Savannah

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Sono le 6.15 quando suona la sveglia, mi volto e vedo Dix dormire ancora beata nel suo letto.

Mi riprometto di chiamare Mike in giornata per sapere come vanno le cose li, mi alzo senza far rumore so che la mia migliore amica ha lezione nel pomeriggio quindi con tutta probabilità dormirà tutta la mattina. Prendo spazzolino e asciugamano e vado verso il bagno, il campus è avvolto dal silenzio più totale e per essere primo mattino non fa neanche freddo, ecco il bello della Florida.

Con mia fortuna questa mattina non ci sono spettacoli a luci rosse e il bagno e vuoto mi lavo i denti e torno in stanza, lego i capelli in una lunga coda alta e indosso un crop top nero a canotta e un paio di short's di jeans sfrangiati e le mie immancabili air force bianche. Prendo la borsa e l'orario dei corsi ed esco, mandando un bacio virtuale a Dix.

Sono le 7.30, la lezione inizierà alle 8.30 quindi ho un'ora per fare colazione e visitare un po' il campus, raggiungo un bar in zona ed entro.
<<Buongiorno cosa posso servirti?>>. Il ragazzo dietro al bancone avrà si e no un anno in più di me, mi avvicino un po' imbarazzata piegandomi un po' sul bancone.

<<Ciao posso chiederti un muffin e una cioccolata>>. Lui mi sorride gentile mettendosi a lavoro.

Mi accomodo in uno dei tavolini del bar, il ragazzo poco dopo mi porta il muffin. <<Ecco a te>>.
Mi posiziona davanti il dolcetto invitante.
Lo addento è una delizia.

<<Mmhh è ..>>. Miagolo per il gusto meraviglioso. <<Meraviglioso>>.

Lui sorride fiero , mi alleno molto anzi sono giù di morale per non aver mosso un muscolo in due giorni ma nel pomeriggio dopo le lezioni pensavo di cercare qualche palestra per iscrivermi.
Ma dio solo sa quanto mangiavo, mi ingozzavo come un camionista e non ero mai sazia.
Dixi mi malediceva ogni santa volta perché ingurgitavo fino a scoppiare ma il mio corpo rimaneva snello e sodo. Qualche fortuna nella vita la dovevo avere anche io.

<<Sei nuova di qui?>>.
Mi chiede il barista mentre sistema le tazzine pulite.
<<Si sono arrivata ieri, una novellina>>.
Alzo la mano colpevole.
<<Be io sono solo al secondo non ti batto di molto. Ti piacerà qui, siamo alla mano>>. Lo guardo un po' dubbiosa. <<Be devo dire che sei il primo incontro alla mano che ho avuto, per il resto non è andata molto bene>>. Penso a Trent e a quella stronza di Jennifer.

<<Da dove vieni?>> Chiede.
<<Sono nata in Messico, ma sono stata per un po' a New York e ora eccomi qui>>. Lui mi guarda un po'. <<Si i lineamenti la dicono lunga e anche la tua carnagione da invidia non mi sembra da auto abbronzante>>. Rido, è un po' diverso come approccio rispetto a quello che ho solitamente con gli uomini. <<Si fortune latine>> sorrido.
Guardo l'ora e devo andare mi alzo per pagare e mi avvicino al bancone.

<<Quanto ti devo...?>>.
Non ci siamo neanche  presentati.
Noto che il bar inizia a ricevere altri clienti. <<Robert, per oggi e offerto dalla casa come benvenuto...>>.
Mi indica aspettando che gli dica il mio nome.
<<Savannah e grazie>>. Sorrido prima di salutarlo e dirigermi a lezione.

Arrivo davanti all'aula di Diritto civile e sono contenta di constatare che muovermi dentro al campus mi sta risultando meno difficile di quel che credevo, entro e prendo posto in uno dei banchetti in terza fila in modo da seguire bene la lezione ma che sia anche discreto. Ma la fortuna come sempre mi volta le spalle appena le cose sembrano andare bene.

