4

8 0 0
                                    

Un fungo- esclama Barbie stupefatta, scorrendo tra le pagine dell'ennesimo libro.
- Un...fungo?- la guardo con gli occhi neri spalancati.
- Esatto Ten, mi hai tenuta chiusa qui dentro due ore per un cazzo di fungo!- urla esasperata.
- Shhht- le poso il palmo sulla bocca. -Zitta e passami il libro Bibi- le strappo dalle mani l'enciclopedia.
Leggo attentamente "Ophiocordyceps unilateralis: fungo" .
- Non può essere- corruccio la fronte.
Un piccolo asterisco fa capolino al lato dell'ultima parola, attirando fortemente la mia attenzione, giro e rigiro il grosso manuale, alla ricerca di una spiegazione più approfondita.
Trovo poco dopo quello che stavo cercando e..." è un fungo parassita, che trasforma il suo ospite in uno 'zombie' " mi si mozza il fiato.
- Bibi, non hai idea, di cosa abbiamo appena scoperto- deglutisco con i palmi sudati.
Sollevo il libro, costringendola a leggere quel abbiamo trovato, anche lei sembra diventare di pietra.
- Nei documenti della figlia di McDonald, si specifica che l'Ophiocordyceps viene usato dagli Overseas, e ora sappiamo per cosa.- mi lascio andare sulla sedia scomoda e scricchiolante.
- È così che si stanno impossessando dei secondi- si rabbuia.
Riprendendo colore solo dopo qualche minuto -Dobbiamo portare indietro la cartellina Tenebra, ci siamo spinte troppo oltre- Barbie chiude i manuali alzandosi con il malloppo tra le braccia, l'aiuto chiudendo ermeticamente i documenti e posizionandomeli sotto il braccio.

Ci rechiamo quatte quatte verso l'ufficio in cui lasciare la cartellina, c'è un forte via vai di persone, primi e secondi.
- Non possiamo rischiare- si tira indietro la ragazza al mio fianco, in questo periodo più timorosa che mai.
- Non ho più nulla da perdere- scatto in avanti prima che Barbie possa acchiapparmi, infilandomi nella sala.
Le tapparelle sono alzate mostrando il cielo scuro all'esterno. È già sera inoltrata.
Ripongo i documenti dove erano e con nonchalance esco dalla grande porta in legno, ma qualcosa ferma il mio passo sicuro, qualcosa di duro e definito.
- Cosa diavolo stai combinando adesso?- William mi afferra da un braccio, guardandosi intorno prima di portarmi lontano da lì.
Dopo aver girato svariati angoli, ci chiudiamo in un'altra stanza, più grande dell'ultima, ma sempre sullo stesso genere.
- Si può sapere cosa ti frulla nella testa Tenebra? Ti ho salvato la pelle meno di quattro ore fa, e ora stavi per metterti di nuovo nei guai- gesticola furioso.
Sospiro mortificata, ma mi ferma prima che io possa rispondere
- Mi spieghi da cosa è scaturito questo desiderio di morte?- il suo viso è molto vicino al mio, rabbioso e furente, anche terribilmente sexy aggiungerei.
- Mi vogliono mandare a fare la guerra con gente che ignetta funghetti allucinogeni- sbotto, capendo poco dopo di star vaneggiando.
Sbarra gli occhi, e nel suo sguardo c'è una punta di divertimento. Dopo svariati attimi accenna ad un lieve sorriso mentre sembra rilassarsi.
- Hai preso i documenti di Sophie McDonald- incrocia le forti braccia strette nella t-shirt nera, posandosi leggermente sulla scrivania.
- Si, ok l'ho fatto. Ma per una buona causa- abbasso il viso sulle scarpe, interessanti tutto ad un tratto.
- Non abbastanza buona, se da quella porta non fossi entrato io ma qualcun altro avresti dovuto dare spesse spiegazioni- si inumidisce le labbra.
- Mi manderanno in guerra con il prossimo blocco, non posso morire William- mi avvicino, come se lui fosse una calamita.
- Non morirai- indurisce la mandibola delineata. - Si solleva dalla scrivania passandomi accanto, con calma, dandomi modo di osservare il passo splendido. - Domani al risveglio non seguire gli altri, cerca me, cominciamo l'addestramento- esce dalla porta, sparendo completamente dalla mia visuale.
Prendo qualche attimo per concentrarmi sullo studio, ordinato ed organizzato con attenzione quasi maniacale, nell'aria si può chiaramente inspirare l'odore di Will, non appena noto di star prendendo troppo tempo giro i tacchi ed esco.
È decisamente l'ora di andare a dormire, ma il mio stomaco chiede pietà, la fame mi stringe le viscere.
Scorgo Bibi nella sala comune intenta a parlare con qualcuno, non voglio disturbarla, sarà sicuramente furiosa con me, e non posso darle torto.
È il caso di lasciar brontolare la pancia e buttarmi sul letto, a l'alba diventeró cibo per pescicane.

