Capitolo 33

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GRACE


Caleb aveva insistito ancora per portarmi a casa in moto, poi rimase anche ad ascoltarci suonare, chiacchierando ogni tanto con zio Joe. Successivamente, ci recammo a casa sua e Amber ed io ci ritrovammo tutte e due a casa dei fratelli Walker senza nemmeno farlo apposta. Lei e Jace stavano ufficialmente insieme, e nell'ultimo periodo Amber passava molto spesso la notte con lui. Non ero certa di voler sapere tutti i particolari...

«Grace, dormiamo insieme questa sera? Possiamo sparlare un po' di tu sai chi prima di addormentarci.» disse Amber, teneramente accoccolata al fianco di Jace.

Corrugai la fronte «Sparlare di Voldemort prima di andare a dormire? Non l'avevo mai fatto, prima...»

Jace rise, mentre Amber scosse la testa «Okay, sì... me la sono cercata. Parlavo di Jenny.»

Già... lo immaginavo. Ultimamente quella ragazza sembrava impegnarsi ancora più di prima per rendermi le giornate un inferno. Metteva in giro voci sul mio conto, nelle ore di educazione fisica cercava di colpirmi con le palle da pallavolo e dovevo pregare di non finire in bagno nello stesso momento in cui c'era lei, perché altrimenti mi ritrovavo zuppa dalla testa ai piedi. Fino a quel momento mi ero sempre detta di mantenere la calma, di non reagire, però stava diventando davvero estenuante.

«Sì, certo. Perché no.» dissi con una scrollata di spalle.

Caleb, al mio fianco, mi guardò storto «Perché non stai con me?»

Lo chiese come se dormire con lui fosse la cosa più naturale dell'universo. Okay, avevamo già passato qualche notte insieme e anche qualche momento intimo, però non stavamo insieme e non era sano passare così tanto tempo insieme da soli. La nostra tregua ci rendeva amici, ma l'amicizia non era di certo abbastanza potente da tenere a bada la libido di Caleb, ne ero abbastanza certa.
E stavo cominciando a non fidarmi nemmeno più della mia, ad essere sincera.

Anche Jace fece la stessa domanda alla sua ragazza, la quale scosse la testa sorridendo e rispose per entrambe «Mi dispiace, ma questa sera abbiamo parecchie cose da raccontarci, farete meglio a farvene una ragione il prima possibile.» Annuii solidale.

Poi guardò il suo ragazzo con occhi languidi «Avremo tempo per stare da soli quando saremo in montagna...»

Jace la baciò sorridendole, poi la strinse a sé e non ribatté più. Caleb, d'altro canto, non sembrava per nulla soddisfatto della piega che stavano prendendo gli eventi. Incrociò le braccia al petto e guardò fisso la televisione «Ora possiamo guardare questo benedetto film?»

Amber lo guardò storto mentre Jace alzò semplicemente gli occhi al cielo: era abituato ai cambi repentini d'umore di suo fratello, e sentirlo parlare in modo così scontroso di punto in bianco non era una novità.

Non prestai troppa attenzione al film: adoravo Nicolas Cage, ma la mia mente era troppo occupata a pensare a cosa sarebbe successo se Alan ed io fossimo rimasti a Londra. Sicuramente non avrei avuto alcun tipo di problema con Ginny – o come diavolo si chiama – e sarei rimasta nella mia vecchia, splendida casa di Londra. Però significava che non avrei mai incontrato Melanie, Amber e tutti gli altri. Quel pensiero mi fece rabbrividire e Caleb se ne accorse. Si piegò per avvicinarsi a me «È tutto okay?» chiese in un sussurro.

Annuii «Sì, stavo solo pensando.» ammisi.

«A me?» domandò con quel suo maledetto sorrisetto strafottente.

Sbuffai «Dico davvero quando penso che tu abbia delle manie di protagonismo eccessivamente grandi.»

In risposta alzò semplicemente le spalle.

La mia vita è un clichéOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz