LXIII

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Just let me adore you like it'sonly thing I'll ever do

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Just let me adore you like it's
only thing I'll ever do.

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Il sole che brilla a Miami è spettacolare, la movida che c'è rende il tutto ancora più bello per non parlare del bellissimo sole che illumina le strade.

-Che bello!- esulta Lia, scattando una foto al panorama che si vede dal balcone della casa che hanno affittato.

-Lì c'è anche un campo da calcio.- commenta Paulo.

-Ci vuoi andare?-

-Non adesso, mi piacerebbe più andare alla piscina qui sotto.- sorride.

Lei non se lo fa ripetere due volte, indossa subito il costume e scendono per nuotare un po' nella loro piscina privata. Per ora che sono un po' stanchi dal viaggio andrà benissimo, da domani, però, vogliono assolutamente andare in spiaggia.

-È fredda?- domanda la Zanetti, infilando in piede.

-Si sta bene, dai.- la incita Paulo che è già in acqua.

-Ho bisogno dei miei tempi.- ma lui li accelera quando la afferra dalla gamba e la fa cedere in acqua. -Dai!-

-Scusa amore, ma ci stavi mettendo una vita.- sorride e gli circonda la vita.

-Che bella sensazione.- sospira lei con un sorriso.

-Hai visto?-

-Per la prossima ora non ho intenzione di uscire da qui.-

-Allora spegni il telefono, niña, sta già squillando.- mormora al suo orecchio.

-Guarda che il mio è di sopra, è il tuo.-

-Il mio?- domanda confuso, avvicinandosi al bordo della piscina ed uscendo per rispondere.

Da quello che riesce a capire sta parlando con il suo agente riguardo il lavoro, quindi cerca di restare in silenzio e nel mentre si muove lentamente all'interno della circoscrizione, immergendosi di tanto in tanto.

-È successo qualcosa?- domanda quando lo vede sedersi sul bordo della piscina ed immergere soltanto i piedi.

-No, parlavamo di quel che dovrei fare.- risponde.

Lei nuota fino a là e poggia le braccia sullo spazio che lui lascia quando allarga le gambe.

-E perché hai questa faccia?-

-È la pressione.-

-Devi andare dove sai che sarai più felice, amore. Mica devi sentirti sotto pressione, è una tua libera scelta.-

-Lo so, lo so.- sospira. -Qualche volta vorrei che fossero gli altri a decidere per me.-

-Non sarebbe giusto.- bacia il suo petto.

-Fanculo, non è il momento di pensarci.- torna a galleggiare nell'acqua e stringe di nuovo a sé la ragazza che sorride, dandogli poi un bacio.

-Sei stupendo.- mormora mentre stringe le sue guance. -Sembri un bimbo.-

-Un bimbo?- ride confuso.

-Si perché sei tenero.- spiega con un tono di voce molto acuto. -A proposito di bimbi, sai che forse Vic è incinta?-

-Victoria?- è visibilmente confuso, non si aspettava una cosa del genere. -Da Caleb?-

-Eh già.- ride lei.

-Da quando stanno insieme?-

-Non stanno insieme.-

-Oooohhh.- scoppia a ridere.

-Che bel tempismo, eh?-

-Ed è sicuro?-

-No, deve fare ancora il test. Si preoccupa di più se lo verrebbe a sapere suo padre.-

-Però non sarebbero male come genitori.-

-Anche Camila è incinta.-

-Dici sul serio? Camila?-

-Pare che si sia rimessa con Julio.- spiega. -Pensavo avessi visto le sue storie.-

-No, non le ho viste. Cazzo buon per loro, spero che le cose vadano meglio adesso.- si limita a dire.

-In realtà non lo so, mi sembra affrettato dato che fino a qualche mese fa veniva dietro a te.- sospira lei.

-Questo è vero, ma non si sa mai quanto può cambiare una persona.-

-Lo spero per lui, è davvero buono ed era innamorato perso di lei.-

-Se lei è tornata da lui un motivo buono ci sarà, almeno la voglio pensare così.-

-Già, hai ragione.-

-Magari anche per loro è stato doloroso restare separati.- ridacchia contro la sua spalla. -Un anno fa non ci parlavamo neanche.-

-Non ricordarmelo, è stato terribile.-

-Però guarda quanto siamo belli adesso.- le accarezza il viso.

-Mi sembra di vivere il sogno che facevo ogni notte un anno fa.- risponde lei.

-Di essere con me a Miami?-

-Di essere con te e basta, felici e sereni.- intreccia le braccia intorno al suo collo.

-Volevi già tornare con me?-

-Mi sono pentita terribilmente di quella scelta, Paulo.-

-Me ne sono pentito anche io, non passava giorno senza che io provassi rimorso.-

-E adesso siamo qui.- sorride raggiante lei, facendo paura al sole.

-Siamo qui.- ripete lui, baciandola.

-Ti amo, ti amo, ti amo.-

-Anche io ti amo, niña.-

-Hai già pensato a cosa vuoi fare domani?- domanda la mora.

-Non lo so, ci sarebbero tante cose da fare una volta qui.- alza le spalle.

-Prima andiamo al mare?- propone.

-Indubbiamente, poi la sera ti porto fuori a cena e.. non lo so, faremo qualsiasi cosa tu vorrai.-

-Una passeggiata sulla spiaggia?-

-E sia, una passeggiata sulla spiaggia.- sussurra mentre si avvicina ancora di più a lei, avvertendo il suo corpo come se fosse fuoco. -E so anche cosa potremmo fare ora.-

La afferra dai fianchi e la fa sedere sul bordo della piscina, facendo poi forza con le braccia per alzarsi e baciandola passionalmente: i loro corpi si stanno cercando disperatamente.

-Non qui.- mormora Lia tra un bacio e l'altro.

-Non ci vedrà nessuno, il muro è alto.- slaccia il pezzo di sopra del suo costume, ma lei lo ferma e si allontana, guardandolo negli occhi e facendogli capire che non le va di rischiare.

Lui sospira, esce dall'acqua, la prende in braccio e risale velocemente le scale con lei che ride e bacia il suo collo. Si siede sul letto e lei gli sta sopra, finisce di toglierle il reggiseno dal tessuto roseo e massaggia il suo petto mentre lei muove la mano sul basso ventre di lui.

-Qui è perfetto.- mormora lei, prendendo tra i denti il suo labbro inferiore mentre muove il bacino, facendo sospirare entrambi.

-Allora non fermarmi.- scioglie anche i nodi laterali del pezzo di sotto e fa in modo che non possa più rappresentare un ostacolo, inizia poi a massaggiare la sua intimità e, quando sente che è abbastanza pronta, le da il libero arbitrio che lei aspetta.

Una vita non basta // Paulo DybalaWhere stories live. Discover now