You're special

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Gli aveva sorriso.

Severus si era fatto coraggio ed era uscito dal proprio nascondiglio, aveva raccolto uno stelo d'erba dal terreno facendolo fluttuare verso la sconosciuta: niente di complicato; non le aveva detto nulla, si era limitato a quel semplice piccolo gesto.

La bambina aveva infine accolto lo stelo nel palmo della mano e fu a quel punto che accadde: lei gli sorrise.

Ecco com'era andata.

Gli aveva sorriso; leggermente, ma gli aveva sorriso.

Per qualcosa che lui aveva fatto.

Forse perché era la prima volta che riceveva qualcosa del genere da che ne avesse ricordo, forse era per qualche altro motivo, Severus non lo sapeva... quello che sapeva con certezza era di non aver mai percepito una sensazione come quella che stava provando in quel momento.

Benché il secondo tentativo pareva essere partito nel modo giusto, il rischio che andasse tutto a monte c'era ancora, per cui doveva giocare bene le sue carte.

"Ciao" mormorò ad un certo punto: beh, di certo si poteva dire che non era neanche un gran chiacchierone.

Dopo aver lasciato volare via lo stelo d'erba, la bambina ricambiò il suo saluto.

Entrambi ripiombarono nel silenzio assoluto per qualche altro minuto senza smettere di studiarsi a vicenda, fino a quando, sorprendente per lui, fu la rossa la prima a riprendere parola.

"Hai detto di essere come me... quindi sei stato tu a far volare lo stelo davanti fino alla finestra di camera mia e di mia sorella?" il bambino annuì in silenzio "Perché? Come fai a sapere dove abito? Non ci siamo mai visti prima" il tono della sconosciuta era tornato ad essere leggermente diffidente: nonostante tutto, voleva accertarsi che il suo interlocutore non avesse cattive intenzioni e non l'avesse attirata con l'inganno.

Ma Severus adesso sapeva come agire.

Che non si erano mai visti prima non era del tutto corretto: lui l'aveva notata, insieme alla sciocca babbana, sotto la pioggia quando era passata sotto casa sua quasi una settimana prima.

Ad ogni modo l'approccio c'era stato, ora doveva aiutarla a fidarsi di lui e dimostrarsi ben diverso dai pettegolezzi sulla sua famiglia... se così poteva definirla.

Per avere successo avrebbe seguito passo per passo la sua strategia.

"Io non lo so dove abiti" la corresse "È la magia a saperlo"

Gli occhi verdi della sconosciuta si spalancarono di colpo nell'udire quelle parole, vinta dalla curiosità; si dimenticò per un momento di chiedergli come lui avesse capito che lo stelo le avrebbe fatto piacere.

"La magia lo sa? Cosa significa?"

"Ti posso raccontare tutto, se vuoi. Conosco molte cose sul nostro mondo e sui nostri poteri" il giovanissimo mago non avanzò per non farla indietreggiare, leggendo nel suo dolce viso la titubanza: fidarsi oppure no? Mondo? Di quale mondo parlava?

"Sul serio tu puoi dirmi chi sono e perché sono in grado di fare queste cose?"

"Si"

Riflettendoci bene, per la rossa il voler conoscere di più su chi fosse in realtà e la possibilità finalmente di scoprire l'origine dei suoi poteri la spinsero a dare una possibilità a quell'incontro.

Infondo non stavano facendo niente di male, perché mai sarebbe dovuto essere pericoloso?

La volta precedente lo aveva mandato via perché era stata colta alla sprovvista: si era presentato da loro, aveva insultato sua sorella e aveva chiamato lei strega senza mezzi termini... magari era stata troppo avventata nel giudicarlo, per cui adesso decise di fare un passo indietro.

Severus Snape And The Marauders (IN PAUSA)Where stories live. Discover now