CHAPTER SIX

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"oh i love it and i hate it and the same time, you and i drink the poison from the same vine"

"oh i love it and i hate it and the same time, you and i drink the poison from the same vine"

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LA PARTITA DEI GRIFONDORO si era conclusa con una vittoria schiacciante. Tra applausi e cori che urlavano il nome di Ron, il rosso si era ben presto ritrovato nel mezzo di una festa.

Il ragazzo era in alto, sommerso da complimenti mentre coriandoli colorati scendevano dal soffitto. Il cognome dei Weasley continuava ad essere ripetuto con una certa ammirazione, mentre Ron si guardava intorno confuso. Non aveva mai conosciuto così tanta gloria.

"Non avresti dovuto farlo"- disse Hermione ad Harry, che osservava fiero il suo amico -"lo so, bastava solo un incantesimo Confundus"- rispose alludendo ai provini della squadra -"era diverso, erano le selezioni questa è una partita vera"- cercò di giustificarsi Hermione.

Il corvino tirò fuori dalla tasca una fiala pieno di liquido -"non ce l'hai messa"- ed Harry annuì -"sai dov'è Sofia?"- chiese -"è andata a prendere da...no è appena ritornata"- sorrise Hermione -"eccomi, ho portato whisky incendiario per tutti"

"Di che cosa stavate parlando?"

"Harry non ha dato a Ron la fortuna liquida"

"Ron lo ha solo creduto"- esclamò Sofia guardando Harry, ma proprio in quel momento il rosso venne attirato da Lavanda Brown che si avvinghiò a lui baciandolo. Harry sorrise, mentre Sofia si voltò velocemente verso Hermione, in tempo per vedere il suo sguardo distruggersi nel dolore.

E in pochi attimi, Hermione corse via seguita da Harry. Sofia mosse un piede, e una pugnalata al cuore le fece portare la mano al petto. Si fece largo tra la folla lentamente, cercando disperatamente aria.

Uscì dalla festa avendo un enorme bisogno di Harry. Andò in camera sua urlando il suo nome più volte, ma non poteva sapere che in quel momento aiutava un'amica con problemi di "cuore".

Cercò un appoggio mentre sentiva le forze venir meno, buttò i libri sulla scrivania per terra e corse in bagno.

Si tolse la maglia velocemente, avendo bisogno di aria, e si guardò allo specchio. I capelli erano appiccicati al viso, profonde occhiaie contornavano gli occhi. Il suo viso urlava aiuto, ma poi guardò più in basso, all'altezza del cuore.

Quello che un tempo veniva chiamato da molti "cuore puro" adesso era oscuro, raggrinzito. Le vene si espandevano dal cuore lasciando quasi una sfumatura di quella malvagità. E sembrava un contrasto, la pelle dorata che man mano diventava grigia, e poi oscura come il sottosopra.

"Sofia, Sofia sei qui?"- chiese Harry.

"Non farlo entrare, non deve vedere la tua oscurità"- le sussurrò Ecate all'orecchio mentre si guardava inerme davanti allo specchio.

Quando sentì la maniglia aprirsi, con un colpo di mano fece resistenza -"Sofia che fai!"- continuò Harry a spingere -"lasciami entrare ti prego"- disse con voce disperata -"ti prego, Sofia"

𝐆𝐫𝐞𝐞𝐧 𝐄𝐲𝐞𝐬||𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora