CHAPTER TWENTY-TWO

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 "You should save your eyes, a thousand voices howling in my head"

~Black Out Days/ Photogram~

IL CIELO SCURO RAPPRESENTAVA LA STESSA PREOCCUPAZIONE DI SOFIA

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IL CIELO SCURO RAPPRESENTAVA LA STESSA PREOCCUPAZIONE DI SOFIA.

Il Lago Nero si presentava in tutta la sua oscurità, mentre le nuvole occludevano qualsiasi possibilità di luce.

Le chiome degli alberi erano scuri e fitte, era tutto pronto.

Come se qualcosa di potente stesse per tornare. La vita si abbassava alla sua oscurità.

Ci si preparava al peggio, ma mai Sofia avrebbe potuto pensare a quello.

In mezzo al silenzio tombale, una voce rasposa parlò -"mi ricordo- mi ricordo la prima volta che vi ho conosciuto, il più grande branco di spostati su cui ho messo gli occhi"- esclamò  Hagrid.

I cinque camminavano in mezzo alla foresta, l'unica luce presente era la lanterna di Hagrid -"mi facevate pensare a me stesso da piccolo credo"- aggiunse lui.

"Ed eccoci tutti qui, quattro anni dopo!"

"Siamo ancora un branco di spostati, semplicemente si è unita l'Aries"- rise Ron, coinvolgendo il resto.

"Beh, forse, ma ci diamo una mano l'un l'altro e c'è Harry naturalemente"

Al suono del suo nome, Sofia si girò in cerca del suo ragazzo, trovandolo a camminare da solo.

Lo raggiunse, aggrappandosi al suo braccio, mentre lui sorrideva, guardandola intenerito.

"Che tra poco sarà il più giovane campione Tremaghi mai esistito!"- esclamò Hagrid a gran voce, mentre i corvi volavano via.

Il corvino mantenne lo sguardo fisso, mentre la testa di Sofia iniziò a far male.

Troppe voci incomprensibili, troppe avvertenze.

Più cercava di comprenderle, più sembravano allontanarsi da lei.

"Evviva!"- esclamò il mezzogigante, mentre Harry calpestava dei rametti a terra.

Poco più avanti apparve un semplice cappello nero.

La testa di Sofia iniziò a bruciare, ardere, mentre lei si sforzava di capire quelle voci così estenuanti.

Harry sentì lo stesso suono di quando venne evocato il marchio nero, portandosi la mano alla cicatrice, provando un pò di fastidio.

Niente paragonabile a Sofia. La ragazza camminava a fatica, probabilmente solo grazie all'appoggio del braccio di Harry.

 I due superarono un tronco d'albero, e impallidirono.

Sofia illuminò i suoi occhi alla vista di due gambe a terra.

𝐆𝐫𝐞𝐞𝐧 𝐄𝐲𝐞𝐬||𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora