KUROKO X READER - SHADOWS

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Seduta sulla panchina a bordocampo, osservi l'allenamento di basket dei tuoi compagni della Teiko. Il tuo obiettivo da brava manager dovrebbe essere prendere appunti sui giocatori e sui loro miglioramenti, ma ultimamente questo compito non ti riesce più. Una volta, fino a non troppo tempo fa, eri la fine analista che faceva attenzione ad ogni particolare e lo annotava sul suo quadernone ad anelli azzurro e bianco. Oggi, invece, sei distaccata. Lontana, su un altro pianeta quasi. E questo perché il club di basket non è più lo stesso.

"Ciao, (nome-san)."

"Oh, ciao Tetsu." – dici salutando il tuo compagno di squadra, che si è appena seduto nel posto accanto.

"Anche tu pensi quello che penso io, vero?" – domanda, come leggendoti nella mente.

"Se ti riferisci al club, credo proprio di sì." – rispondi con tono rammaricato – "Dobbiamo fare qualcosa, Tetsu. Dobbiamo salvare la nostra Teiko."

"Hai ragione. Non è più la stessa cosa da quando Aomine-kun e Murasakibara-kun non si allenano con noi."

"Che dici, ne parliamo con Akashi?"

Il tuo compagno risponde annuendo con il capo, dandoti la forza che ti serve per compiere questo piccolo grande passo. Da quando Akashi è diventato così arrogante l'atmosfera del club si è fatta sempre più tesa e volevi discuterne già da tempo; l'avresti anche fatto se solo l'idea di rifiutare i metodi di Akashi non ti fosse sembrata equivalente a firmare la tua condanna. Ma ora, soprattutto sapendo di avere l'appoggio di Tetsu, pensare di convincere il capitano non sembra più soltanto un miraggio. Uno sguardo d'intesa e vi alzate per raggiungere Akashi, Kise e Midorima nello spogliatoio.

"(Nome-san) esci subito di qui, nanodayo! Non puoi entrare nello spogliatoio maschile!"

"Stai calmo, Midorima-cchi, se (nome-cchi) è qui c'è sicuramente un buon motivo."

"Esatto, Kise. Io e Tetsu vorremmo parlare con voi e Akashi."

"Con me?" – domanda il ragazzo dai capelli magenta.

"Sì. Vorremmo discutere dei principi del club." – risponde Kuroko.

"Perché? C'è qualcosa che non vi aggrada?"

"Sai Akashi, dalla panchina si vedono tante cose. Io ho sempre amato fare la manager e lavorare con voi per condurre la squadra alla vittoria, e ho amato farlo perché potevo dare il meglio di me divertendomi. Da qualche mese a questa parte, però, questa felicità è stata bruscamente interrotta – e non solo per me e Tetsu, ma per tutta la Generazione dei Miracoli. Aomine e Murasakibara hanno smesso di allenarsi e vengono solo alle partite, chi è rimasto lo fa più per il proprio senso del dovere che non per piacere: ma non è così che dovrebbe andare."

"Il divertimento non conta niente, (nome). È vincere che conta: i vincitori scrivono la storia, i perdenti ne vengono cancellati. È così che funziona, e non è scritto da nessuna parte che vincere implichi divertirsi."

"Vincere non è più importante di divertirsi, Akashi-kun. Se la vittoria fosse l'unica cosa che conta oggi non sarei qui: avrei mollato subito dopo aver notato le mie misere abilità come giocatore tradizionale. Invece ho tenuto duro, perché nonostante tutti quei canestri sbagliati giocare a basket mi divertiva, allenarmi mi rendeva felice. Quando sono entrato in prima squadra e ho unito al piacere anche il successo... non sono mai stato più contento che in quei momenti. Ora ho vittorie schiaccianti, ma il divertimento è inesistente e non credo ne valga la pena."

Midorima e Kise vi guardano stupiti, mentre Akashi non sembra cedere di un millimetro.

