Act:37-Erathia Aegon- 2° Parte

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Gli occhi di Allen diventano trasparenti come il cristallo. Lui fissa il vuoto senza fare movimenti improvvisi. Resta concentrato per alcuni minuti senza sbattere nemmeno le ciglia. Le pupille degli occhi si dilatano evidenziando il colore rosa dell'iride.

All'improvviso la stanza si illumina di un forte bagliore del colore rosa topazio, lo stesso dei suoi occhi. Allen prende un lungo sospiro e poi si gira verso di me.

-Ho finito, andiamo!- Mi dice lui con la sua voce cristallina.

Sento solo i suoni dei nostri respiri e nient'altro. Il tempo si è fermato , almeno così lo sembra. E' lo stesso ambiente surreale che ha usato contro di me nel parco Halley.

Camminiamo insieme lungo il corridoio decorato da diverse sculture di marmo bianco che raffigurano diversi divinità greche e romane. Una di loro cattura la mia attenzione, un busto di modeste dimensioni che rappresenta una donna dai capelli lunghi ed ondulati. Mi fermo per leggere il nome scritto sulla targhetta: Diana Dusley.

Incontriamo delle donne che non ci osservano, loro continuano il tragitto parlando animosamente.

-Con grande probabilità il conte Dusley erediterà il trono, questa primavera!- Dice una donna dai capelli castani.

Lei si avvicina verso di noi.

Arrabbiata la spingo via. La donna cade a terra con le gambe in aria e con l'espressione sorpresa.

-Che imbranata che sono, inciampo sempre!- Ride lei scherzando.

Che donna stupida, inciampare?! Ma, se hai sentito la mia mano?

Ho tanta voglia di farle male! Queste lecchine dei Dusley, devono...

Allen mi afferra verso il suo petto e mi copre la bocca con la sua mano per non farmi parlare. Ha una pelle liscia e morbida che odora di vaniglia. Le donne si allontanano da noi, riprendendo il loro ''interessante'' discorso.

-Conosci la parola discrezione, Daisy?- Allen mi libera guardandomi negli occhi. -Ho usato una delle mie illusioni per passare innoservati. Non creare problemi, cerca di calmarti!-

-Sono passionale ed impulsiva come l'elemento che controllo: il fuoco!- Gli rispondo con un ghigno sul viso. -Non posso garantirti di comportarmi da brava ragazza, non ti piace il pericolo, non senti anche tu questa adrenalina nel corpo?-

Inizio a correre, aprendo una porta alla volta. Intravedo la rassegnazione sul volto di Allen, è attento ad ogni movimento che ci circonda.

-Dove andiamo, Allen?- Gli chiedo. -E' meglio se ci separiamo, in questo modo troveremo Tom, il prima possibile!-

-Se ti allontani più di venti metri da me, svanirà la tua invisibilità momentanea. Non voglio correre il rischio di perdere anche te.- Allen mi guarda intensamente ed io rimango senza parole.

Cammino con passo frettoloso mentre lui mangia la sua solita merendina. Da quando l'ho incontrato per la prima volta non fa altro che mangiare. Devo riconoscere di nutrire una certa invidia nei suoi confronti perchè mantiene la sua linea perfetta senza ingrassare.

-Vieni da questa parte!- Allen mi trascina per il braccio verso un corridoio stretto e buio.

-Ehi, ma cosa pensi di fare?!- Protesto io colpendolo numerose volte. Lui sbadiglia e mi allontana leggermente.

-Non so come spiegartelo... ma in qualunque posto si trovi Tom, io riesco a trovarlo.Ti somiglia molto su questo punto di vista, lo sai? E' il solito a immischiarsi e creare problemi agli altri.-

Da come ne parla Allen di mio zio , riesco ad intuire che si conoscono da molti anni.

- Senti, da quanto tempo conosci mio z...-

Love RevengeWhere stories live. Discover now