8

2.5K 72 1
                                    

Siamo appena tornati in hotel dopo aver cenato fuori.
Stare con mio fratello è sempre uguale, mi sembra di essere sempre bambina.
Lui mi capisce soltanto con uno sguardo.
Non glielo dico mai perché si monta la testa, ma lo sa che senza di lui non sarebbe lo stesso.
Entriamo in hotel ed erano tutti nella sala dove di solito stanno tutti insieme prima di dividersi per andare nelle loro stanze.
Saluto tutti e dopo essermi seduta vicino a Marco e Federico, che parlavano tra di loro, mio fratello va da Nicolò e mentre volevo iniziare un discorso con loro, mi chiama la mia dipende.
Mi alzo e vado in giardino per parlarle.
Mi metto la giacca e le rispondo.

Giorgia: ei capooo
Sara: ei gioo, come procede lì?
Giorgia: tutto alla grande! Me la cavo benone come vice comandante

Ridiamo.

Sara: mi fa piacere sentirtelo dire! Quasi quasi poi ti promuovo
Giorgia: troppe responsabilità dopo haha, più tosto tuo fratello come sta?
Sara: lascia perdere, è stato fermo per due serie di allenamenti e l'altro giorno quando è tornato dagli allenanti ho fatto una fatica pazzesca, aveva le gambe che erano cemento
Giorgia: immagino
Sara: lì invece? Qualcuno si è lamentato?
Giorgia: no no, qui procede tutto perfettamente e a dire la verità non me lo aspettavo! Pensavo che ci sarebbe stato il delirio invece per fortuna tutto è okay
Sara: sono felicissima di sapere che ve la cavate alla grande anche senza di me!
Giorgia: si ma quando ci sei tu è diverso, praticamente manca la mamma
Sara: haha non esageriamo ora e che mi dici di Veronica?
Giorgia: ti dirò che mi stupisce andando avanti con i giorni! Anzi ora che non ci sei si sta svegliando e lavora sempre

Mentre la mia amica, oltre che dipendente, mi parlava sento un rumore e mi distraggo un attimo dalle sue parole.
Vedo Matteo per terra e mi alzo per vedere che cosa gli fosse successo.

Sara: ei tutto okay?
Matteo: si

Giorgia si accorge che qualcosa non andava.

Giorgia: ma con chi sei?
Sara: Gio ti richiamo domani!
Giorgia: si ma dopo mandami un messaggio sono così curiosa di sapere di chi è quella voce

Ci salutiamo e mi concentro su Matteo.

Sara: lascia che ti aiuti a rialzare
Matteo: non ho bisogno di aiuto e tanto meno del tuo
Sara: vola basso bello, non è che sei un calciatore allora tutto ti è permesso! Impara l'educazione
Matteo: senti non parlare perché non ne sei in grado
Sara: da che pulpito poi
Matteo: faresti meglio a levarti di torno
Sara: ma vaffanculo va

Non era nella mia personalità dire parolacce, ma quando mi innervosisco mi escono senza che io possa fermarmi.

Matteo: impara anche tu l'educazione

Mi guarda fisso negli occhi, non sposta mai il suo sguardo di un centimetro.

Sara: guarda che quello che mi sta rispondendo male, solo perché mi sono preoccupata e volevo aiutarti, sei tu

Lo vedo turbato, non aveva lo stesso sguardo di quella sera in cui suonavamo il pianoforte.

Matteo: si forse ho esagerato, ma non è serata
Sara: vuoi alzarti oppure no?

Nel frattempo gli allungo nuovamente la mia mano e lui sta volta si fa aiutare.
Si siede e facendo una smorfia di dolore si tocca la caviglia.

Sara: posso vedere?
Matteo: che sei anche dottoressa?
Sara: mi hai stufato

Mi alzo e mene vado, ma lui cerca di fermarmi affermandomi per il polso.
Faceva fatica a camminare, cosa non positiva dato che avrebbe dovuto giocare contro la Svizzera.

Matteo: scusa è che odio aver bisogno di aiuto

Faccio girare gli occhi e lui sorride.
Si siede ed alza il pantalone della tuta che aveva addosso.

Matteo: porca troia non ci voleva questa
Sara: non è nulla per tua fortuna
Matteo: mi fa male e non è nulla?
Sara: posso?

Dico cercando di fargli capire che volevo toccare la sua caviglia.
Si toglie la scarpa e gli faccio appoggiare la gamba sulle mie.

Matteo: ai cazzo, fai piano
Sara: per fortuna che il bambinone è mio fratello eh

Ride mentre io spingo un po' le dita per massaggiare meglio la caviglia e lui appoggia la testa allo schienale della poltrona stringendo i denti.

Sara: che esagerato
Matteo: vorrei vedere te al posto mio

Sento le mie guance calde e vedo che non smetteva di guardarmi.
Riconosco la voce di Nicolò e si avvicina a noi.

Nicolò: che succede qui?
Sara: il tuo amico si è fatto male
Nicolò: certo, perché non guarda mai per terra quando cammina
Matteo: aiutami mi sta torturando
Nicolò: sapessi in quanti vorrebbero essere torturati così da lei

Lo guardo e lui facendomi l'occhiolino sorride.

Sara: ho quasi fatto e smettila di lamentarti
Matteo: pensavo che fosse Basto
Nicolò: se era lui te lo faceva passare lui il male

Ridiamo e dopo un po' di tempo che gli massaggiavo la caviglia gli chiedo di provare a camminare.

Matteo: ma scusa?
Nicolò: visto che ti dicevo
Sara: passato?
Matteo: ma come hai fatto
Nicolò: non te lo può dire bello

Guardo Nicolò e sorridendo dico

Sara: non avevi nulla di grave, era solo un male temporaneo. Uno di quello che se intervieni subito ti passa prima

I due calciatori si guardano e Matteo incredulo mi ringrazia.

Nicolò: dai entriamo sennò tuo fratello inizia a sospettare qualcosa
Sara: anche se fosse?

Ridiamo e tutti e tre entriamo in hotel, non c'era più nessuno nella sala quindi andiamo direttamente in camera.

Quando meno te lo aspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora