❃𝐓𝐇𝐄 𝐊𝐈𝐍𝐆'𝐒 𝐌𝐈𝐒𝐓𝐑𝐄𝐒𝐒 [𝐌𝐢𝐧 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐠𝐢]

❃ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟑 - 𝐊𝐈𝐒𝐀𝐄𝐍𝐆

Diverse domande tempestarono la testa di Nari: due soldati l'avevano presa per le braccia e l'avevano portata via per condurla chissà dove.
Aveva sentito il re di Joseon menzionare una certa Liling e non sapere chi fosse la turbò parecchio.

Non sapeva che altro aspettarsi, per di più voleva sapere che fine avesse fatto Toshiro: in mezzo a tutta quella gente era il suo unico pilastro, l'unica possibilità che aveva per provare a scappare anche se il territorio si stava rivelando un nemico potente.

La stretta intorno alle sue braccia fu sempre più forte e Nari si guardò continuamente intorno, perché non stava capendo dove la stavano portando.
Quel palazzo era veramente strano: cupo per certi versi, ma affascinante per altri.

Si perse così tanto a fissare ogni singolo dettaglio che non si accorse di essere arrivata di fronte ad una porta: sembrava valere più di qualsiasi cavallo purosangue per via degli intagli in oro.
Deglutì silenziosamente e poi quella porta venne aperta lentamente: il solo scricchiolare di questa la fece rabbrividire.

«Chi è?» sentì chiedere

Era stata una voce femminile, candida, tranquilla, placida e morbida ad aver posto quella domanda: Nari poté considerarla come il mare calmo che accompagnava con lentezza qualsiasi nave lo avrebbe solcato.

«Il re ti ordina di badare a questa ragazza.» esordì uno dei due soldati «Ha deciso di affidarla a te.»

Nari non aveva avuto modo di scorgere la donna che stava parlando perché era ancora troppo disorientata per farlo, ma appena vide una figura con il corpo fasciato da una veste rossa avvicinarsi, poté squadrarla per bene.

Era bellissima, avrebbe potuto definirla bella come un angelo, delicata nei movimenti e cauta con le parole.
Sembrava la personificazione della bellezza e grazia.

Nari fu costretta ad abbassare lo sguardo poiché non fu in grado di sostenerlo: si sentiva a disagio anche solo a guardarla.

«Questo mi fa supporre che il sovrano abbia scelto un'altra kisaeng.»

La corvina non comprese il significato di quel termine poiché non aveva mai avuto l'occasione di incontrarlo durante gli insegnamenti a corte.
Era ancora spaventata, ma quella donna le sorrise teneramente, come se fosse stata una madre, e fece cenno alle guardie di lasciarla libera.

"Che potere ha per farsi obbedire in questo modo?"

«Gradirei che la liberaste. Non posso occuparmi di lei se rimane legata così.» affermò, indicando la corda intorno ai suoi polsi

In un attimo, Nari sentì quella pressione svanire del tutto e fece uscire un lamento di dolore quando avvertì il bruciore sulla pelle.
Si guardò i polsi e vide come erano stati martoriati da quella stretta violenta.

«Il re ha dato altre disposizioni riguardo la sua sistemazione?» chiese ancora la donna

«Sicuramente il suo alloggio non si troverà tra questi piani. È una prigioniera, quindi trattala come tale.»