"Akashi, capisco che tu abbia desiderio di vincere. Tutti qui dentro vogliamo la stessa cosa, non fraintenderci. Ma gli scorsi due anni, in cui ci siamo divertiti, vincevamo comunque! Perché le cose non possono tornare come prima? Kise, Midorima, e anche tu Akashi: volete davvero rinunciare ai vostri sorrisi per un obiettivo che potreste raggiungere anche mantenendoli?" – domandi con enfasi.

"Sorrisi di qua, gioia di là... sono stufo di queste stupidaggini. Un sorriso non ha mai sconfitto nessuno, non esiste una persona che sia entrata nella storia perché sorrideva. Se questo club non vi va più bene, allora andatevene: restando sareste solo un ostacolo per chi vuole impegnarsi veramente."

"Akashi-kun, non..."

"... non dirai sul serio?" – domandi incredula, completando la frase di Kuroko.

"Non credo mi abbiate mai visto scherzare, soprattutto non quando si tratta di basket. Se c'è in palio la vittoria, non guardo in faccia a nessuno."

"Akashi-cchi, non ti sembra di stare esagerando?"

"No, Ryota. Non sto esagerando. O forse tu vuoi unirti a loro?"

Il ragazzo dai capelli biondi arretra di un passo: né tu né Kuroko in cuor vostro ve la sentite di biasimarlo. A testa bassa uscite dallo spogliatoio, salutando i due compagni che hanno scelto di sottostare al regime di Akashi. Percorrendo il corridoio le lacrime rigano le vostre guance e istintivamente vi prendete per mano. Nessuno dei due riesce a parlare per un po', ma entrambi sapete di aver fatto la cosa giusta. Fa male, molto male: nessuno ti insegna quanto a volte sia straziante fare la cosa migliore per te, lo capisci solo quando lo provi sulla tua pelle. Però, in mezzo alle lacrime, si insinua una promessa.

"Aspettiamo il liceo, Tetsu. E mostriamo ad Akashi quanto si sbaglia, insieme."

"Sì." – risponde determinato Kuroko, battendo il pugnetto che gli mostri.

***

(Timeskip)

"Io sono un'ombra."

Il phantom shot di Kuroko arriva perfettamente fra le mani di Kagami, che dopo essersi librato in aria schiaccia il pallone nel canestro. Mentre il suono della sirena riecheggia nel palazzetto, tu e tutto il Seirin fissate a bocca aperta il tabellone: 106-105.

"Ce l'abbiamo fatta! Ce l'abbiamo fatta!"

"Evviva!"

"Abbiamo battuto il Rakuzan!"

"Bravissimi ragazzi!"

Assordanti urla di gioia dalla panchina del Seirin inondano il campo, il pubblico è in visibilio e coriandoli colorati vengono sparati ovunque. Sul tuo volto, il più radioso dei sorrisi. Ancora in preda alle emozioni ti fiondi verso il tuo ragazzo, che sta festeggiando insieme alla sua luce, e lo stritoli in un abbraccio. Non ci sono parole per descrivere un momento simile: la vittoria del campionato, la vittoria del vostro stile di basket, la vittoria del divertimento. Non appena il vostro abbraccio si scioglie, Akashi vi raggiunge in lacrime e vi porge la mano.

"Avete vinto, Seirin. Grazie."

Il capitano del Rakuzan ha perso oggi per la prima volta, eppure sorride come non aveva mai fatto prima. Eccola qui, la vera vittoria.


Ecco qua il secondo oneshot di questa raccolta! Mi sono sempre immaginata cosa sarebbe potuto succedere se Akashi avesse cacciato dal club chi non credeva nei suoi principi, e proprio a partire da questa riflessione è nata l'idea per questa storia. Non so onestamente se l'Akashi della serie sarebbe davvero arrivato a tanto, ma non mi sembra nemmeno impossibile crederlo. Il basket si gioca in cinque e non certo da soli, ma è anche vero che per Akashi vincere, "scrivere la storia elevandosi su una massa di fannulloni che ostacolano il suo obiettivo", nel periodo Teiko è l'unico vero obiettivo della sua vita, no? In ogni caso, fatemi sapere cosa ne pensate! 

Canzone del titolo: Shadows - Stefanie Heinzmann

(ITA) KUROKO NO BASKET ONESHOTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora