Mia madre aveva un debole per Roma, anche se in quella città non mi ha mai portata.
Ho dovuto attendere la proposta assurda del moro e mille altre sue stupide idee che mi incoraggiassero ad armarmi di coraggio e partire.
Mi sono fatta trascinare ancora in un altro viaggio stasera decidendo di arrivare nel posto più lontano d'Italia che conoscessi.
Roma per l'appunto.
È brutto da dire ma se uno vive in una cittadina del Nord Italia si accontenta della pianura e delle mille distese di terra che ha da offrire.
Io amo il Nord Italia, per carità.
Amo Ferrara e l'Emilia.
Il Veneto mi affascina, la Liguria mi strega ma poco hanno a che vedere con certe foto che circolano della bellezza stravolgente della Sardegna o della Campania.
A Napoli c'ero stata una volta ma ero piccola e troppo inesperta per capire come mi sarei potuta lì ambientare in una vita futura.
Per questo ho scelto Roma, la città eterna.
L'ho riscelta di nuovo nonostante mi fosse stato chiesto per quanto possibile di passare una settimana con loro a Sanremo.
Ho rifiutato di principio decidendo di dar retta ad un'altra parte di me che è Nana.
Mi ha implorato di stare a quattr'occhi con lei e di affrontarla nuda e cruda all'ombra di una sinagoga.
Mia madre adorava quella di Roma, diceva che avrebbe passato giornate intere lì dentro a pregare nel periodo di villeggiatura.
Io non l'ho mai vista, non mi è stata data l'opportunità.
E sono arrivata tardi, quindi è chiusa.
Lo segnano i cartelli all'ingresso del tempio.
Mi tocca aspettare fino alle dieci di domattina se ho intenzione di vederla aperta e di farci un salto, non di certo per pregare ma per vederne l'interno.
A pregare ho smesso, ci sono voluti anni per perdere fede e anni per convincermi che non posso tornare indietro.
Sono belle favole quelle a cui un tempo credevo e fonti d'insegnamento che da piccola per come ne ero incantata ascoltavo.
Poi è morta mia madre e ne ho scoperto il motivo.
È bastato quel macello a Ferrara in fondo a decidere che io di qualsiasi religione non avrei mai voluto far più veramente parte.
È più dell'odio ciò che l'ha uccisa, ed è anche più di quanto dicono i parenti dei suoi aguzzini a poter giustificare il fine di quella brutalità.
Nessuno sa alla fine perché è morta.
Mia madre ha smesso di vivere, è questo tutto ciò che importava sapere alla me di qualche anno fa.
Nient'altro può contare nel corso di questa tremenda storia.
«Non entri a pregare?»
La signora anziana che mi ha appena rivolto la parola mi sorprende.
Porta una stella di David al collo, un ciondolo che ricorda un po' quello che indosso io e porta altrettanti bei segreti.
Lei ci crede, io no.
E poi comunque è chiusa la sinagoga.
Riapre domattina alle dieci.
Fino ad allora non penso ci potrà essere permesso entrare lì e pregare come se niente fosse.
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Un errore dietro l'altro||Damiano David
FanfictionC'è chi compie un errore dietro l'altro e chi non fa nulla per fermarti. Conoscerti però è forse stato il mio più grande sbaglio.