tutto si univa al suo sorriso calmo che era in pieno contrasto col mio cuore che si muoveva intrepido nel mio petto. Il suo fiato caldo aveva preso ad accarezzarmi la pelle lasciando che il suo odore mi cullasse. Le sue mani erano scese sui miei fianchi giocandoci assieme con curiosità. Non poteva essere vero, era surreale. Tra pochi mesi saremmo stati sposati legati l'uno all'altra, era un pensiero elettrizzante però non cambiava nulla tra di noi, il pezzo di carta che avrebbe dichiarato la nostra unione come individui non era il vero momento che ci avrebbe uniti come persone. Non ci serviva un matrimonio per unirci, il matrimonio serviva solo per fissare una data per commemorare il nostro incontro, per ricordarci che eravamo legati già da prima. Saremmo diventi povere assieme dopo aver trascorso una vita ad amarci. Avrebbero mescolato le nostre ceneri per renderci un individuo solo perché la vita non era abbastanza per legarci, il nostro amore necessitava di un lasso di tempo maggiore per essere vissuto che andava oltre, arrivava all'Ade. Eravamo rimasti fermi immobili a godere della vicinanza della nostra pelle. Le sue labbra si erano posate con leggerezza sopra le mie come un fiume fresco in una giornata estiva. I suoi baci umidi mi avevano fatta sospirare contro la sua bocca lasciando che le sue mani scivolassero sul mio corpo. I vestiti che ancora ci circondavano erano di troppo per quei baci caldi e per le carezze che ci dedicavamo. Accarezzai con timidezza la base del suo collo, i capelli umidi si erano attaccati alla sua nuca lasciando una sensazione bagnata sui miei polpastrelli. La sua pelle aveva cozzato con la mia facendomi rilassare mentre le sue pupille nere si erano dilatate. Una tesi dice che quando vedi qualcosa che ti piace la tua iride risponde ad un impulso e la bozza nera che hai nell'occhio si allarga come una lente di ingrandimento che cerca di osservare con maggior precisione quello che ha davanti. Le sue mani si erano strette con prepotenza sui miei fianchi facendomi staccare i piedi da terra. Le mie braccia si erano allacciate al suo collo per evitare di cadere, la fotografia che ancora tringevo in una mano si era riempita ancora di più di piegature. La sua bocca cercava la mia affamata, volevamo prolungare quanto più ci era possibile il tempo. Dilatare i minuti lasciando che i secondi diventassero ore e le ore giorni. L'Ade non era mai stato così vicino. Il matrimonio era solo una mera illusione di una vita insieme. Sapevamo entrambi che il tempo non era a nostro favore, gli dei avevano visto nel nostro amore corrosivo ed appagante una minaccia. E così eravamo stati maledetti e condannati a una vita effimera, così ogni secondo aveva una valenza nelle nostre giornate. Alcune lacrime erano scivolate sulla pelle fredda delle mie guance. La consapevolezza di quei pensieri mi aveva colta allo sprovvisto lasciandomi la carne lacerata.
Mikey:"T/N non ci pensare, non ora..."
Lo odiavo per quello che aveva fatto, detestavo la persona che era diventata. E detestavo in egual maniera me, non ero riuscita a stargli accanto e ora nonostante il tempo separati lo amavo. Non importava quanto fosse mutato da quando ci eravamo scontrati la prima volta, lo amavo anche così.
Mikey:"Va tutto bene T/N"
La voglia di gridargli contro era forte come un pugno nello stomaco, non era vero che andava tutto bene. Nulla andava bene nemmeno quel matrimonio che tra poco tempo ci avrebbe legati assieme. Le persone che aveva ferito erano i nostri amici e ora a causa sua non c'erano più e ora seppellito da questi sentimenti tutto quello che Manjiro voleva fare era scomparire con i suoi crimini. Dare la colpa a lui sarebbe stato troppo semplice per entrambi, io ero sparita lo avevo lasciato solo proprio quando lui ne aveva più bisogno e non potevo perdonarmelo. L'Ade ci avrebbe accolto ridendo di noi delle nostre scelte sanguinarie. Le sue mani avevano preso ad accarezzarmi il capo, il mio corpo era scivolato sul suo. Le mie gambe si erano attorcigliate al suo bacino e il mio viso era ricaduto stanco sulla sua spalla. Lui aveva ringhiato piano contro al mio orecchio, le sue mani vagavano indisturbate sul mio corpo rivendicandolo come proprio. Le sue labbra avevano preso a torturare il mio collo con baci caldi e lenti. Mugugnai