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«Gin aspetta!» sento Matteo cercare di afferrarmi, mentre corro per le scale con gli occhi appannati dalle lacrime

«Fermati, seriamente non fare cazzate» riesce a prendermi e mi tira a sé chiudendomi in un abbraccio dove scoppio definitivamente a piangere

«Sh, è tutto okay Gi, è tutto okay, non preoccuparti» mi carezza i capelli mentre mi tiene ancora stretta a sé.

Continuo a piangere sulla sua spalla, e sento dei passi dietro di noi quindi sollevo leggermente la testa per vedere due occhi verdi folgoranti, che mi fanno piangere ancora di più.

«No Gi, ti prego» mi supplica Mirko

«Vattene» cerco di farmi piccola, volendo sparire nel petto di Matteo, ma Mirko cerca di toccarmi una spalla, e in quel punto esatto sento la pelle bruciare, come se mi avesse appena marchiata a fuoco, mi sembra di non sentire altro che dolore.

«Ma cosa vuoi, non capisco neanche perché tu sia qui. Hai una ragazza di sopra che ti aspetta no?» biascico sulla spalla di Matteo

«Gi ci sono delle spiegazioni, poi potrai odiarmi» sembra abbia la voce spezzata

«Tu arrivi adesso, dopo quasi un mese cazzo» lo guardo schifata «e la prima cosa che mi trovo davanti sei tu con la tua fidanzata? Chissà se hai usato esattamente la stessa tecnica, magari ti ha organizzato anche lei una festa di compleanno» parlo sarcastica «o magari l'hai trovata al bar da Angelica?» vado avanti «Anzi sai cosa? Non mi interessa. Non mi interessa con chi ti frequenti, non mi interessa con chi esci, chi porti a casa alle tre di notte, chi porti da Angelica, a chi fai sentire il tuo cazzo di mixtape, a chi cazzo fai vedere le tue insicurezze, non mi interessa di te, Mirko.» finisco il discorso e lui non ha parole con cui replicare

«Va bene, ma se hai bisogno chiamami» parla tenendo gli occhi a terra e tornando su a casa, ripete la stessa frase di nuovo, e io sento un vuoto all'altezza del petto.

«Non voglio più vederlo Teo, veramente. Voglio un appartamento mio, cambiare stato, cambiare continente, cambiare galassia proprio» chiudo gli occhi passandomi le mani nei capelli e sedendomi su un gradino

«Frena tigre, adesso vediamo cosa fare. Sicuramente vivere qui non ti aiuta per nulla, anche se per me, come per gli altri, averti in casa è importante e bello. È bello trovarti la mattina mentre studi e prepari la colazione per tutti, come se dovessi. Oppure quando ti metti a pulire, o quando porti i dolci ai vicini, solo perché sai che abbiamo un rapporto orrendo con loro» si ferma proprio nello stesso momento in cui scende alla mia altezza

«Noi abbiamo bisogno di te, perché sei davvero una bellissima persona. Ma tu in questo momento non hai bisogno di questo Gin» mi mette i capelli dietro l'orecchio

«Pensa se ci vedessero adesso, come minimo correrebbero a dirlo a Valentina» ride da solo della sua stessa frase e io mi unisco

«Adesso io vado su, chiamo Gion e gli dico di venire qui, ma tu non scappare okay?» mi chiede dandomi un bacio sulla fronte mentre io annuisco

Sento i suoi passi salire le scale e allora mi alzo cercando nelle tasche il mio pacchetto di sigarette e l'accendino per poi uscire dal portone del palazzo, appoggiandomi sul muro di fianco, accendendomi la sigaretta velocemente, per poi buttare subito fuori il fumo

Perché cazzo è tornato? Ma con che faccia poi? Si aspettava davvero che io fossi felice di rivederlo, dopo quella notte che per me era stata importantissima, visto che mi sono praticamente aperta a metà, qui con la sua fidanzata? Che poi da quando stanno insieme? Sono così facile da dimenticare? Evidentemente si.

«Teo dove cazzo è andata» sento Gion urlare dalla tromba delle scale, ma non mi muovo, perché non ci riesco

«Ginevra cristo» parla guardandomi in faccia fumante di rabbia «Ti costava tanto aspettarmi, così da non farmi prendere un'infarto?» è veramente arrabbiato

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⏰ Last updated: Aug 29, 2022 ⏰

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Partire da te // RkomiWhere stories live. Discover now