Capitolo 22

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GRACE


I due giorni successivi alla partita e all'"innominabile" – così avevo deciso di chiamare il bacio che ci eravamo scambiati davanti agli spogliatoi – passarono tranquillamente: non vidi Caleb e non lo sentii nemmeno nominare.

Quel martedì, Thomas e io stavamo chiacchierando su una nuova serie tv di Netflix che sarebbe uscita a breve mentre entravamo in mensa per mangiare con Mel, Amber e gli altri.

«Quindi tuo fratello pensa che tu e Caleb Walker stiate insieme? Mi dispiace per te.» ridacchiò accomodandosi al nostro solito tavolo.

Gli diedi un colpetto sul fianco con il gomito quando mi sedetti accanto a lui «Ho passato due giorni da favola senza che nessuno lo nominasse, cambiamo argomento subito? E poi come siamo passati da Netflix a Mr. Ce-l'ho-solo-io?» sbuffai facendolo ridere.

Mel ci salutò e incrociò le dita sotto il mento «Ragazzi! Dobbiamo rendervi partecipi della nostra idea.» affermò entusiasta.

Avevo imparato che quando Melanie era entusiasta di qualcosa, al novantanove percento si trattava di una festa, così non rimasi nemmeno troppo sorpresa quando proseguì il suo discorso.

«Il prossimo sabato sera ci sarà una festa al lago, dobbiamo troppo andarci. Pensavo che sarebbe stato carino andarci insieme.»

Addentai il mio panino «Devo sentire con Alan, prima.» dissi.

«Perché? Sicuramente verrà anche lui con il resto della squadra di football.» disse Robert.

Annuii «Questo lo so. È che questo sabato sarà il nostro compleanno e non so se ha già organizzato qualcosa.» ammisi pensierosa.

Non sarebbe stato male festeggiarlo insieme a tutte quelle persone al lago... l'idea cominciava davvero a piacermi. Poi pensai che sicuramente ci sarebbe stato anche Caleb, e quel pensiero mi fece venire una fitta allo stomaco.

«Non ne avevo idea! Ma è una splendida notizia, no? Così possiamo festeggiarlo tutti insieme.» esclamò Melanie.

Chissà perché Caleb non è venuto a scuola ieri, e nemmeno oggi mi pare di averlo visto... pensai sminuzzando una fetta di pane che mi era avanzato.

«... e venerdì potremmo andare a comprarci qualcosa di adatto per l'occasione.»
Drizzai le orecchie a quelle parole «Ancora?» sbuffai.

Le ragazze mi guardarono male «Evidentemente non ci hai sentite, chissà a cosa stavi pensando...» sussurrò maliziosa Amber.

Corrugai la fronte e fu Melanie a spiegarmi tutto «Stavamo dicendo che per la serata c'è un dress code: niente tacchi, niente gonne per le ragazze, niente camice e niente cravatta per i ragazzi. È tutto molto semplice ma allo stesso tempo elegante. Ci saranno dei falò, abbiamo le autorizzazioni, così non sarà troppo freddo.»

Quasi piansi quando sentii "niente tacchi", ma mi trattenni e mi limitai ad annuire «Quindi, ad esempio, un paio di jeans con una camicetta andrebbe bene?»

Le ragazze fecero un piccolo cenno di assenso con la testa «Ma verrai comunque a fare shopping con noi.»

Decisi di sviare il discorso «Ma basteranno dei falò? È dicembre e sarà sicuramente molto ventilato al lago.»

Melanie rise «Non ci hai proprio ascoltate, vero? Pensi sempre al tuo grande amore, ultimamente.»

Incrociai le braccia al petto, indispettita. Non era assolutamente vero.

«Non stavo pensando a Caleb.»

«Nessuno qui ha parlato di Caleb.» mi fece notare lanciandomi un'occhiata d'intesa.

La mia vita è un clichéWhere stories live. Discover now