~❀ «Baciami ancora» Iwaoi ❀~

Saluti

Iwaizumi sentiva la testa esplodergli, dalle tante informazioni che a furia erano state forzate ad entrare e poi compresse nel suo povero cervello nelle ultime due ore. Era da quel lasso di tempo, infatti, che lui e i suoi migliori amici tentavano di memorizzare il maggior numero possibile di informazioni per la prova di letteratura giapponese, che si sarebbe svolta l'indomani mattina. 

Il Periodo Nara dovevano studiare, più precisamente i temi principali dell'opera Kojiki, un manoscritto creato a scopo politico, quindi non proprio il testo più interessante da trattare. Avrebbe preferito qualunque cosa, sul serio, perfino una di quelle stupide poesie d'amore che sua madre gli leggeva quando era piccolo, forse, risentirle in quel momento lo avrebbe aiutato a comprendere tutto ciò che stava provando.

Da sotto al tavolino del salotto di Hanamaki, le loro mani non si erano mai lasciate. Come si sentiva al riguardo? Non lo sapeva. Avrebbe dovuto impedirlo? Con senno di poi, probabilmente sì. Si sarebbe allontanato? Per nulla al mondo.

-Beh- Interruppe il silenzio il padrone di casa, arruffandosi i capelli chiari con una mano, mentre si lasciava cadere, anche lui sfinito, con la schiena contro il cuscino appoggiato al muro. -Teoricamente abbiamo ripetuto tutto.- Affermò, sbuffando.

Mattsukawa si strofinò le mani sul viso, gesto che compiva solo quando era davvero agitato, il che capitava ogni singola volta che si ritrovavano all'ultimo con una marea di argomenti da studiare. -"teoricamente" non è rassicurante.- Disse scocciato. Sì, aveva anche un lato ansioso e precisino, quel ragazzo, ma lo dimostrava apertamente solo quando erano soli tra loro, forse perché se ne vergognava.

Makki voltò tutto il corpo nella direzione di quest'ultimo, per poterlo guardare bene in viso. Probabilmente avrebbero assistito ad una delle loro solite conversazioni motivazionali e sdolcinate. Che schifo. -Quante volte hai già fatto questa scena?- Cominciò infatti a dire. -Non studi fino al giorno prima, poi il pomeriggio ti ricordi della verifica, ti fai prendere dall'ansia, studi tutto come un matto e poi finisci col prendere un voto alto!

In effetti, non era la prima volta che Mattsun si comportava in quel modo: prima faceva "il rilassato", fingendo di non interessarsi alla scuola e al proprio rendimento scolastico, poi si riprendeva e iniziava a dare di testa.

-Non è che vada sempr- Fece per controbattere il moro, prima di venire interrotto dall'amico:-Ascolta.- Gli disse, poggiando delicatamente le mani sulle sue spalle. Ad Hajime venne spontaneo voltarsi verso Oikawa, che lo guardò con un sorrisetto complice. -Anche se per caso questa sarà l'eccezione alla regola, cosa ti può mai capitare? Alla peggio vai male, ma poi recuperi.

Issei lo scrutò per un po', mentre, da sotto il tavolo, le dita di Tooru si districavano con dolcezza da quelle dello schiacciatore. Dove poco prima c'era la pelle dell'altro, ora sentiva solo un freddo glaciale ed un vuoto incolmabile. Decise di non soffermarcisi troppo. Mattsukawa annuì.

-Bene!- Sbottò di colpo l'alzatore che, fino a quel momento, se ne era stato stranamente in silenzio. -Avete finito di flirtare voi due?- Domandò rivolto agli amici, alzandosi in piedi e provocando sul volto di entrambi un repentino arrossamento dell'epidermide. -Dovrei andare a casa prima che mi venga il diabete!- Esclamò, mentre gli altri, ancora in imbarazzo, si allontanavano l'uno dall'altro.

Solo in quel momento il moro si rese conto che, fuori dalla finestra, il sole stava già tramontando. -Sì dovrei andare anch'io.- Affermò, alzandosi a sua volta accanto al castano.

-Forse è meglio che andiamo tutti.- Li imitò Mattsun, lanciando un altro sguardo verso Takahiro.

Misero in fretta e furia i libri che avevano utilizzato nelle rispettive borse, ripassando a mente gli ultimi argomenti che avevano trattato. Si ritrovarono nell'atrio della casa, pronti per andarsene in fretta e furia nelle rispettive case.