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L'incantesimo durò poco, in realtà la maggior parte del tempo l'avevo impiegata a fissare in silenzio la tomba chiusa. Avevo aspettato così tanto e ora che finalmente ci ero riuscita avevo bisogno di altro tempo? Sembrava assurdo.

La verità era che ero terrorizzata, ma non dall'eventualità che io, per la prima volta da quando avevo scoperto i miei poteri, rischiavo di morire per davvero, no. Ero terrorizzata all'idea che il mio incantesimo non potesse funzionare. Negli ultimi anni l'unica cosa che mi aveva impedito di esplodere per una seconda volta dopo la morte di Loki era stata l'idea di poterlo riportare in vita, di porre fine a quel dolore lancinante che sentivo.

E se non avesse funzionato? Se avessi potuto riportare in vita chiunque tranne le persone che volevo? In fin dei conti avrebbe avuto senso, dal momento che non potevo morire, e quindi trasferire il prezzo da pagare su di lui in modo che a perdere la memoria fossi io. L'unico modo semmai sarebbe stato quello di seguire l'incantesimo base, ma preferivo correre il rischio di una grande delusione piuttosto che riportarlo in vita per poi vederlo morire di nuovo e per di più senza che nemmeno si ricordasse di me.

Non appena terminai l'incantesimo fu questione di secondi. Si sentì un boato fortissimo, subito dopo una luce accecante e poi più nulla.

Quando riaprì gli occhi ero sul divano nel soggiorno, a casa di Tony Stark e i miei ricordi erano andati.

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-Finalmente ti sei svegliata! -Esclamò Pepper dall'altra parte della stanza. -Come ti senti? -Domandò con tono apprensivo raggiungendomi.

-Uno schifo, come quando me lo hai chiesto l'ultima volta.

-Sai che non è stata colpa tua Echo.

-Avrei dovuto essere io a schioccare le dita. Ero quella con più probabilità di sopravvivenza!

-Tuo padre non te lo avrebbe mai permesso, lo sai. Ti amava troppo per permetterti di rischiare la vita. -Disse accarezzandole affettuosamente i capelli.

-Ma...

-Sì, lo so, tu non muori, o almeno così pare, ma nessuno aveva la certezza che sarebbe stato così anche in questo caso. Si trattava di qualcosa al di sopra delle nostre conoscenze.

-Ero comunque quella con meno probabilità di morire. Nemmeno Banner è rimasto secco!

-Sì, però ci ho rimesso un braccio! -Esclamò questo entrando in casa. -Magari tu ci avresti rimesso molto altro.

-Sì, ma non la vita!

-Echo non lo puoi sapere. -Ripeté Popper per l'ennesima volta da quando mio padre era morto. Aveva passato gli ultimi giorni a ripetermi che non era colpa mia, che non potevo farci nulla. In parte era vero, quando mio padre si metteva in testa qualcosa era difficile fargli cambiare idea.

Non mi aveva nemmeno permesso di tornare indietro nel tempo assieme a lui e gli altri per recuperare le pietre dell'infinito, la scusa era che non c'era abbastanza liquido per viaggiare nel regno quantico anche per me, il che era vero, ma ero certa che se anche ce ne fosse stato, non mi avrebbe permesso di andare ugualmente. Non importava che niente fosse in grado di ferirmi o uccidermi, lui non voleva rischiare.

Ogni volta che glielo facevo notare lui mi ripeteva sempre"Che tu sappia! Non c'è nulla che possa ferirti o ucciderti che tu sappia! Solo perché qualcosa non l'hai mai vista non significa che non esista. Ed è proprio per questo che sei la persona più a rischio. Ti metti di continuo in situazioni pericolose perché "Tanto non muoio!" E se un giorno dovesse succedere? E se un giorno dovesse venire fuori qualcosa in grado di ferirti?

Strangers - Ricordi perduti Where stories live. Discover now