23. La Prima Prova

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Nel corridoio che collegava la tenda al campo vi era un buio pesto che le consentiva di vedere solo nero, ma quando poi ve ne uscì, solo bianco.

Tutto quel che riusciva a vedere era una luce accecante.

Tutto quel che riusciva ad udire era il silenzio.

E tutto quel che riusciva a percepire era il nulla.

***

Piano piano le cose e le persone intorno a lei cominciarono ad acquisire forma e colori. Il silenzio diventò rumore e poteva sentire le urla della folla che cercava di incoraggiarla.

Sentiva gli occhi di ogni singola persona presente fissi su di lei, sembravano fiamme che le bruciavano addosso.
Riusciva a percepire la tensione nell'aria e la paura che fino a poco prima avevano provato in quel luogo gli altri campioni, e che ora stava assalendo lei. Sentiva l'ansia diffondersi nel suo petto, nel quale si era formato come un nodo che le impediva di respirare regolarmente.
Ci provava, ma il suo cuore sembrava incontrollabile, batteva all'impazzata.

Solo quando incontrò due occhi cristallini in mezzo alla folla il suo corpo e la sua mente decisero finalmente di rilassarsi. Rivolse a Draco un piccolo, e forse falso, sorriso per rassicurarlo che sarebbe andato tutto bene, ma forse l'aveva fatto più per rassicurare se stessa.

Quando riprese la concentrazione e il cervello ricominciò a funzionare e il cuore a battere, prese un lungo respiro e cominciò a muovere i primi passi.
A quel punto la folla si calmò e quasi calò il silenzio.

Lo spazio davanti a lei era completamente roccioso, perciò doveva fare particolarmente attenzione ai suoi movimenti.
Dopo essersi guardata intorno riuscì ad individuare l'uovo d'oro al centro dell'arena. Non notando nessun cenno di pericolo, decise di avanzare cautamente e senza fare il minimo rumore.
Riuscì a girare lungo il bordo per qualche metro, nel tentativo di avvicinarsi sempre di più, finché non udì alle sue spalle un forte rumore accompagnato da un ruggito agghiacciante.

Capì anche dalle grida degli studenti che il drago si trovasse proprio dietro di lei. Era spuntato fuori dal nulla.
Non volle girarsi, ma fu costretta a farlo per vedere faccia a faccia la creatura che avrebbe dovuto affrontare.
Jessy: porca troia ma chi me l'ha fatto fare
Il drago era interamente nero e lungo la schiena possedeva una fila di creste basse ma affilate come rasoi. La prima cosa che notò furono però i suoi occhi, viola e brillanti. Notò subito dopo la sua coda, che terminava con una punta a forma di freccia, e le sue ali, simili a quelle di un pipistrello.

Rimase per un momento pietrificata difronte alla creatura, finché non le venne in mente che forse Theodore appena sveglio era ancora più terrificante.

Una volta cacciato quel improvviso e stupido pensiero capì che le conveniva iniziare a scappare.
Cominciò a correre cercando di non cadere sulle rocce, ma questo fu inevitabile.
Il suo primo obbiettivo era quello di rimanere viva il più a lungo possibile finché non le sarebbe venuta un idea.

Il drago non aveva bisogno di rincorrerla, gli bastava lanciare fiamme infuocate a diversi metri di distanza per allontanarla dall'uovo.

Fu proprio in uno di questi momenti che Jessica rischiò di rimanere carbonizzata, ma si nascose prontamente dietro una roccia abbastanza grande.

Riprese fiato e ne approfittò per guardare in direzione di Draco, ma vide che si era girato di spalle appoggiato a Blaise, non potendo sopportare la vista della sua ragazza che rischiava la vita.
Spostò allora lo sguardo verso la parte in cui si trovavano i Grifoni e cercò conforto negli occhi di Hermione, la quale non perse un istante e approfittò del momento per aiutarla.
Herm: la bacchetta Jessy! La bacchetta!
Urlò la sua amica.

Jessica non se lo fece ripetere che subito si ricordò del consiglio che Hermione le aveva dato, riguardo la sua abilità nel volo.
Jessy: Accio Firebolt!

Notò Ron rivolgere un'occhiataccia ad Hermione, probabilmente perché quella era la strategia che avrebbe dovuto usare Harry e che Jessica gli aveva appena "rubato". Ma in quel momento non se ne preoccupò più di tanto, e anzi pensò che non avrebbe mai ringraziato abbastanza la sua amica.

