14) Io lo ammazzo

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ANDER MARTINEZ POV

Un boato si innalza non appena la musica si stoppa, insieme ad applausi, fischi e grida di incitamento.

Richard e Nailea si trovano sul soppalco dello yacht, proprio di fronte all'area bar dove invece sono seduto io, e hanno appena finito la loro performance di karaoke.

Non hanno cantato molto bene, ma il pubblico a quanto pare le adora. Quelle due ragazze riescono sempre a trovare il modo di attirare l'attenzione su di loro.

Lancio un'occhiata minacciosa a Nailea quando la sua amica rischia di rovesciarle il calice di champagne sulla camicia.

La mia camicia.

Nailea, notandomi, ruba il microfono di mano a Richard che ride barcollando, evidentemente ubriaca.

-Attenzione!- esclama Nailea, facendo risuonare la sua voce nelle casse, per poi indicarmi. -Qualcuno conosce Ander Martinez?-

La guardo di sbieco senza alcuna idea di dove voglia arrivare. Con che coraggio chiede se conoscono me, quando è lei l'unica estranea a questo gruppo.

-Ho qualche domanda su di lui... voi riuscite a capire quando parla?- tutto il pubblico si mette a sghignazzare e applaudire. -No seriamente, quando sono al lavoro e lui decide di cambiare lingua nel bel mezzo del discorso non so mai come reagire. Mi sta licenziando? O mi sta solo chiedendo se ho una sigaretta?-

Anche a me viene da ridere insieme agli altri, ma mi trattengo. Non voglio darle questa soddisfazione.

Mi limito a guardarla mentre si agita sul palco, si muove confusionariamente, gesticola e ride ogni due parole.

Sono tutti incantati da quel cabaret contro di me, c'è chi ride, chi la sostiene, e chi invece le lancia sguardi languidi.

Io cerco solo di capire come una persona possa cambiare personalità così drasticamente in così poco tempo.

Mi piace questa Nailea più gioiosa, spensierata. Non l'avevo ancora vista sotto questa luce in mia presenza.

Lei continua a trovare nuovi argomenti su di me, e io continuo a fissarla dal fondo della sala, seduto sullo sgabello del bar, mentre ricevo occhiate dal resto della gente di tanto in tanto.

Capisco che devo intervenire solo quando, dopo l'ultima sua domanda, rischio di strozzarmi con il mio drink.

-Ma la domanda più importante è...- lancia uno sguardo complice a Richard. -È vero che ce l'ha piccolo come si dice?-

Inutile dire che, dopo essere stato colto completamente alla sprovvista da quella frase, mi faccio largo tra la folla che mi da pacche sulle spalle mentre passo, e raggiungo il piccolo palco su cui si trova.

Nailea prova ad allontanarsi da me urlando, vedendomi arrivare a passo svelto, ma io le afferro un lembo della camicia per impedirglielo e le rubo il microfono di mano.

-Lo show è finito- annuncio, tirandola verso di me dal polso. Lei è costretta a scendere e a seguirmi mentre mi faccio strada in un'altra area dello yacht.

Possibilmente dove nessuno abbia ascoltato l'ultima parte dello spettacolino.

Lei si lascia guidare da me, scossa dalle risate con la testa che penzola all'indietro. Ci fermiamo vicino a dei divanetti, e la musica nella sala principale ricomincia a rimbombare in sottofondo.

-Lo sai che sei carino con questa nuova t-shirt?- non mi lascia nemmeno il tempo di parlare che inizia a flirtare con me. -Ander mi sorprendi. Un capo d'abbigliamento non nero.- si riferisce alla maglietta trovata per caso nell'auto di Michael. -Beh, è grigio quindi non ti sei impegnato molto, ma apprezzo comunque.-

BURNING SecretsWhere stories live. Discover now