Trent

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Esco dal dormitorio del campus dove ho appena fatto sesso alla grande con Jennifer , la cosa che mi riesce meglio fare dopo la box. Rude e sfrenato sesso, questo faccio, quando voglio con chi voglio e se non trovo nessuna di nuova con cui spassarmela c'è sempre Jen.

Lei è l'ape regina del campus, tutti la vogliono e tutte la temono,  il suo branco di amiche svolazzano intorno alla mia confraternita da sempre e a me e i ragazzi sta bene così, sono tutte disponibili e disinibite a letto . Salgo sulla mia Gtr è sfreccio alla villa che divido con gli altri per prepararmi per la festa che si terrà da noi, i ragazzi organizzano queste cazzo di feste tutti i venerdì, oggi però inaugureranno l'arrivo delle nuove matricole e sarà una vera rottura di palle.

Mentre sfreccio verso casa, chiamo il carcere per avere notizie dell'isolamento di mia madre è chiusa in quel buco nero da tre anni per aver ucciso quel mostro di mio padre prima che lui mi finisse a forza di botte. Stringo i pugni a pensare a quel bastardo. <<Carcere di Everglades>>. Risponde una voce meccanica. <<Salve sono il figlio di Meredith Raddox vorrei sapere se mia madre è ancora in isolamento>>. Chiudo forte gli occhi a pensarla li da sola. <<Le passo la linea con il reparto che si occupa di queste cose>>. Attendo qualche minuto , mentre spengo la macchina davanti alla villa della confraternita.

<<Si pronto sono Fibi, mi può dire il codice numerico della detenuta?>>. Ammicco a sentire quel nome conosco molto bene Fibi, conosco molto bene anche la sua sfilza di mutandine.  Abbiamo scopato qualche volta quando uscivo dalle visite con mia mamma, il che è un po' disgustoso lo so, ma quando sono incazzato o prendo a pugni qualcosa o scopo qualcuna. E lei è sempre molto disponibile , come tutte d'altronde.

<<Fibi ciao sono Trent>>. Ammicco con voce roca. <<Il numero è di mia mamma già lo sai>>. La sento ridacchiare e abbassare la voce. <<Si certo, ciao Trent>>. Sento che digita qualcosa a computer. <<Tua madre è in isolamento fino a mercoledì>>. Si schiarisce la voce. <<È stata messa lì per sicurezza, sai delle detenute l'anno presa un po' di mira>>. Sferrò un pugno contro il volante furioso.
<<Ok, ci aggiorniamo>>. E stacco.

Mia madre era la classica donna da torta alle mele e sorriso gentile, non sicuramente da carcere.
Quel figlio di Puttana di mio padre l'aveva ridotta al nulla, picchiando lei e me quando tornava ubriaco ma quando una sera perse le staffe prendendosela con me, lei non ce la fece più e lo uccise con la pistola che il bastardo aveva di servizio, faceva il poliziotto, divertente no? E così mia madre si è presa otto anni per legittima difesa solo perché il giudice che ha firmato la sentenza era in buoni rapporti con mio padre ha ritenuto che mia madre doveva comunque pagare. Sono cinque anni che è dentro, da quando io ne avevo diciassette anni. La mia custodia era stata affidata alla famiglia di Drew il mio migliore amico fino al compimento dei miei diciotto anni. Sospiro e scendo dall'auto , alla villa incomincia  ad arrivare già della gente saluto un po' di persone e vado in cucina dove trovo i ragazzi.

<<Ei cazzone dove sei stato?>>. Mi dice Austin.
Un mio caro amico e coinquilino.
<<Non sono cazzi tuoi ti piace come risposta?>>.
<<Uh dobbiamo trovarti qualche figa così ti rilassi>>. Dice il coglione. <<Ci ho già pensato io a rilassarlo un po'>>. Mi sento delle unghie lunghe stringe il tessuto della felpa e Jen mi stampa un bacio sulla schiena. <<Mi sei mancato>>.
Mi sussurra all'orecchio.

<<Ti ho scopato un'ora fa Jen non rompere le palle>>.  Le dico secco davanti a tutti, sa esattamente come stanno le cose non deve fare la fidanzatina appiccicosa. Sono già stato chiaro più volte. Si allontana offesa. <<Sei il solito stronzo Trent>>. E se ne va con Miriam e Melodi.

<<Trent amico il mese prossimo c'è un incontro al Pala Beach ci sono un paio di sponsor che potrebbero interessarci, ti segno?>>. Drew e il mio migliore amico ma anche  il mio trainer e allenatore. Si occupa anche di organizzarmi gli incontri, lui è quel coglione di Austin sono l'unica famiglia che ho oltre alla mamma. <<Certo fratello, come sempre lo sai>>. Sorrido vittorioso, io non perdo mai.

Come uno specchio rottoWhere stories live. Discover now