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la giornata scolastica giunse al termine e luna si avviò nel cortile della scuola, dove eddie aveva detto di aspettarla.

mike e dustin se n'erano già andati.

i due l'avevano rassicurata qualche ora prima, dicendole che eddie non aveva in mente nulla di strano o malsano.

anche se la ragazza si fidava ciecamente dei sui due migliori amici, (anche dopo averla iscritta al club di nascosto), provava comunque un senso di disagio nel dover passare la serata con lui facendo chissà cosa.

luna, aveva già avvisato i suoi genitori, dicendogli che avrebbe passato la serata con kate.

raramente raccontava bugie, soprattutto ai suoi genitori.
ma non avrebbero mai accettato che lei si vedesse con eddie.

le voci che lui fosse poco sano di mente erano arrivate a tutti i genitori della scuola, che avevano messo in guardia i figli.

la ragazza si mordicchiò nervosamente il labbro, quando un suono la fece voltare di scatto.

"scusami per il ritardo"

eddie sbucò da dietro un albero e si avvicinò a lei.

luna rimase sorpresa per il suo tono dolce e pacato, così come il suo buffo modo di togliersi alcune foglie dai suoi capelli ricci.

la cosa la fece sorridere.

non sembrava più la stessa persona della mensa.

"andiamo?"

la corvina si riprese subito annuendo.

"dov'è la tua macchina?"

eddie rise.

"quale macchina? vengo a piedi ogni mattina. mio zio prende la macchina per andare a lavoro"

"a meno che tu non voglia rubare una di queste belle auto"

il ragazzo tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette e se ne portò una alle labbra alla velocità della luce.

si appoggiò ad una delle macchine e gettò via il fumo, sorridendo.

la ragazza rimase di nuovo immobile, ammirando ogni singolo dettaglio della sua figura.

nonostante avesse i capelli arruffati, sembravano comunque morbidissimi al tatto.

si soffermò particolarmente sulle sue mani.

le sue dita erano lunghe e affusolate, ed erano ricoperte di anelli massicci.

"vuoi restare lì a fissarmi o vogliamo camminare?"

luna si schiarì la voce e prese il suo zaino, sistemandosi le ciocche di capelli.

sentì il suo volto in fiamme.

"andiamo"

per arrivare a casa di eddie, dovevano oltrepassare il bosco, e luna si sentiva sempre meno tranquilla.

cercò miseramente di riscaldarsi con le mani, dato che la sua giacca si era sporcata di succo e adesso indossava solo una canotta di cotone.

eddie senza pensarci due volte, si tolse la giacca e gliela poggiò sulle spalle.

la corvina sussultò al contatto e lo ringraziò.

la giacca aveva un odore inebriante che luna non riuscì a spiegare.

"scusa per il succo"
eddie si passò una mano fra i capelli.

"tranquillo"
luna trovò stranamente confortevole indossare la sua giacca.

"siamo arrivati"

la ragazza si guardò attorno.

le case erano vecchie e il posto non era dei migliori.

eddie aprì la porta e la invitò ad entrare, per poi chiudere la porta alle loro spalle.

"benvenuta nel mio castello"

luna, si guardò attorno.

la casa era abbastanza piccola e si poteva capire dal disordine che eddie viveva da solo.

"vivi da solo?"

eddie cominciò a gettare alcune cose nell'immondizia per fare spazio.

"con mio zio, ma lui non c'è quasi mai."

la corvina annuì, guardandosi meglio attorno.

in lontananza poteva benissimo vedere la camera di eddie, che era piena zeppa di poster.

"vuoi qualcosa? hai sete? fame?"

il ragazzo continuava a rovistare fra i mobili cercando chissà cosa.

"no ti ringrazio"

luna sorrise sinceramente, nel vederlo mordicchiarsi il labbro mentre giocherellava con i suoi capelli.

eddie sembrava la persona più dolce e genuina che avesse visto.

le voci che aveva sentito, e che continuava a sentire su di lui sembravano inventate.

bastava guardarlo per capire che era un ragazzo d'oro.

"quindi cosa dovrei fare per entrare nel  tuo club?"
luna incrociò le braccia ed eddie sorrise, tirando fuori una scatola con un gioco da tavola.

"ecco cosa dobbiamo fare"

la ragazza era visibilmente confusa.

"tutto qui?"

eddie portò il gioco sul tavolo e invitò luna a sedersi.

"tutto qui."

luna non aveva mai nemmeno giocato a D&D, ma sapeva come funzionava poiché mike e dustin ci giocavano sempre.

eddie cominciò a sistemare le carte sul tavolo e i dadi.

la corvina fissò ogni sua minima mossa.
non aveva mai visto eddie così concentrato.

posizionò davanti a luna un foglio con sopra alcuni nomi, tutti inventati.

eddie sorrise inuminendosi le labbra.

prese i dadi e fissò la ragazza negli occhi.

sul suo volto comparve un'espressione confusa, cosa che fece sorridere ancor di più il ragazzo.

"giochiamo"














spazio me:

questo era il secondo capitolo.
il prossimo sarà più lungo, promesso.

btw, non riesco a togliermi eddie dalla testa e gli edit su tiktok non aiutano la mia ossessione per questo ragazzo :D

fatemi sapere cosa ne pensate e votate se vi va.

-Syria

























𝖜𝖊𝖑𝖈𝖔𝖒𝖊 𝖙𝖔 𝖍𝖊𝖑𝖑𝖋𝖎𝖗𝖊 | eddie munsonحيث تعيش القصص. اكتشف الآن