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⚠️il capitolo è pieno di scene di violenza
Inganno.

Katsuki si guardò in faccia nel proprio riflesso sullo specchietto retrovisore cercando di elaborare, per quanto possibile, quella non-risposta con lucidità.

Il piede faceva male, la scarpa era zuppa di sangue e ormai la febbre si era alzata facendolo sentire ancora più confuso e disorientato. L'adrenalina in circolo era sparita lasciando posto alla stanchezza e un grosso senso di angoscia nello stomaco vuoto che non si sarebbe dissipato presto.

Nel complesso, fisicamente e mentalmente, non si sentiva granché bene ma non riusciva a far altro che starsene fermo a riflettere. Con la più stupida convinzione iniziò a pensare che forse Hiroe non avesse sentito la sua domanda.

—Hiroe...?— mormorò, non osando voltare la testa per la paura. Continuò a fissarsi negli occhi autoimponendosi di mantenere la calma e conservare il maggior numero di energie per poter rimanere sveglio. —Come fai a sapere che la spill—

—ho capito, non c'è bisogno che ti ripeti.— lo interruppe fredda. Un tono di voce che non aveva mai sentito prima. Era come se la sua voce fosse cambiata, ma non aveva idea di che forma potesse avere la sua faccia mentre lo diceva. —ho commesso alcuni errori, lo devo ammettere, ma non pensavo che il primo di cui ti saresti accorto sarebbe stato proprio di quella stupida spilletta.— continuò, con una punta di rabbia. 

La sua mano tornò a stringergli una coscia, strofinando il pollice sul lato più esterno della sua gambe con una delicatezza molto distante dalle intenzioni della conversazione che stavano avendo.

Il più piccolo si irrigidì stringendo i pugni sul proprio grembo. Spaventato ingoiò rumorosamente lasciando scivolare una delle tante lacrime che aveva provato a trattenere, questa cadde senza alcun rumore sulle sue mani.
—errori...— soffiò fuori dalle labbra, prima di passarci sopra la lingua nel tentativo di inumidirle perché troppo secche. Se ci avesse affondando i denti un rivolo di sangue avrebbe fatto compagnia al pianto.

—certo, ce ne sono stati un paio... avrei dovuto evitare che Izuku ti incontrasse in mezzo la strada.— sospirò appena rafforzando la presa sulla sua gamba. —è proprio fastidioso, non pensavo che ti avrebbe convinto ad uscire con lui.—

Prendendo coraggio Katsuki spostò per primi gli occhi verso di lei, per poi girare anche la testa di poco, quanto bastava per poterle vedere accennare un sorriso divertito. —ma in modo nell'altro avrei potuto occuparmi di lui in qualsiasi momento, non è stato così difficile.— spostò la mano dal suo corpo per poter voltare in una strada ancora meno trafficata. I lampioni iniziarono a ridursi ad ogni cento metri impedendo di vedere correttamente i lati della strada, se non illuminati dai fari della macchina mentre procedevano in quel tragitto sconosciuto.

Tornò a guardare avanti, alzò una mano con estrema lentezza sulla sua destra per poter sbloccare le chiusure di sicurezza. Poteva buttarsi giù con l'auto in corso, ma sarebbe riuscito a correre?
—occuparti di lui?— mormorò spaventato, sperando che non intendesse nulla di illegale. Hiroe ridacchiò schiaffeggiandogli via la mano con forza, facendogli anche male. —non puoi mentre sto guidando, lo sai. È pericoloso, non vorrai farti più male del necessario Kat.—

Del necessario?

Risucchiò l'aria lasciandola passare dai denti chiusi e ritornò a tenersi la pancia sentendola ribollire dolorosamente. Iniziò a pensare in che modo avrebbe potuto colpirla o scappare, ma tutto terminava nel perdere il controllo dell'auto o farla diventare ancora più aggressiva.

E anche se ci avesse provato, aveva davvero la capacità di alzare anche solo un dito per colpirla?

La stanchezza lo stava facendo vacillare, facendogli chiudere le palpebre per la loro pesantezza. Katsuki cercava di riaprirli ma ogni volta che provava diventava sempre più difficile rimanere sveglio. Aveva sonno.

Stalker [kiribaku]Where stories live. Discover now