-Almeno so che sei ancora viva- a svegliarmi questa mattina non è la tromba, ma la voce turbata di Barbie di fronte a me.
Sbatto svariate volte gli occhi, cercando di levare il sonno da essi e rendere l'immagine del giorno più chiara.
Mi sollevo sedendomi sulle lenzuola stropicciate.
-Sapevo che ti saresti arrabbiata- strofino una palpebra.
-Ci mancherebbe altro Tenebra- sospira -Non ho più voglia di star dietro alle tue sciocchezze, se è vero che vogliono ucciderti stai solo dando altre motivazioni per farlo.- la sua voce e dura, mi obbliga a restare in silenzio. -Impegnati e diventa più forte Ten, sei destinata, lo siamo tutti, arrenditi- continua prima di girarmi le spalle.
Mi sollevo preparandomi in fretta, la tromba ancora non ha risvegliato il resto dei secondi, ho qualche minuto di vantaggio per raggiungere il Sergente.

Corro in sala da combattimento mentre faccio la coda ai capelli bagnati.
-Non è molto comodo combattere con la schiena bagnata dalla chioma- qualcuno mi rimprovera alle spalle, riconosco la SUA voce.
Un verso strozzato mi esce dalle labbra, quando voltandomi scorgo la figura imponente del sergente.
Le ciocche umidicce gli premono sulla fronte e gli coprono leggermente lo sguardo con cui mi scruta attento.
Tra le braccia porta alcune armi, sicuramente quelle che useremo per l'allenamento, la bella muscolatura è messa in evidenza dalla maglia termica...
-Hai intenzione di rimanere a fissarmi per molto?- piega la testa di lato, con l'ombra di un ghigno sul volto affascinante.
-N-no- balbetto, innervosendomi per il mio stesso comportamento. Arrossisco sulle gote e i suoi occhi divertiti se ne accorgono prontamente.
-Muoviti ragazzina, il tempo è denaro- mi supera entrando in sala.
Lo seguo come una paperella con la propria mamma.
Ci riscaldiamo per una buona mezz'ora mentre lui mi spiega la teoria "dell'arte dell'usare le armi" e "il combattimento corpo a corpo" una noia mortale.
-Sali sul tappetino- mi ordina con un gesto della mano.
Obbedisco sbuffando sonoramente.
Ridacchia con un suono gutturale che risveglia ogni atomo del mio corpo e delle mie viscere.
Si posiziona di fronte a me, e dopo diversi tentativi, ore e lividi riesco a schivare qualche colpo, ma invano, perché ancora una volta il mio corpo atterra violentemente sul pavimento.
-Cazzo Tenebra impegnati- mi rimprovera affranto.
-Non fai altro che atterrarmi, come pensi che io possa batterti?- sbotto - Sono solo all'inizio, con un pazzo che mi crede inutile e mi sta alle calcagna- mi sollevo andandogli incontro per mettermi faccia a faccia -Ho la certezza di essere una bomba ad orologeria- gli intimo.
Riduce gli occhi in due fessure, mentre con una precisione da maestro, mette un dito sul livido violaceo che porto sul fianco come un gioiello.
-Ahi!- balzo all'indietro.
-Vai a medicarti, per oggi abbiamo finito-
Va via, lasciandomi sola in quella sala fredda e fastidiosamente silenziosa.
Potrà realmente salvarmi la vita tutto questo?Quale importanza ho per questo ragazzo, non sono niente non sono nessuno.
Ho la mente come il mare in tempesta, la paura mi consuma, mi brucia lo stomaco e le viscere.
Non sempre le anime buie come la mia trovano la luce.

LIGHT IN THE STORMWhere stories live. Discover now