XXXIX

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Fidati ancora di me, credimi

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Fidati ancora di me, credimi

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-Non ho capito tesoro, puoi ripetere a papà quello che hai appena detto?- dopo aver ricevuto quella chiamata, Javier ha insistito affinché Lia chiamasse suo padre a dirgli le novità.

-Papà è la 3 volta che te lo ripeto: Samuel Eto'o mi ha chiesto una mano per organizzare un evento.-

-Il vero Samuel Eto'o? Ma sei sicura che fosse lui?-

-Ha parlato prima con me, riesco a riconoscere i vecchi compagni.- parla Javier.

-Santo cielo, parliamo di Samuel Eto'o accidenti. Di che progetto si tratta?-

-È un progetto a cui prenderanno parte varie stelle del calcio, che sia del calcio maschile o femminile, che giochino ancora oppure no. L'iniziativa è quella di promuovere la lotta contro le discriminazioni.-

-E ha chiesto il tuo aiuto? Accidenti tesoro, questa è una bellissima notizia.-

-Ha detto di aver letto un articolo pubblicato tempo fa dai giornali dove si scriveva che Lia fosse parte della punta di diamante dello staff dell'associazione, mi ha chiesto se avesse potuto offrirle questo compito e se le avrebbe fatto piacere.-

-Nessuno può dire di no a Samuel Eto'o o ad un'iniziativa del genere.-

-Menomale che lo hai detto.- ride Javier. -José mi senti?-

-Certo che ti sento.-

-Allora ascoltami bene. Samuel non ha avuto l'opportunità di mettersi in contatto con te, gli ho dato il tuo numero. Mi ha fortnito una piccola anteprima dei calciatori che ha scelto ed io e te ci siamo.-

-Diamine si, partecipo sicuramente.-
afferma contento. -Dove e quando?-

-Si pensa dopo la fine del campionato e qui a San Siro.-

-Non mancherò per nulla al mondo, voglio proprio vedere cosa sarà capace di fare mia figlia.-

Non sa nemmeno lei che fortuna abbia avuto, non sa nemmeno di quale articolo Samuel abbia parlato ma è sicuramente grata ai giornalisti per averlo scritto. Un grande campione del calibro di Samuel Eto'o che organizza una partita che vede coinvolti entrambi i sessi e da l'opportunità a giocatori ormai ritirati a tornare in campo per sostenere una buona causa, senza sminuire quella che hanno i giovani di affiancare delle leggende.

-Adesso le cose si fanno più difficili, devi stare dietro alla squadra e organizzare anche questo evento. Ce la farai?- domanda Javier, ma non ha dubbi.

-Lascia fare a me.-

Una volta tornata a casa si mette subito a lavoro, ha ricevuto per email la lista con i nomi di tutti i giocatori che sono stati opzionati, alcuni di loro già confermati ed altri che attendono ancora risposta. La stampa e la poggia in un angolo mentre scava nel cassetto per trovare qualcosa che crede le sarà utile per questa iniziativa, ma finisce solo con lo sbuffare.
Il telefono squilla e almeno sa che può sorridere un po'.

-Hey.- saluta.

-Ciao amore.- saluta non appena la vede sul piccolo schermo. -Cos'è quel casino lì dietro?-

-Stavo cercando dei fogli ma non ho idea di dove li abbia messi.-

-Che è successo? Non è da te essere disordinata.-

-Mi devo occupare di un certo evento.-

-Che evento?-

-Quello di Samuel Eto'o, vuole organizzare una partita per un'iniziativa contro la discriminazione.-

-E hanno lasciato a te l'organizzazione?-

-No, mi ha chiesto lui di farlo.-

-Dici sul serio?-

-Non mi credi?-

-Certo che ti credo, solo.. wow, te l'ha chiesto Samuel Eto'o.-

-È incredibile.-

-Lo ha fatto perché sa che sarai perfetta. A che punto sei adesso?-

-Ho stampato la lista delle persone selezionate.-

-E chi sono?-

-Non ne ho idea, so che ci sono mio padre e mio zio. Poi.. Julio Cesar, Marco Materazzi, Andrea Pirlo, Francesco Totti, Filippo Inzaghi, Paulo Dyb-- ma sei serio?- chiede ridendo.

-Sorpresa!- esclama.

-Perché non me l'hai detto subito?-

-È stato più divertente vederlo scoprire da sola. Ho dato la mia conferma, non vedo l'ora di vederti in azione.-

-Mi spaventi, hai ripetuto le stesse parole di mio padre.-

perché sappiamo che ne sei in grado, però è subito dopo il campionato e non sarà facile.-

-Già, il giorno prima si terrà una partita lì. La vedo dura sistemare tutto in tempo.- comincia ad essere un po' nervosa.

-Io dico che ci riuscirai, non sarebbe la prima impresa folle che porteresti a casa.- le sorride per darle coraggio.

-Ma prima c'è un'altra partita importante.-

-La finale di Coppa Italia?-

-Esatto, ho un deja vu. A quella della Supercoppa non ci rivolgevamo nemmeno la parola.-

-Sono passati 3 mesi, sono successe tante cose.-

-L'importante è che adesso siamo qui, non vedo l'ora di vederti.-

-E lo stesso vale per me.-

-Senti a proposito di partite e cose del genere.- comincia.

-Cosa?-

-Ti ricordi della partita del 16, vero?-

-Ho già pronto il biglietto, non avevi nemmeno bisogno di chiedermelo.-

-E perché non me l'hai detto subito?-

-È stato più divertente vederti mentre lo scopri di solo.- ripete quello che ha detto prima lui. -Non mancherei per nulla al mondo.-

-Speravo lo dicessi.- incurva le labbra, facendola sognare un po' di più.

-Mi manca vederti giocare, il piccolo schermo non è la stessa cosa.-

-Mi rivedrai presto in campo.-

-E mi manca vederti in generale.-

-Quello manca anche a me, ma ci vedremo presto.-

-Lo hai detto, eh.-

-Ti ho mai mentito?-

-Non che io ricordi.-

-Ecco, quindi fidati di me.-

-Mi fido.-

Una vita non basta // Paulo DybalaWhere stories live. Discover now