Pt.25

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Cico uscì fuori dallo studio, preoccupato per l'urlo, ma era semplicemente Mercedes che stava avendo contrazioni e Strecatto che la stava tranquillizzando, Greta, nel mentre, era andata a preparare un the.

«Grazie ora sto bene...appena mi sento più sicura, prendo un taxi e me ne vado!» disse Mercedes con Stre che le stava mettendo un panno in testa.
«No no no no, ti accompagno io...per quanto è previsto il parto?» chiese Cico.
«Dovrebbe essere fra una settimana» rispose la donna.
«Ah bene allora sicuramente non può essere che-» disse Cico, ma venne interrotto da Greta che portava il the.
«Uu questo ti farà bene, mi sembra che ci sia un bimbo con tanta voglia di nascere!» disse Strecatto,con voce adorabile,mentre serviva il the alla donna con un cucchiaino.
«No non dire questo! Che sicuramente col tuo modo di fare lo convinci» disse Cico.
«Non si spaventi signore! Ci sono io che ho aiutato molte donne a far nascere i propri figli!Ho esperienza!» esclamò Greta.
«Si?» chiese il violetto.
«Si!» rispose Greta.
«Molte grazie Stre, molte grazie» disse Mercedes.
«Di niente!» rispose Strecatto continuando a farle bere il the.
Mercedes ebbe altre contrazioni e iniziò ad urlare, cosa che fece agitare Strecatto Cico e Greta.
«Fate aria fate aria!!» urlò il violetto.
«Ora che facciamo? Ora che facciamo!!» disse Greta in preda al panico.
«Che significa? Non hai detto che hai messo molti bambini al mondo?»chiese il violetto.
«Beh non li ho fatti nascere io! Guardavo solamente quando mi davano il permesso in ospedale!» si giustificò Greta.
«Greta!» disse Stre come per rimproverarla.
Mercedes continuava a star male, Cico agitava il cuscino per fare aria e Strecatto e Greta cercavano in tutti i modi di farla calmare, ma non c'era modo, stava palesemente per partorire.
Cico andò a chiamare un ambulanza di urgenza con Greta, mentre il violetto, rimase con Mercedes che era contemporaneamente spaventata e felice.
«Si quante volte ve lo devo dire? Questo è l'indirizzo fate presto!!!» urlò Cico, per poi sbattere il telefono sul tavolo.
«Tranquillo, tranquillo o avrà un attacco al cuore per i suoi nervi!» disse Greta cercando di tranquillizzare Cico.
«Come posso stare tranquillo! Guarda cosa sta succedendo in salotto! E se alla ragazza succedesse qualcosa Greta!» disse Cico, portandosi le mani al volto.
«Stia tranquillo non è quello il problema, ma lo è se il parto si complica o ci sia bisogno di un chirurgo e non c'è ne sia nessuno disponibile allora li siamo davvero tutti fritti!» esclamò Greta.
«No! Ti prego stai zitta che mi sento male!» urlò Cico in preda al panico.
«Tranquillo si rilassi io ho solo fatto un commento!» rispose Greta.
«Per favore dobbiamo fare che questa creatura non nasca qui Greta! Ti prego dimmi di no! Greta dimmi che non nasce prima dell'arrivo dell'ambulanza!» sussurrò Cico, avvicinandosi a Greta per poi abbracciarla.
«Ma certo che sì! Si tranquillizzi! Io metto a riscaldare l'acqua!» disse Greta, con Cico appoggiato al piano snack disperato.
Si spaventò a sentire l'ennesimo urlo.
«Si può sapere perché urla così quella ragazza che si trova con Strecatto?» chiese Delfina.
«Sta per nascere un bambino in villa!» rispose Greta.
«Cosa??» urlò Delfina, girandosi verso Cico.

«Ecco...respiriamo profondo così il dolore va via prima!» disse il violetto.
«Mi perdoni?» chiese la donna.
«No, tu devi perdonare me!Non sapevo che quello lì stava ingannando entrambi!» disse il violetto.
«Ti credo! In realtà è stato-» disse Mercedes, che venne interrotta da un urlò che tirò Strecatto come per consolidarietà, dopo un po' urlò anche Mercedes.
Il violetto e la donna,iniziarono a cantare una ninna nanna al bambino,voglioso di nascere, ma il bambino,si agitò ancora e Mercedes urlò con la compagnia di Strecatto.

«Come se non bastasse ci si è messa anche la moglie di Facundo giù e sta per avere un figlio!» urlò Delfina.
«Facundo ha una moglie? E sta per avere un figlio? Povero Stre ma che peccato!» disse Malala ridendo.
«Ma per favore! È così buono! Sta li al centro dell'attenzione,che si occupa di tutto il mondo! Sono stufa che nessuno si accorga che esisto anche io!» urlò Delfina.
«La colpa è tua piccola!» disse Malala.
«Perché?!» urlò Delfina.
«Perché invece di stare qui, commiserandoti con pianti e lamenti amore mio, dovresti stare giù di sotto! Facendo bella figura avanti a Cico e mandando via a calci quello stupido di Strecatto! Hai capito?» domandò Malala.
«Si! Ma come?» chiese Delfina.
«Occupandoti di quella donna! E dimostrare a Cico che puoi essere una buona madre!» rispose Malala.
«Hai ragione! È propio quello che farò!» disse Delfina.
«Avanti piccola mia! Forza!! Fatti valere! Finalmente un po' di pace!» disse Malala.

Mentre Cico e Strecatto stavano aiutando Mercedes, sostenendola per le braccia per portarla in auto, alla donna si aprirono le acque.

