XXXIII

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Tu eres mía, sencillamente tu eres mía

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Tu eres mía, sencillamente tu eres mía. Por ti yo daría mi vida, latiendo
un solo corazón.

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Non appena il pullman si ferma, i ragazzi cominciano a scendere ordinatamente per raggiungere l'interno, sistemarsi e scendere in campo per riscaldarsi prima dell'inizio della partita.

-Lia.- la richiama mister Inzaghi, facendola avvicinare mentre tiene una cartellina in mano.

-Mi dica.-

-Scusa il poco preavviso ma vorrei che oggi ti sedessi in panchina, vorrei un tuo parere e che osservassi bene il gioco. Se dovessimo arrivare in finale di Coppa Italia, voglio essere preparato e non contare sull'ultimo minuto come in Supercoppa.- comunica e lei annuisce.

-Va bene.-

-Lia!- chiama Marcelo dalla panchina, fanno sempre così quando sanno che c'è lei in panchina per dare assistenza.

-Ci fai rivedere le formazioni?- domanda invece Nicolò che è con lui.

-Un attimo.- va a prendere il blocco che Inzaghi teneva prima e fa vedere lei sia chi scenderà in campo come titolare, i possibili cambi, i possibili diffidati o quelli segnalati con disturbi fisici di ogni tipo.

-Quindi in avanti ci sarà Vlahovic.- osserva Lautaro che si è avvicinato per ricevere maggiori chiarimenti.

-A tenersi pronti devono essere Joaquin, Matteo, Arturo, Roberto e Robin, anche se il mister potrebbe sempre cambiare all'ultimo i giocatori da far entrare.-

-Ricevuto, vediamo di vincere questo derby.- batte le mani Federico, allontanandosi per procedere con il riscaldamento.

-La rosa che ha scelto la Juve è davvero interessante.- commenta Zanetti, osservando il foglio che gli ha dato la nipote.

-Sembra che stiano puntando tutto su Dusan Vlahovic, dobbiamo fare attenzione a lui senza perdere di vista gli altri.- sospira.

-Vedrai che i ragazzi se la caveranno, non dovrebbero avere problemi oggi. Sono belli carichi e Lautaro è fresco.- lei annuisce e si toglie di dosso la giacca, sfoggiando il maglioncino chiuso a collo nero su cui spicca lo stemma della squadra.

Proprio quando sta parlando con Simone Inzaghi, la squadra bianconera fa il suo ingresso sotto il boato del pubblico che la applaude e da inizio ai suoi cori. Alza un attimo lo sguardo e, tra la sfilata dei ragazzi, trova Paulo che si guarda intorno e sorride quando la vede. Non posso avvicinarsi, sarebbe come dare spettacolo e sanno entrambi che non è il caso durante la partita.

Una vita non basta // Paulo DybalaWhere stories live. Discover now