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-Sai, non me ne intendo di pianeti, ma sono quasi certa che questa sia la terra e, l'ultima volta che ho controllato, mi è sembrata essere parecchio intatta. -Gli feci notare.

-Dopo l'episodio della festa abbiamo iniziato a lavorare di nuovo suoi tuoi poteri e in particolare su quelli che avevi assorbito da Heimdall. -Disse ignorando il mio commento provocatorio. -Con la vista non hai avuto alcun problema, ma diciamo che l'udito non era proprio il tuo forte. Ci abbiamo impiegato due settimane prima che riuscissi a stare nella stesa stanza con più di quattro persone che parlassero contemporaneamente.

-E così tu hai deciso di portarmi sulla terra? Al Super Bowl?!

-Sembrava fossi migliorata! Non ti ci avrei mai portata se non fossi stato certo che potessi gestirla! -Si giustificò.

-Perché qualcosa mi dice che invece è successo un macello? -Loki tacque, lasciando che fossero i suoi ricordi a parlare.

-Sei proprio sicuro che sia una buona idea?

-Nell'ultima settimana sei migliorata molto! E poi ti ho portata per ben tre volte nel centro di Asgard, dove era pieno di gente, ed è andata benissimo!

-Io non direi proprio benissimo!

-Quello è stato solo un piccolo incidente. -Mi liquidò lui.

-Far esplodere la testa di un gatto non lo definirei un incidente!

-Ma era solo un gatto!

-Avrebbe potuto essere una persona! -In effetti il rischio c'era. Era vero, ero riuscita a stare in mezzo ad un centinaio di persone senza perdere la testa, ma mi era costato una fatica immane. Il problema non era tenere sotto controllo l'udito, ma riuscire a combinarlo con la mia capacità di sentire i pensieri della gente.

Certe volte non capivo se la persona che avevo davanti mi stesse davvero dicendo che i miei capelli ricci facevano schifo o se si era solo limitata a pensarlo. A volte ci riuscivo, ma quando non succedeva improvvisamente perdevo il controllo anche delle mie capacità psichiche. Probabilmente se avessi avuto solo il super udito lo avrei gestito molto più facilmente. Far esplodere la testa del gatto era stato l'unico modo per non uccidere quello stramaledettissimo bambino che non la smetteva di piangere.

-Ma non lo era. E poi, se dovessi sentire di perdere il controllo basta che me lo dici. Ce ne andremo immediatamente.

-E se me ne volessi andare ora?

-Non se ne parla. Devi fare un tentativo! Su andiamo! -Esclamò per poi farci materializzare entrambi nello stadio.

Lì dentro non era solo un problema di udito, la gente urlava per davvero. E non c'erano solo le urla delle persone, ma anche il rumore degli strumenti musicali della banda, buste che si aprivano, bottiglie che venivano piegate. Sapevo che non sarebbe finita bene sin dal momento in cui avevamo messo piede sulla terra. Avevo assecondato Loki soltanto perché si era davvero impegnato ad aiutarmi e c'era una parte di me che moriva dalla voglia di impressionarlo ancora. Volevo che fosse fiero di me, di quello che sapevo fare e che avevo imparato.

Era faticoso riuscire a separare tutte quelle voci, quei rumori e a tenerli fuori dalla mia testa, ma in sembrava me la stessi cavando, ad un certo punto mi convinsi davvero che ce l'avrei potuta fare mentre Loki mi guardava soddisfatto del suo lavoro.

Sembrava...felice. Riuscivo a sentirlo.

Come ho detto, quella di portarmi al Super Bowl era davvero una pessima idea, ma ne ebbi la conferma nel preciso istante in cui ci fu il fischio d'inizio. Bastò quello a farmi perdere la concentrazione.

Strangers - Ricordi perduti Where stories live. Discover now