MIDORIMA X READER - RICORDAMI

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"Hahahaha! Shin-chan, sei veramente andato a comprare un rossetto rosa da 7000 yen solo perché l'ha detto Oha Asa?!"

"Sta' zitto, Takao. Non sono affari tuoi." – replica bruscamente Midorima.

Neanche il tempo di entrare in classe e già quei due stanno bisticciando. Non che la cosa sia una novità.

"Scusa, scusa. Ma l'oggetto fortunato del Cancro non era un flacone di shampoo all'albicocca? Perché hai anche quello dell'Ariete?"

"Ti ho detto di farti gli affaracci tuoi!" – tuona il ragazzo dai capelli verdi uscendo dall'aula, lasciando sorpresi te, Takao e i vostri compagni. È normale per lui rispondere male al ragazzo con gli occhi di falco, ma non si è mai spinto a tanto.

"A quanto pare qualcuno ha la luna storta oggi." – commenta Takao avvicinandosi a te.

"Sembra proprio di sì, di solito non è così aggressivo."

"Beh, forse per oggi lo lascerò stare. Anche perché ho l'impressione che mi spezzerà il collo se provo a rivolgergli la parola un'altra volta..."

"Effettivamente oggi non è proprio il giorno ideale per gli scherzi. Speriamo gli passi in fretta." – affermi guardando Midorima rientrare in classe e sedersi al suo posto con la testa bassa sul libro che sta leggendo.

Quel giorno, anche durante l'allenamento di pallacanestro, Midorima è stato intrattabile. Qualsiasi parola rivolta verso di lui, persino i complimenti dei suoi compagni, lo infastidiva: ha cercato di allontanare da sé qualunque forma di vita e con ogni probabilità è venuto ad allenarsi solo per il suo senso del dovere. Al termine dell'allenamento, un evento epocale: Midorima è corso in spogliatoio e dopo una decina di minuti era già fuori da scuola, senza essere rimasto a fare pratica di tiro come ogni giorno.

Sei tornata a casa anche tu, ma non sei riuscita a smettere di pensare allo strano comportamento di Midorima. In quanto sua amica avresti voluto mandargli un messaggio o fargli una telefonata per capire cosa fosse successo, ma sapevi bene che se ci avessi provato non avrebbe mai risposto; al massimo ti avrebbe riattaccato il telefono in faccia mandandoti a quel paese.

Il giorno dopo e quelli a seguire il ragazzo dai capelli verdi si è comportato sempre nello stesso modo: si è portato dietro anche i lucky item dell'Ariete, ha smesso di fermarsi ad allenarsi da solo e ha continuato a spingere via chiunque cercasse di approcciarlo. La tua preoccupazione in questo lasso di tempo non ha fatto altro che crescere: era ovvio che qualcosa non andava in lui. Conoscendo la sua natura orgogliosa, lui non avrebbe chiesto aiuto a qualcuno neanche se fosse stato in punto di morte; proprio per questo spettava a te offrigli una mano. E così, preparandoti psicologicamente a tutte le parole che avrebbero potuto uscire dalle sue labbra, sei andata a parlargli.

"Ciao, Shintaro." – cogli l'occasione per salutarlo mentre si è seduto a leggere dietro la scuola, lontano dal mondo.

"Sparisci. Sto leggendo."

"Lo vedo, ma mi piacerebbe parlarti."

"Non voglio parlare con te." – la freddezza con cui risponde va ben oltre la normalità per gli tsundere come lui.

"Per favore, Shintaro."

Sbuffando infila il segnalibro per ricordare la pagina in cui ha smesso di leggere, chiude il libro con forza e ti guarda negli occhi.

"Fai in fretta, nanodayo."

Ti siedi di fianco a lui, sorridendogli.

"Mi sembra di aver capito che ultimamente c'è qualcosa che ti turba. Ti andrebbe di parlarmene?"

(ITA) KUROKO NO BASKET ONESHOTSWhere stories live. Discover now