779 D'Estate, d'Inverno

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- Ora di cena, percorri una spiaggia sabbiosa, ingombra di canne di giunco e tronchi d'albero, inframezzati da radi minuscoli rifiuti colorati.

Raggiungi la battigia, tocchi la risacca per saggiarne la temperatura, la schiuma risale la tua mano e l'avvolge fino al polso.

Avverti il gelo dell'inverno stemperarsi nel fresco dell'estate.

Ti volgi ad osservare la spiaggia ordinata, inframezzata da campionature di ombrelloni chiusi nei loro cappucci, ombre lunghe di sedie a sdraio irreggimentate verso il mare, dove non visto si attarda ad oziare l'ultimo cliente.

Ti soffermi ad osservare il mare e ti ritrovi in una sera gelida d'inverno, nei netti controluce del buio distingui soltanto le ombre aguzze dei pennoni sguarniti, le orbite vacue delle poche cabine rimaste, e l'incessante rifrangersi della risacca.

Oltre questo l'ottuso latrare di un qualche cane da guardia, altrove, alle spalle della spiaggia.

Carver chi? - 4Where stories live. Discover now