Pt.5

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Sentendosi solo in quello studio e immerso dal lavoro, Cico decise di uscire ignorando tutti i documenti da visionare e firmare. Voleva per chissà quale motivo vedere Strecatto, mentre pensava al violetto, lo vide mentre puliva il salone, più specificamente lo vide vicino al quadro della madre, lo stava pulendo con garbo, stando attendo a non rovinarlo. C'era anche della musica in sottofondo. Cico era ormai perso a guardare Strecatto.
Il violetto si girò di scatto spaventandosi della presenza del rosso che lo fissava.

«Signore mi scusi io stavo solo alleggerendo un po' il lavoro con della musica, perché mi mette di buon umore, non avevo intenzione di darle fastidio o altro la tolgo subito e-» farfugliò Strecatto.
«Questa era la musica preferita di mia madre...» disse il rosso facendo un sorriso che integrava non solo felicità,ma dolore.
Sentiva molto la mancanza di sua madre, sentiva il bisogno di avere il suo supporto, un suo abbraccio, e la sua figura in cucina che preparava il latte a lui e i suoi fratelli per farli addormentare.
Il rosso si risvegliò dai suoi pensieri e sorrise guardando il ragazzo di fronte a lui.
«Ti va di...ballare con me questa canzone? Solo per un po'» domandò Cico.
«Certo come potrei dirle di no, le si illuminano gli occhi pensando a sua madre»rispose il violetto, sorridendo.
Cico si limitò a sorridergli.
Lo prese per i fianchi avvicinando il corpo del violetto al suo, i loro bacini si toccavano, erano vicini quasi potevano sentire i propri respiri toccarsi, Strecatto mise le braccia dietro al collo di Cico, nel mentre danzavano. C'era un atmosfera divina fra i due, sembrava che i loro corpi siano stati creati apposta per rimanere in quella posizione, vicini con pochi millimetri di distanza, ogni volta che si guardavano negli occhi si perdevano, era tutto così...magico propio come in una fiaba.

«Cico ma cosa stai facendo col domestico!» urlò delfina
«Delfina...posso spiegar-» cercò di giustificarsi il rosso
«Ci stiamo per sposare e io ti becco a ballare con il domestico!Neanche con me lo hai mai fatto in questo modo!»continuò ad urlare la donna.
«Abbassa il tono» disse Cico, avvicinandosi a lei.
«Cico non osare umiliarmi in questo modo avanti a quello!» rispose Delfina, guardando male entrambi.
«Forse è meglio se io vado» disse Strecatto, correndo in cucina.
«Vai vai, Cico ti devo parlare di mia madre» disse Delfina.
«Dimmi pure» sospirò Cico.
«Lei ha avuto problemi con la casa, e per te è un problema se fra due settimane verrà a vivere qui?» domandò Delfina, sorridendo.
«La casa è grande, non c'è problema» rispose Cico.
«Aw grazie amore mio!» esclamò Delfina, baciandolo

Nel mentre Strecatto vide tutto dal corridoio, tristemente decise di andare in cucina.

«Greta hai bisogno di aiuto?» domandò il violetto, sorridendo.
«No grazie Stre, anzi si, apparecchia la tavola che il pranzo è pronto!» rispose Greta, ma appena si girò notò il violetto con un stia spenta.
«Che succede Stre?» domandò Greta, avvicinandosi.
«Niente è che prima, Cico mi ha offerto di ballare, ma poi è arrivata quella strega di Delfina e-» iniziò Strecatto.
«Cioè, la signorina Defina e niente ha interrotto tutto» continuò il violetto, abbadando il capo.
«Ti piace il signor Cico?» domandò Greta.
«Ma no Greta, cosa dici! Provo solo ammirazione per lui, insomma a ventitré anni, gestire un azienda, una villa e fare da tutore a due bambini è troppo per la sua età!» rispose Strecatto.
«Sei arrivato ieri sera e già sei a conoscenza di tutte queste cose!» esclamò Greta, accentuando una risata.
«Beh è merito di mia zia se sono così pettegolo!» disse Strecatto, ridendo.
«Vado ad apparecchiare che è meglio!» continuò Strecatto.
«Vai» disse Greta, sorridendo, adorava quel ragazzo.

𝓲𝓵 𝓶𝓲𝓸 𝓯𝓻𝓮𝓮𝔃𝓮𝓻Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang