CAPITOLO 7

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Il giorno seguente, Samaire portò Jobs e Gates, i due computer, alla casa per giovani ragazze madri. Poi, incapace di sopportare oltre l'arredamento beige dell'appartamento di River, prese qualche cosa per aggiungere un po' di colore. Si tenne occupata apposta per non lasciarsi prendere dal panico, visto che la data delle nozze si avvicinava sempre più.

Sebbene Samaire non avesse mai pensato di essere una persona inerme, non riusciva a fare a meno di sentirsi come un topolino nelle grinfie di River, il gatto famelico.

Passò un altro giorno e i genitori di Samaire chiamarono per avvisare che sarebbero arrivati l'indomani. Nel pomeriggio, però, ricevette una telefonata curiosa dalla casa per ragazze madri. Proprio quando ormai pensava che il sangue di River fosse verde come i dollari e non rosso come quello dei comuni mortali, lui le provò il contrario.

*****

River arrivò a casa quasi alle otto. Si era buttato a peso morto nel lavoro. Solo il sapere che Samaire si trovava nel suo letto lo riempiva di visioni che lo lasciavano in uno stato di perenne eccitazione.

Aveva una profonda conoscenza delle tecniche di negoziazione e sapeva di aver praticamente spinto Samaire a sposarlo. Spingerla anche a far l'amore prima del matrimonio poteva mettere a rischio il suo obiettivo finale: le nozze.

La situazione era decisamente esplosiva e River aveva deciso di non rischiare di sconvolgere quell'equilibrio già assai precario. Spingerla verso la direzione sbagliata non avrebbe fatto altro che allontanarla da lui ed era diventata troppo preziosa per lui.

Entrando in casa, sentì subito il profumo di quello che doveva essere un delizioso pranzetto e di biscotti al cioccolato.

"Accidenti! Sono morto e sono arrivato in paradiso?"

"Bentornato, Riv," lo salutò lei e gli sorrise.

River si chiese a cosa era dovuto quel benvenuto. Samaire indossava una minigonna nera che attirò subito la sua attenzione. Aveva delle gambe magnifiche. Caviglie sottili, cosce lunghe...

Sentì l'eccitazione salirgli su per il corpo, un calore che lo stordiva. Slacciò il colletto della camicia, come per respirare meglio.

"Cosa si festeggia?" chiese.

"Questa è una cena di addio," rispose lei.

Lui si sentì improvvisamente gelare.

"Cosa?"

"I miei genitori arrivano domani..." annunciò lei con un sorrisetto.

River si rilassò leggermente.

"Ti piace lo stufato di manzo?"

"Sì."

River ammirò la figura snella che gli voltò le spalle e si diresse verso la cucina. Presto avrebbe potuto godere completamente di quella deliziosa combinazione di sensualità e prestazioni casalinghe.

Dopo cena, River si offrì di aiutarla a sparecchiare, ma Samaire rifiutò. Rimase perciò seduto sul divano, sazio e felice. Dopo qualche minuto, Samaire tornò in sala da pranzo, negli occhi un'espressione che non le aveva mai visto.

"Sai una cosa, Riv? Credo di doverti dei ringraziamenti..."

La guardò con espressione interrogativa.

"Non capisco... A cosa ti riferisci?"

"Be'... Mi riferisco al fatto che oggi la casa per le ragazze madri ha chiamato per ringraziarmi per i venti computer che sono stati recapitati, insieme ad una donazione da duecentocinquantamila dollari..."

UNA NOTTE NON BASTA (1 LIBRO DELLA SERIE "IL CLUB DEI MILIONARI")Where stories live. Discover now