«Che schifo!» urlò Delfina dalle scale.
«Che bello si sono aperte le acque!!» esclamò il violetto felice.
«Questo che vuol dire?» chiese Cico preoccupato.
«Che sta per avere il bambino! Adesso!» rispose il violetto in preda alla gioia, mentre Cico rimase senza parole.

Fecero risedere Mercedes, nel mentre cercavano tutti di calmarla, apparte Delfina che dicendo cose stupide metteva più tensione. Purtroppo per loro si era rotta l'ambulanza, ormai avevano deciso di far nascere quel bambino in casa, mentre Delfina cercava di attirare l'attenzione con cose stupide, Strecatto Cico e Greta stavano già procedendo per preparare il parto.

Greta manteneva da dietro Mercedes, per sorreggerla, mentre Cico e Strecatto si trovavano davanti a lei, aspettavano il bambino, la donna urlava, il bambino stava pian piano uscendo, Cico e Strecatto si guardarono, per poi sorridersi a vicenda, stavano vivendo un esperienza unica, non da tutti i giorni. Nel mentre Delfina svenì. Un ultimo sforzo e il bambino sarebbe stato fuori, Cico e Strecatto rassicuravano la donna, che facendo l'ultima spinta, tirò finalmente, il bambino fuori dalla sua pancia.
Mentre il piccolo piangeva Cico e Strecatto lo guardavano, emozionandosi, erano felici e fieri di ciò che erano riusciti a fare.

time skip: dopo parto.
Dopo aver lavato il bambino, tutta la famiglia gli diede il benvenuto. Mentre tutti si avvicinavano al bambino per salutarlo, era il momento che doveva farlo Defina, mentre lei si avvicinò però, il bambino le vomitò addosso.

time skip.
Nel mentre che Strecatto stava accudendo il bambino nella sua stanza, arrivò Cico.
«Hai visto che bello Cico?» chiese il violetto guardando il rosso.
«Siamo genitori!» continuò Strecatto, per poi guardare Cico che annuì sorridendo.

Cico e Strecatto stavano portando il bambino nello studio di Cico, con sempre il violetto che sorreggeva il neonato, istintivamente Cico prese da dietro per i fianchi Strecatto, e giocò con una mano insieme al bambino.
«Il fatto di essere due genitori era in
senso figurato...vero?» chiese Cico, non avendo risposta dal violetto.
«Eccolo qua il nostro caro piccolino!! Aa piccolino!!» urlò Delfina.
«Shh»
«Shh, fai silenzio! Il bambino sta dormendo!» disse il violetto.
«Scusatemi eh!! Non avevo visto fuori il cartello non disturbare!!» continuò ad urlare la donna.
«Delfina, per favore ti prego!» sussurrò Cico.
«Su dammelo!» disse Delfina.
«No!» rispose Strecatto.
«Non fare storie dammelo!» disse Delfina, come se quel bambino fosse un giocattolo.
«Povero piccolo...ciao piccolino» disse il violetto, per poi porgere il bambino a Delfina.
«Andiamo!» esclamò Delfina, ponendo le braccia in modo scorubico.
«No! Così no! Da sotto!» disse il violetto
Mente Delfina, dondolava in modo scorbutico il bambino e diceva stupidaggini, il piccolo fece i suoi bisogni propio in braccio a Delfina, con lei che si lamentava che il bambino puzzava.

time skip: la sera.
«Eccoci di nuovo in camera mia!» disse il violetto parlando con il bambino.
«Sai che cosa faccio? Ti voglio presentare il mio papà! Ascolta, lui è un marinaio fantastico che viaggia in tutto il mondo! Conosce tanti pesciolini colorati, parla con le balene e gioca con i delfini...ma non è per questo che dimentichi tuo figlio...» sussurrò il violetto.
«Scusate? Posso entrare o disturbo?» chiese Cico.
«Ma no! Entri pure!Che cos ha in mano?» chiese il violetto sorridendo.
«Sono dei...pattini che usavo io!Pensavo che gli potrebbero piacere!» disse Cico, sedendosi sul letto.
«Beh prima che possa usare questi pattini dovranno passare molti anni!» rispose ironicamente Strecatto.
«Già...si» disse Cico.
«Che succede?» chiese Strecatto preoccupato.
«No...niente» rispose Cico.
«Andiamo! Mi dica che succede!» lo convinse il violetto.
«Si beh...c'è qualcosa che succede...il fatto è che...l'arrivo di questa creatura...così magica mi ha sconvolto più di quanto potessi immaginare...è così speciale» farfugliò Cico.
«Aw lei mi commuove signor Cico! Ma guarda cosa sente per un bambino che non è suo! Quando ne avrà uno suo si scioglierà!» rispose il violetto, non smettendo di sorridere.
«Sembra così fragile...speriamo non perda mai quest'innocenza» disse Cico, avvicinandosi a Strecatto.
«Ma che cos ha? C'è qualcosa che non va? Posso chiederle una cosa che non c'entra niente?» chiese Strecatto.
«Cosa?» rispose Cico.
«Perché non si decide a fare ciò che preferisce?» chiese il violetto.
«Non lo so...ma mi sono sentito molto orgoglioso quando ti ho visto così pronto e disponibile a dare il tuo aiuto a Mercedes...e mi sono emozionato molto e mi sono vergognato di averti trattato male per così tanto tempo»rispose Cico, avvicinandosi al violetto con l'intenzione di baciarlo, ma vennero disturbarti per l'ennesima volta.

𝓲𝓵 𝓶𝓲𝓸 𝓯𝓻𝓮𝓮𝔃𝓮𝓻Where stories live. Discover now