4) Il nome di un ragno?

100 16 37
                                    

Ander Martinez POV

-Mi sto rompendo i coglioni- dico sommessamente in modo da farmi sentire da Michael e da nessun altro qui vicino.

Mio padre, come al solito, ha trasformato un'ala della nostra villa in una sala da ballo, riempita con ogni sfarzo per mostrare a tutti i suoi ospiti quanto sia più ricco di loro. La statua di ghiaccio, la fontana di champagne, i suoi quadri più costosi ben in mostra. Ornamenti d'oro ricamati sulle tende delle porte a finestra e sulla tovaglia del tavolo con gli stuzzichini e il caviale.

La serata è stata organizzata seguendo una scaletta ben precisa: banchetto per gli invitati, ballo a coppie, e asta di "beneficenza". So benissimo che la beneficenza di mio padre sarà distribuita al venti per cento in donazioni per il suo club di golf e il restante ottanta per cento per se stesso. È uno stronzo.

Ecco perchè siamo solo alla seconda fase della scaletta e vorrei già teletrasportarmi in qualsiasi altro luogo all'infuori di questo. Odio i finti convenevoli con volti che vedo una volta all'anno, e odio intrattenere conversazioni prive di significato riguardo ad argomenti superficiali. E soprattutto ascoltare il loro blaterale da snob e arroganti.

Sono stato cresciuto così, contornato da gente ed eventi del genere. Tutto ciò che volevo potevo averlo a disposizione con uno schiocco di dita. Eppure ero chiuso in una bolla, all'interno di un castello da cui non potevo fuggire. Senza alcuna esperienza del mondo reale. Mi sono annoiato a morte...

Michael inarca un sopracciglio mentre finisce il suo sorso di champagne dal calice. -Tu fammi un cenno e ce ne andiamo, lo sai.-

-Si, ma il tuo modo di andarcene mi diserederebbe dalla famiglia. È impossibile.-

-E dai- insiste, avvicinandosi a me per non farsi sentire. -Ho portato la Contessa.-

-Ah si?-

-Andiamo a casa di Tori, sta dando una festa nell'idromassaggio all'aperto. Se mi dai l'ok la chiamo.-

Io gli lancio un'occhiata per intimarlo a fare silenzio, visto che alle sue spalle si sta avvicinando una ragazza con un vestito molto elegante argentato.

-Scusa il disturbo, tu sei Michael McCarty vero?- chiede gentilmente la ragazza al mio amico, mentre io so esattamente il pensiero che sta passando per la sua testa, perché è lo stesso che ho anche io.

-Fammi indovinare- alza gli occhi al cielo. -Ti ha mandata mio padre? Magari facendoti intendere che sono in cerca di una ragazza da sposare e con cui mettere su famiglia?-

La ragazza gli rivolge un sorriso tirato e imbarazzato. -Ha detto di ballare con te-

-Tipico- commenta, bevendo l'ultimo sorso di champagne rimasto nel calice. -Andiamo-

I due si allontanano a braccetto verso il centro della sala, dove si trovano circondati dalle altre coppie. È un ballo molto formale, la musica proviene da un piano, un violino e un'arpa, e ogni persona indossa abiti firmati fin troppo eleganti.

La famiglia di Michael è molto religiosa, e a suo padre non va per niente bene il suo stile di vita, perciò cerca di sistemarlo con una ragazza di buona famiglia da quando ne ho memoria. Ma lui ripudia ogni relazione fissa.

Se fosse per lui farebbe festa dalla mattina alla sera, ogni giorno della settimana. Combinerebbe casini in continuazione, senza mai preoccuparsi delle conseguenze. Che poi è quello che fa già.

Passo i seguenti minuti appoggiato al tavolo dei drink a consumare lo scotch più costoso esposto da mio padre. Intanto lancio occhiate a Michael che a sua volta tiene il suo sguardo puntato su di me mentre balla. I suoi occhi sono così azzurri che si vedrebbero da un chilometro di distanza.

BURNING SecretsDonde viven las historias. Descúbrelo ahora