Act:43-La realtà nascosta

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Mi siedo accanto ad Oliver nella macchina che parla in continuazione con mio zio di cose che non riesco a comprendere.

Senza accorgemene mi addormento sulla spalla di Oliver. Mi sveglio all'improvviso grazie al sole che penetra dalla finestra e dal rumore delle altre macchine.

-Per fortuna ti sei svegliata, siamo quasi arrivati all'aeroporto!- Mi dice Tom sorridendo, accanto a lui intravedo il viso di Allen.

-Ciao...- Lo saluto assonnata.-Siamo già qui?!- Chiedo sorpresa, guardando il piccolo aeroporto dal finestrino della macchina.

-Se io fossi in te, mi vergognerei per il modo in cui dormi!- Mi dice Oliver fissandomi intensamente. -Dormi rumorosamente con la bocca aperta!-

-Non raccontarmi bugie, io sono graziosa e ho delle maniere da signorina!- Cerco di aggiustarmi i capelli ribelli mentre i miei compagni di viaggio ridono di me.

-Dove stiamo andando?- Chiedo a mio zio.

-Scoprirai cos'è è realmente questo mondo, Daisy...- Mormora lui e quella frase mi inquieta leggermente.

Fisso il cellulare ed osservo che dopo circa una settimana George mi ha risposto a uno dei miei tanti messaggi.

"Sono stato fuori città, ma appena hai tempo, vorrei tanto incontrarti Daisy. Mi manchi..."

All'aeroporto decido di telefonarlo e avvisarlo della mia partenza improvvisa, mentre Oliver mi fissa da lontano.

-Pronto, George? Sono Daisy! Brutto cagnaccio che non sei altro, perchè non ti sei fatto sentire per tutto questo tempo?!-

-Mi... dispiace per non averti chiamato , sono stato impegnato.- La sua voce è fredda, quasi robotica.

-C'è qualcosa che non va, George? Mi sembri triste o stanco ... Hai qualche problema?- Chiedo preoccupata.

-Dove sei Daisy? - Taglia lui subito il discorso.

-Daisy!- Urla Tom. -L'aereo sta per partire!-

-Non posso dirtelo, mi dispiace. Sono sicura che mi inseguirai se te lo racconto. Ciao, George!-

Ho paura dell'aereo. Sempre prima della partenza, sento un ansia tremenda. Oliver, che sta accanto a me, mi tiene la mano. Questo mi rassicura molto.

-Cari passeggeri, la informiamo che stiamo per arrivare alla nostra destinazione: Las Vegas, nella regione di Nevada/ U.S.A .

Tocco la spalla di mio zio, che è seduto di fronte a me.

-Las Vegas? Ma non hai promesso a mamma, che non parteciperai alle diverse feste e che ti prenderai cura di me?!-

-Non è quello che pensi...- Mormora lui.

Scendo euforica dall'aereo. Non ho mai visitato Las Vegas , prima di ora. Fisso i diversi grattacieli e strade affollate. Tom ci dà due ore di pausa mentre lui ed Allen si assentono . Rimango insieme ad Oliver. Da soli.

-Ed ora, che dobbiamo fare?- Chiedo io entusiasta.

-Niente casino, Daisy- Taglia corto il mister perfettino

-E che mi importa, anche se sono minorenne, riuscirò ad entrarci in qualche modo. Userò i poteri di untouchable!-

Io ed Oliver litighiamo ed le ore trascorrono. Non riesco nemmeno ad intravedere i locali, sono bloccata su questa sedia, mangiando gelato... Aspettiamo l'arrivo di mio zio, stando tranquilli e senza parlare.

Mio fratellastro è così pignolo e noioso , a volte! Non ho potuto ammirare per niente questa città. Oliver non lascia allontanare da questa via con la scusa di non perdermi. Stranamente sono calma e lo ascolto.

Love RevengeWhere stories live. Discover now