0.5

218 11 2
                                    

Barcollando e inciampando ogni tanto, arrivo al portone e Mirko mi aiuta a salire le scale. Io ogni tanto rido a caso, e lui nonostante sia divertito dalla cosa, cerca di farmi stare in silenzio.

Entriamo in casa e mi tolgo le scarpe mettendole di fianco a quelle di Mario e Diego.

Giro lo sguardo verso il divano, e lo trovo vuoto, quindi Mario e Vittoria si sono spostati sicuro. Quindi senza troppe cerimonie, prendo e mi sdraio, cercando di mettermi più comoda possibile, per quanto posso, visto che non mi sento le gambe.

«Gin» sussurra Mirko a cui rispondo con un 'mh' seppur non aprendo gli occhi, perché sono troppo stanca anche solo per poter muovere le palpebre

«Che stai facendo?» chiede divertito

«Non è abbastanza ovvio?» biascico rimanendo a occhi chiusi però sicuro devo aver fatto qualcosa con la faccia, perché lui sta ridendo cercando di non fare troppo rumore

«E perché sul divano?» continua a parlare

«E dove altro dovrei mettermi?» chiedo ormai abbastanza anche innervosita dal non poter dormire in santa pace

«In camera?» continua a ridere «Abbiamo una stanza vuota»

«Dai Mirko, non mi va di spostarmi» sbuffo, accoccolandomi ancora di più per poter dormire.

Non ricevo risposta ma vedo un flash accecarmi

«Fammi dormire» mi lamento prima di sentirmi sollevata come un sacco di patate

«Ma che fai» quasi urlo, mentre lui ridendo continua a sussurrarmi degli 'shh'

Mi appoggia sul letto e fa per andarsene.

«Adesso dopo avermi svegliata, pensi di andartene pure?» chiedo innervosita

«Ti sto lasciando i tuoi spazi» ammette in difficoltà, senza rendersi conto che è lui a imporsi tutto questo.

«E chi te li ha chiesti?» dico tranquilla battendo una mano sul letto «Sdraiati» impongo senza mezzi termini

«Agli ordini capo» borbotta cercando di placare le risate e prima di sdraiarsi di fianco a me si toglie la maglietta per poi infilarsi sotto le coperte

«Mirko» sussurro

«Dimmi Gi» risponde allo stesso modo

«Adesso anche io ho caldo» confesso quasi in colpa

Poi mi alzo velocemente, mi tolgo la maglietta e i pantaloni, ormai scomodi rimanendo in intimo per poi rinfilarmi sotto le coperte anche io

Mi giro verso di lui per guardarlo da quel filo di luce fioca che arriva da fuori della finestra trovando il suo sguardo bruciare sulla mia pelle

«Tutto okay?» chiedo consapevole di star stuzzicando e dando alla sua mente scenari facilmente raggiungibili senza vestiti.

«Gin, no. Dormi, domani mattina avrai un mal di testa lancinante» sussurra lasciandomi un bacio sulla fronte

«Okay, buonanotte, sta volta devi darmi ancora il tuo numero?» sorrido ripensando a qualche ora fa.

«No, ma tu sei hai bisogno chiamami» dice lasciandomi un bacio nei capelli

«Ma tu sei qui di fianco a me» borbotto confusa. Perché dovrei chiamarlo con il telefono?

Non sento neanche la risposta, se me ne ha data una, perché nonostante il letto matrimoniale, mi giro dall'altro lato rimanendo attaccata a lui, dandogli le spalle, per poi sentire le sue mani fredde sui fianchi che provocano in me brividi in ogni terminazione nervosa e con i cerchi immaginari che crea sulla mia pelle cado in un profondo sonno fatto di me e Mirko.

Partire da te // RkomiWhere stories live. Discover now