Epilogo ~ Felicità

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Arrivammo in spiaggia che erano da poco passate le nove.

Lucia mi aveva caricato come un mulo di borse, borsoni, frigo e ombrellone, mentre lei procedeva spedita sulla spiaggia tenendo per mano i bambini.

-Qui va benissimo- disse, indicando un punto nei pressi di un agglomerato di alberi, vicinissimo alla strada.

-È lontano dal mare!- protestò Martina.

-C'è ombra qui. Non potete stare tutto il giorno sotto il sole-

-Stiamo tutto il giorno qui?- chiese Giuseppe, mentre i suoi occhietti scuri si illuminavano di gioia.

-Sì- risposi, posando i bagagli di mia moglie sulla spiaggia.

-E mangiamo qui?-

-Sì- rispose distrattamente Lucia, intenta a stendere un paio di teli da mare, mentre io me la stavo vedendo con l'ombrellone, che proprio non ne voleva sapere di incastrarsi nella sabbia e starsene dritto.

-E dormiamo qui?-

-No, Giuse', si dorme a casa-

-Ma non è giusto!-

-Non vorrai mica diventare un gamberetto?-

-Io sono un sirenetto!-

-Io pure!- esclamò Martina, togliendosi di corsa i vestiti, rimanendo in costume da bagno.

-Ehi, ehi! Dove correte? Senza me o papà non ci mettete piede in acqua!-

-Ma, mamma!-

-E sistemate le vostre cose qui...-

-Ha ragione la mamma- dissi, sorridente per essere appena riuscito a vincere la mia personale battaglia contro l'ombrellone. -Mica può fare tutto lei. Sistemate le vostre cose qui e poi andiamo a fare il bagno...-

-Non subito- disse Lucia tutto d'un fiato, interrompendomi.

Aggrottai la fronte. -Perché non subito?-

-Aspettiamo una persona-

-Che persona?- chiese Martina.

-Una persona importante-

Le rughe sulla mia fronte si fecero più profonde. -Perché non mi hai detto che hai invitato qualcuno?-

-Mi è sfuggito di mente-

Come no.

-E chi hai invitato...?-

Le parole mi morirono in bocca. La spalancai, la richiusi, mentre sulla strada vedevo un uomo a bordo di una moto che ben conoscevo. Appena si tolse il casco ebbi pure la conferma che no, non c'erano dubbi: quell'uomo era Daniele.

Entrai subito nel panico, non sapendo come comportarmi. Avevo organizzato quella giornata in spiaggia con i bambini, pregato Lucia affinché fosse presente pure lei. Daniele sapeva come avrei trascorso quella domenica, non ricordavo di avergli detto quale spiaggia avrei scelto, ma mi sembrava una coincidenza dannatamente grossa averlo lì, davanti a me, senza preavviso.

Non sapevo come comportarmi.
Ignorarlo?
Salutarlo da lontano?
Presentarlo alla mia famiglia come un amico?

-Oh! Dallo sguardo di vostro padre, direi che il nostro ospite è arrivato- esclamò Lucia e mi sentii come colpito in pieno da una secchiata d'acqua gelida.

-Come, scusa?-

Si avvicinò a me e si schermò gli occhi con una mano, anche se indossava gli occhiali da sole, guardando verso il punto in cui avevo puntato il mio sguardo fino a pochi istanti prima.

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