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Conteggio parole: 3085
Avvertenze: smut
Canzone per il capitolo: I wanna be your slave-Maneskin

<<Sei una tentazione costante...adesso, mi fai anche perdere il controllo in pubblico>>, mormorò Vivienne. In seguito alla nostra visita alle catacombe, eravamo tornate a casa quasi a calar del sole. Aveva detto a tutti che dovevamo darci una ripulita perché eravamo sporche di polvere, poi non mi aveva permesso di fare alcuna battuta al riguardo trascinandomi in camera. Ecco per quale motivo ero seduta sul letto, mentre lei mi asciugava i capelli con un asciugamano. 

<<Se può farti star meglio, sono sicura che nessuno ci abbia visto>>, dissi con un sorrisetto. Mi lasciò un bacio tra i capelli e mi guardò dritto negli occhi. 

<<E' stato fantastico da parte tua>>, sussurrai.

<<Giocare con le luci nelle catacombe come un demone?>>, domandò con divertimento. 

<<No, dire a Nadia di lasciarci in pace. E' stato sexy>>, ammisi, facendola ridacchiare. Passai una mano tra i suoi capelli che, siccome lasciati bagnati, si stavano arricciando per il calore del camino e ripensai alle cose che aveva detto poche ore prima. Non sapevo se stava bene, me ne rendevo conto solo in quel momento. Era così abituata a mantenere il controllo con tutti e tutto...avrei dovuto capire che c'era qualcosa che non andava. La consapevolezza che esisteva una parte di lei, o forse più di una, che io ancora non riuscivo a raggiungere mi rattristii.

<<Ti verranno le rughe se ti corrucci in questo modo>>, disse, passando un dito tra le mie sopracciglia per risvegliarmi dai miei pensieri. 

<<Mi preoccupo per te>>, dissi, baciandole il palmo della mano.

<<E' un impulso più che normale, dato che sono una calamita per i pericoli. Anzi, dovresti preoccuparti>>, mi corresse con un piccolo sorriso.

<<Non sviare il discorso, piccola. Quando ho iniziato questa relazione, sapevo benissimo a cosa andavo incontro. Parlami, per favore>>, dissi, accarezzandole delicatamente i fianchi. Lentamente i nostri occhi si incontrarono, perciò le mostrai un piccolo sorriso. <<Voglio sapere di cosa hai bisogno e...non sono così stupida da non aver capito che ti interessava quello che Nadia aveva da offrirti>>, aggiunsi. Vivienne sbadigliò, lanciandosi all'indietro contro il cuscino e coprendosi il volto con le mani. Rimase immobile per alcuni istanti, finché poi non iniziò a contorcersi in maniera drammatica. Non potetti evitare di scoppiare a ridere.

<<No, le parole! Ho perso le parole! Non ne ho più>>, esclamò. 

<<Le hai finite tutte?>>, chiesi, inarcando un sopracciglio.

<<Tutte. Non ne ho nemmeno una, in nessuna delle lingue che conosco>>, affermò.

<<Potremmo provare il linguaggio dei segni>>, proposi, decisa a non lasciar cadere l'argomento.

<<Tu e la tua ossessione per la comunicazione...non è cambiato niente. Voglio te; voglio possederti, mente, corpo e spirito. Semplice>>, mormorò, mettendosi a quattro zampe per poter ritornare verso di me. Mi ritrovai a stendermi, mentre lei avanzava fino a posizionarsi sul mio corpo. Poggiai le mani dietro la testa, incontrando con divertimento i suoi occhi scuri.

<<Ah, sì? Perché non me lo dimostri?>>, la sfidai. Emise un piccolo verso gutturale, allontanandosi da me per camminare verso il camino, stringendo con più forza la vestaglia intorno al proprio corpo. 

<<Se solo fosse così facile farti restare...>>, mormorò. Strinsi le sopracciglia, spostandomi per poterla vedere meglio. Mi lanciò un sorriso, rispondendo alla domanda silenziosa che le stavo porgendo con gli occhi. 

Queen of thieves (libro 2)Where stories live. Discover now