Capitoli 46. Niente eccetto la sua presenza

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"It's the feeling of betrayal, that I just can't seem to shake"

Riprendersi da tutto quello che era accaduto nei giorni di convalescenza fu alquanto difficile

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Riprendersi da tutto quello che era accaduto nei giorni di convalescenza fu alquanto difficile. Il dolore alla gamba passò dopo poco tempo, in verità, e anche il mio corpo si riprese quasi subito, l'unica parte di me, che mi dava ancora problemi ed era stata molto lenta a guarire, fu il mio cuore.

Ammetto di essere stata parecchio triste e sconsolata mentre cercavo di riprendermi, perché non riuscivo a credere che Yoongi mi avesse costretta a scegliere, e mi sentivo persa e vuota. Mi mancava troppo, nonostante si fosse comportato male, e la sua lontananza mi aveva procurato certe ferite e sensi di colpa che martellavano sul mio petto ogni volta che ne avevano occasione, rendendomi insonne e apatica.

Ma per fortuna, Jungkook, passò ogni giorno da casa mia in quella settimana. Mi portava gli appunti di tutte le materie, mi raccontava di ciò che accadeva in classe e restava sempre fino a tardi per farmi compagnia con le sue battute, i mille film mai finiti e tanti abbracci che mi curavano come medicine speciali dall'effetto immediato.

Da quanto avevo capito, nemmeno Taehyung si era recato a scuola durante quel periodo. Chiesi a Jungkook se stesse ancora male e lui, posando gli occhi sul cielo nuvoloso e carico di pioggia, rispose distrattamente che le ferite dell'anima ci mettono un po' più tempo a guarire. Non capii quella risposta, in verità, e il mio migliore amico cambiò subito discorso quando lo fissai confusa e curiosa di sapere.

Jin, mio fratello maggiore, era stato una vera seccatura invece, e per due motivi in generale: uno, voleva assolutamente andare a parlare con Yoongi e rimproverarlo per quello che mi aveva fatto, nonostante continuassi a dirgli di lasciare perdere, che erano cose tra me e lui, e che quindi avrei risolto io, ma lui sembrava diventare sordo quando gli rivolgevo la parola e tornava sempre in camera mia per chiedermi se avessi cambiato idea a riguardo.

Il secondo motivo fu un po' più fastidioso: "non voglio che tu esca dopo scuola, devi tornare a casa immediatamente quando le lezioni finiscono!"

Gli dissi che era ridicolo ed egoista da parte sua volermi impedire di svagare con gli amici, soprattutto dopo essere rimasta dentro la mia stanza una settimana intera, e lui sbuffava e rispondeva ad alta voce che per colpa mia, ormai, aveva l'ansia quando uscivo. Si convinse a lasciare perdere solo quando gli urlai in faccia di non mettermi pressioni inutili, e lui allora non ne fece più parola. Mi accorsi che si comportava in modo strano ultimamente, soprattutto quando i notiziari riportarono che i casi di sparizioni a Seoul stavano aumentando, ed ebbi l'impressione che gli stesse accadendo qualcosa, come se un velo davanti gli occhi lo costringesse a vedere cose inesistenti.

Comunque, ero strafelice di tornare a scuola quella mattina. Sentivo il bisogno reale di vedere Ryujin e Sori, anche se c'era la possibilità che mi chiedessero come andavano le cose con Yoongi, ma io avevo bisogno di sfogo e leggerezza, e passare un pomeriggio con loro a ridere e scherzare mi avrebbe fatto bene sicuramente.

Il giorno in cui Seoul si oscurò🀄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora