CAPITOLO 8

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Gli occhi di River la guardavano proprio come avrebbe fatto una tigre prima di saltare addosso alla preda.

"Sì?" le chiese.

"Il tuo... cervello grosso e sexy," rispose lei sfacciatamente.

"Ah! Non me lo aspettavo..." disse.

"Sono sicurissima che non te lo aspettavi, River. Anche se non sono sempre d'accordo con tutto quello che pensi," aggiunse lei in fretta, prima che si montasse troppo la testa, "devo riconoscere che sono sempre stata affascinata dai tuoi ragionamenti."

Lui chinò la testa e le accarezzò l'anulare della mano sinistra, giocherellando con l'anello che le aveva regalato. Poi intrecciò le sue dita con quelle di lei in un gesto stranamente sensuale, che le riempì il corpo di calore.

"E il numero dieci?" chiese poi.

Samaire pensò all'altra grande ragione che lo rendeva assolutamente irresistibile, ma decisa di tenerla chiusa nel cuore.

"Il numero dieci è un segreto. E rimarrà tale."

River la baciò nuovamente, questa volta lasciandola senza fiato.

"Quest'ultima risposta non mi soddisfa... Devo sapere."

Lei scosse la testa, nell'estremo tentativo di schiarirsi le idee.

"Mi dispiace, capo, ma tu hai un numero spropositato di segreti. Il numero dieci è il mio piccolo segreto."

"Presto non avrai più segreti per me, piccola. E domani, quando starai camminando verso l'altare al braccio di tuo padre e sarai assalita da dubbi e domande, pensa al numero nove e anche al numero dieci."

Samaire rabbrividì alla sensazione che le sue parole avevano risvegliato in lei. Lui, intanto, fece scivolare una mano su per una coscia.

"Dio sei così calda... stai praticamente bruciando ogni volta che ti sto toccando... Ed io brucio  con te..." disse, baciandole la gola e avvicinandole pericolosamente la mano all'inguine. "Hai una vaga idea di cosa provo quando ti vedo ballare?" le chiese leccandole il lobo dell'orecchio. "O averti qui seduta su di me e sentire la tua pelle vellutata?"

"Cosa provi, Riv? Dimmi!" chiese Samaire.

Voleva saperlo, voleva sapere se lui provava almeno la metà delle cose che provava lei quando erano insieme. Ma River non usò le parole. Usò la bocca, e il bacio che le diede raggiunse ogni parte del suo corpo. Uso la sua bocca per fare l'amore con la sua, assaggiandola, nutrendosi di lei.

Samaire sentiva l'eccitazione crescere come la fiamma di un incendio alimentato dal vento. Con una mano, River le stava accarezzando un seno, lo stuzzicava, senza toccare direttamente il capezzolo. Con l'altra cominciò ad accarezzarla tra le cosce, sotto le mutandine, delicatamente, come se toccasse i petali di una rosa.

"Dannazione, Samie..." disse River imprecando sottovoce. "Sei così bagnata... Ho voglia di prenderti adesso... Di farti mia qui, in questa macchina..."

Il desiderio che sentì nella voce di River la fece tremare da testa a piedi.

"Se non fossi incinta, sarei già dentro di te... profondamente dentro di te..." aggiunse e le prese di nuovo la bocca in un bacio che le mandò scosse in tutto il corpo.

Lei sentì il bisogno di spogliarsi completamente, ma River la stava letteralmente facendo sciogliere, con le mani e con la bocca. Era come se, non potendo prenderla come avrebbe voluto, avesse deciso di farla impazzire comunque.

River la penetrò con un dito e lei gemette, sentendo arrivare l'orgasmo come una spirale di calore che la pervase fino all'anima.

"Oh, Riv... Sì... Sì..."

UNA NOTTE NON BASTA (1 LIBRO DELLA SERIE "IL CLUB DEI MILIONARI")Where stories live. Discover now