Jessica decise di spostarsi da dietro la roccia per vedere meglio la sua scopa venirle in contro, ma desiderò non averlo mai fatto.

Il drago, che nel frattempo si era posizionato proprio sopra quella roccia, spostò velocemente la sua forte coda e con la punta colpì la mano di Jessica, la quale imprecò.
Nell'arena ci fu un urlo generale e tutti i presenti si preoccuparono per la giovane ragazza, la quale invece rimase abbastanza concentrata.

Jessy: meno male che è la sinistra...

Il dolore era davvero lancinante e credeva di essersi rotta tutte le ossa della mano. Faceva fatica a muoverla, ma rimase lucida e riuscì a strappare un lembo della divisa per legarlo intorno ad una ferita nel tentativo di fermare il sangue.

Fu in quel momento che giunse a lei la Firebolt, che afferrò con la mano destra e vi montò sopra, scappando a tutta velocità dal drago.

Arrivò fino al castello nell'intento di seminarlo, o quantomeno confonderlo. Infatti, dopo diversi giri intorno alle torri e le mura di Hogwarts, Jessica riuscì a seminare il drago per poi dirigersi verso l'uovo.

Proprio a quel punto la sua vista cominciò ad appannarsi e perse l'equilibrio, cadendo dalla scopa. Per puro miracolo riuscì ad afferare quest'ultima, ma con sua disgrazia con la mano ferita. Pensando di non riuscire più a resistere, cominciò ad allentare la presa, iniziando ad immaginare il proprio corpo precipitare nel vuoto.

Draco: Jessica ci sei quasi! Non mollare! Forza!

Furono quelle parole a risvegliarla e a darle la forza necessaria ad afferrare la scopa con l'altra mano e a salirci sopra.

Senza più niente ormai che le impediva di portare a termine la prova, Jessica direzionó la Firebolt verso l'uovo d'oro e sfrecció nell'aria fino ad afferrarlo.

***

Una volta tornata trionfante con il suo uovo nella tenda dei campioni, Madama Chips la fece accomodare su una sedia ed iniziò a medicarla. Le diede una medicina, dal sapore a dir poco disgustoso, che le risistemò tutte le ossa in men che non si dica.

Poco più distante vi era Harry, che di li a poco avrebbe affrontato il suo drago.

Jessica si alzò dalla sedia quando vide entrare nella tenda Draco, Theodore e Blaise e li abbracciò.

Jessy: che fate? Non potete stare qui!
Blaise: al diavolo, dovevamo vederti per forza
Draco: come stai? come sta la mano? c'è qualcosa che possiamo fare?
Disse più che preoccupato.
Jessy: in effetti si, reggi questo, pesa una tonnellata
E così dicendo gli porse l'uovo.
Jessy: comunque sto bene, mi sento solo un po debole, e la mano sta bene!
Theodore: meno male. quando sei rimasta appesa alla scopa ti avevo già immaginata spiaccicata a terra.
Jessy: si bhe anch'io ahah
Draco: comunque sei stata geniale per aver usato la scopa!

Harry: già, proprio un idea geniale Jessica. Mi domando dove hai trovato l'ispirazione.
Disse Harry che stava origliando tutta la conversazione.
Jessy: scusa non dovresti iniziare ad andare? ah a proposito, buona fortuna.
Disse ed Harry si allontanò.

Draco: lascialo perdere lo sfregiato, piuttosto, pensiamo a come festeggiare! Dobbiamo organizzarti una festa!
Jessy: non so, non ne ho molta voglia in realtà... preferirei stare per conto mio, o meglio solo con voi...magari festeggeremo alla fine, ok?
Blaise: okay va bene non ti preoccupare!
Draco: certo! non c'è problema!
Theodore: sisi okay tutto molto bello, ma ora apriamo l'uov-

Theodore non fece in tempo a terminare la frase che quando provò ad aprire l'uovo ne uscirono delle urla fortissime e fu costretto a richiuderlo subito.

Draco: cazzo Theodore!
Blaise: ma cos'era??
Jessy: vuoi spaccarmi pure le orecchie??
Theo: okay questo non era previsto...

SPAZIO AUTRICE
ciaooo
ecco un nuovo capitolo a distanza di quasi..un anno??
spero comunque vi piacciaaa❤️

I Choose You Until The End 2 || Draco Malfoy Where stories live. Discover now