<<Straniera sei proprio dappertutto>>.
Trent si lascia cadere nel banco vicino al mio.
<<Non ti facevo uno da lezioni mattutine>>.
Lui mi guarda e poi abbassa gli occhi sulle mie labbra e io distolgo subito lo sguardo. A differenza di come mi sentivo a mio agio nel bar di Robert in sua presenza ora mi sento nella tana del lupo cattivo.
<<Sono sorprendete come in tutto ciò che faccio>>.
Mi lancia un'occhiata da stronzo arrogante e non riesco a trattenermi dal alzare gli occhi al cielo.
Fingo di fare qualsiasi cosa al cellulare pur di evitarlo.

Ma poco dopo mi sento toccare i capelli, mi volto verso Trent che si sta rigirando la mia coda di cavallo tra le mani. Non l'avevo nemmeno sentito avvicinarsi, quel tocco mi fa venire un brivido che fingo di non aver percepito. Mi avvicino a lui tanto da sentire il suo respiro sulla faccia.

<<Te lo dico nel modo più gentile e educato che posso, non so a cosa sei abituato da queste parti anzi forse lo so, ma da queste invece >>. Mi indico. <<Non funziona>>. Mi allontano da lui che ride di gusto buttando la testa all'indietro.

<<Allora non legarti più i capelli quando sono presente>>. Mi si avvicina all'orecchio per non farsi sentire. <<Mi fai venire voglia di attorcigliarli intorno alla mano e scoparti>>. Lo guardo seria in volto e lui non smette di fare lo stesso.

Vorrei prenderlo a pugni in faccia ma allo stesso tempo quelle parole mi fanno venire un groppo in gola. Mi riprendo subito mandandolo giù.

<<Oh allora stai pur certo che dopo questo tuo commento totalmente irrilevante per me , smetterò di legare i mie meravigliosi capelli per non farti venire voglia di scoparmi>>. Scandisco bene l'ultima parola e lui si inumidisce le labbra, torna a guardare le mie poi emette un mezzo ringhio e distoglie finalmente lo sguardo.

La lezione inizia e se non per farmi qualche dispetto  e tentare di riappropriarsi della mia coda Trent si rende per lo più sopportabile. Finita la lezione si alza prima di me e mi supera senza dire nulla, ma mi viene in mente il riferimento che ha fatto Drew riguardo a una palestra e ho bisogno di trovarne una per allenarmi.

<<Raddox>>. Ricordo il cognome per l'appello di poco fa. Lui si volta.
<<Hai cambiato idea bambolina ho 20 minuti liberi>>. Alzo gli occhi al cielo.
<<Ti basta così poco?>>. Lo provoco ma prima che possa rispondere continuo. <<No ti volevo chiedere informazioni sulla palestra di cui parlavate l'altra sera ne sto cercando una vicina e dove poter iniziare subito>>. Lui mi squadra come sempre , come se spogliarmi con gli occhi fosse il suo nuovo passatempo preferito.
<<Non se ne parla>>. E fa per andarsene.
<<Scusami?>>. Lo seguo confusa.
<<Non puoi venire nella nostra palestra, saresti una distrazione>>. Ok spero di aver capito male.
<<Dios mios sei così ..>>. Non finisco la frase perché vado a sbattere contro il suo petto ed è enorme.

<<Non parlarmi così, non ...>>. Sbuffa irritato. <<Non imprecare in spagnolo se non vuoi che ti faccio urlare il mio nome in tutte le lingue del mondo qua davanti a tutti>>.

Sono scioccata e per la prima volta non so nemmeno come controbattere. Questo ragazzo mi tira fuori sensazione che non ho mai provato, ma mi ricordo ogni diavolo di motivo per cui devo stare lontana da uno come lui quindi mi rificco la maschera da leonessa.

<<Ok, chiederò a Drew>> cinguetto e lo saluto con la mano. È appena sono abbastanza lontana , corro via da lui e da quel turbine di emozioni.

Come uno specchio rottoWhere stories live. Discover now