contro la sua maglietta intrecciando le dita con la sua stoffa morbida. L'amore con lui era cambiato, quando eravamo ragazzini i nostri gesti erano incerti e insicuri, ora però sapevamo come comportarci. I miei vestiti erano scivolati sopra alla mia pelle ustionandomela, i suoi polpastrelli correvano ingordi sul mio corpo lasciando una scia di baci umidi dalla mia clavicola al mio orecchio. Aveva levato con velocità il mio intimo lasciandomi totalmente esposta ai suoi occhi scuri. Avevo seppellito il viso contro il suo collo respirando a fondo il suo profumo dolciastro. La sua maglia ancora stretta a me era umida di sudore e la fotografia che poco prima stringevo tra le dita ora si trovava sul pavimento abbandonata come una cartaccia. Le sue mani si erano spostate con sicurezza sulle mie cosce mentre la sua bocca aveva depositato alcuni baci sulla mia spalla. Sospirai per poi intrecciare le mie dita coi suoi capelli scuri. Lui aveva liberato il suo membro duro per poi farlo scorrere sulla mia intimità scoperta. I miei denti erano premuti in modo saldo nel mio labbro per evitare di fare suoni eccessivamente incrinati dal piacere.
Mikey:"T/N fatti sentire"
Miagolai vicino al suo orecchio per poi lasciar uscire dalla mia bocca un verso strozzato. Il suo membro era scivolato lento dentro alla mia carne lasciandomi a boccheggiare come un pesce.
Mikey:"Sei bellissima"
Lo aveva ringhiato vicino al mio lodo con la gola che raschiava per l'eccitazione. Con lentezza aveva iniziato a muovere il bacino contro il mio, le nostre carni avevano iniziato a muoversi perse in quelle sensazioni appaganti. Le sue labbra avevano sfiorato la mia figura umidiccia lasciandomi una sensazione di pelle d'oca. In tutto quel trastuono riuscivo comunque a sentire i battiti del suo cuore, i miei occhi riuscivano a vedere la fotografia del nostro posto perfetto. Mi era passata per la testa l'idea che quella fotografia abbandonata a terra come un foglio ormai inutile fosse il nostro futuro. Qualcosa di lontano, privo di senso e dimenticato. Un foglio spiegazzato che qualcuno si era ripassato tra le mani niente di più. Eppure la testimonianza di quello che provavamo di quanto fosse vero e indelebile il nostro amore lo stavo provando adesso in quel calore. Nelle sue mani che vagavano sulla mia pelle in modo incontrollato oppure nella sua voce che era dannatamente provocatoria. Forse era vero, per altre persone potevamo sembrare una fotografia sbiadita ma per me, per noi, era la migliore stampa a colori che si potesse desiderare. Vero avevamo le nostre imperfezioni i nostri problemi, i nostri Ti odio Ti amo e i nostri Ti odio ma Ti amo. I miei succhi avevano preso a scivolare sulle mie cosce, i suoi denti erano affondati nella mia carne marchiandola a sangue. I leggere tremori che mi muovevano erano la riprova di quello che provavo per lui, una coppia scoordinata e senza futuro. Le mie unghie avevano lasciato delle mezzelune rosse sulla sua pelle pallida mentre una mia mano si era aggrappata alla sua scapola pronunciata per evitare di scivolare.
Mikey:"T/N t-ti amo"
Aveva cambiato leggermente inclinazione incontrando uno dei miei cuscinetti di sensibilità e facendomi miagolare sottomessa.
T/N:"Ma-Manjiro"
Avevamo raggiunto il nostro climax poco dopo godendoci a pieno quelle sensazioni travolgenti. I respiri pesanti che erano seguiti a quell'atto d'amore mi avevano rilassata.
Mikey:"Il posto non è male"
T/N:"C-Come?"
Di che diavolo parla? Gli piace la stanza in cui siamo beh e camera nostra, l'abbiamo decorata assieme.
Mikey:"Per il matrimonio"
Ero arrossita per poi sentire il suo petto vibrare mosso da una leggera risata.
Mikey:"T/N tu sei l'unica in grado di farmi sentire così bene"
T/N:"Lo sapevo di essere brava a letto, grazie comunque"
Mikey:"Non siamo nemmeno a letto"
Così ci saremmo sposati, con la stessa leggerezza di quel momento.

Parole: 1627

Hey ho un piccolo blocco dello scrittore quindi pensavo di mettere le richieste in blocco per un po' e magari di riprendere ad accettarle non appena questo periodo sarà passato. Naturalmente le richieste che già mi avete fatto ma che sto tardando a scrivere conto di finirle. Grazie mille e scusatemi davvero per questo piccolo inconveniente.

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